Pollinosi

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Pollinosi


La pollinosi è un’allergopatia respiratoria che comporta tutta una serie di manifestazioni allergiche (oculari, nasali e bronchiali) indotte da sensibilizzazione specifica ai pollini di determinate piante. La pollinosi, anche conosciuta con termini dal significato più ristretto come rinite allergica, rinite periodica e febbre da fieno, colpisce circa il 7-8% della popolazione e, pur riguardando entrambi i sessi di tutte le età, tende a manifestarsi di solito nei soggetti giovani tra i 20 e i 30 anni.

I sintomi della pollinosi possono essere nasali, presentandosi sotto forma di starnuti di elevata intensità e frequenza, ostruzione nasale e aumento della secrezione nasale; i sintomi respiratori consistono in tosse spastica e crisi di asma bronchiale; i sintomi oculari sono invece caratterizzati da prurito, lacrimazione e fotofobia; i sintomi cutanei sono orticaria o dermatite e i sintomi generali consistono in astenia, depressione, malessere e febbre.

La terapia delle pollinosi è finalizzata a prevenire il contatto con i pollini, a contrastare i sintomi della malattia con farmaci antiallergici e a desensibilizzare l’organismo in modo specifico verso l’agente responsabile. Alcuni farmaci appartenenti alle classi degli antistaminici, dei cortisonici e dei broncodilatatori agiscono in modo da inibire il rilascio dei mediatori responsabili della sintomatologia allergica, interrompendo la fase infiammatoria e modificando il calibro delle vie aeree. In presenza di congiuntivite si possono associare colliri oculari decongestionanti, mentre se coesiste l’asma bisogna associare terapie antiasmatiche con broncodilatatori e cortisonici per inalazione bronchiale e antileucotrieni per via orale.


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