Melanoma metastatico

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Melanoma metastatico

11-01-2014 - scritto da Prof.ssa Virginia A. Cirolla

Vemurafenib: un valido obiettivo terapeutico nel cancro e, in particolare, nel melanoma metastatico

Gli ultimi studi clinici e sperimentazioni farmacologiche per affrontare i casi di melanoma

Melanoma metastatico

Il melanoma metastatico con interessamento di linfonodi e coinvolgimento di

polmoni e cervello con elevata espressione di LDH e' costantemente oggetto di

Studio per la complessita' del quadro clinico e complicanze.

BRAF [V-raf murine sarcoma viral oncogene homolog B1] è un gene umano che

codifica per una proteina chiamata B-RAF, che è coinvolta nei segnali che

regolano il ciclo e la crescita cellulare. In molti tumori questo gene può essere

mutato, e questo provoca un mutamento della proteina B-RAF. Questa mutazione

può incrementare la crescita e la diffusione delle cellule tumorali.

Sette anni dopo l’identificazione di queste mutazioni del BRAF e' stato dimostrato

che questa mutazione può rappresentare un target terapeutico.

All’ASCO e' stato presentato uno studio clinico di fase I e somministrato il

farmaco - PLX4032 - a dosaggi crescenti dimostrando la sua efficacia in una serie

di tumori con il gene BRAF mutato.

Secondo l’abstract presentato il dosaggio massimo di PLX4032 è stato di 1120 mg

BID. La massima dose tollerata è risultata di 720 mg BID.

Questo lavoro ha dimostrato che BRAF è un valido obiettivo terapeutico nel

cancro umano. Tumori in cui si verifica una mutazione del gene BRAF sono circa

il 60 per cento dei melanomi e 8 per cento di tutti i tumori solidi.

Lo studio di fase II, ha riscontrato - su pazienti con melanoma

metastatico e BRAF V600E, trattati con vemurafenib - un tasso di risposta positiva

del 53% con una durata media della sopravvivenza di 6,7 mesi. Il vemurafenib –

somministrato da solo in pazienti con melanoma metastatico e BRAF mutato -

aumenta il tasso di risposta dei pazienti, la sopravvivenza globale (OS) e la

sopravvivenza libera da progressione (PFS) degli stessi soggetti, più di quanto

riscontrato per la dacarbazina (unico chemioterapico approvato da FDA per il

trattamento del melanoma metastatico). Secondo quanto riportato il tasso di

risposta dei pazienti con melanoma metastatico e BRAF V600E dopo trattamento

con vemurafenib è del 48% e scende al 5% dopo trattamento con dacarbazina.

Trial clinici evidenziano che la somministrazione del farmaco vemurafenib a

pazienti con melanoma metastatico e BRAF V600-mutato comporta una riduzione

del rischio di decesso (hazard ratio [HR] = 0,37; P < 0,0001) pari al 63% e un

prolungamento della sopravvivenza libera da progressione (PFS) del 74% rispetto

al trattamento standard con dacarbazina (HR = 0,26; P < 0,0001). Anche la

sopravvivenza globale (OS) migliora del 20% nei pazienti trattati con

Vemurafenib (84%) rispetto a quelli trattati con dacarbazina (64%).

Recentemente la Food and Drug Administration ha approvato il

trattamento con Vemurafenib del melanoma inoperabile o metastatico, positivo

alla mutazione BRAF V600E.

Il test diagnostico sviluppato su piattaforma pyrosequencing

permette di individuare con elevate sensibilità e specificità la variante V600E di

BRAF, oltre ad altre mutazioni meno frequenti dello stesso gene. Tale test

rappresenta un valido ausilio per la personalizzazione della terapia antitumorale,

non solo per quanto riguarda gli anticorpi monoclonali anti-EGFR, ma

anche nella selezione dei pazienti con melanoma idonei al trattamento con

vemurafenib.

La sperimentazione ha dimostrato che i pazienti trattati con PLX4032 avevano una

sopravvivenza media di almeno sei mesi prima della progressione della malattia,

compresi quelli con carcinoma metastatico avanzato con diffusione ad altri organi

come il fegato, polmoni e ossa.

Con gli attuali trattamenti tale sopravvivenza è di circa due mesi prima della

progressione della malattia.



Prof.ssa Virginia A.Cirolla
MD,PhD in Experimental And Clinical Research Methodology in Oncology Department of Medical and Surgical Sciences and Translational Medicine "Sapienza" University of Rome
National President A.I.S.M.O. ONLUS
www.studiomedicocirolla.it
www.aismo.it

Profilo del medico - Prof.ssa Virginia A. Cirolla

Nome:
Virginia Angela Cirolla
Comune:
ROMA
Telefono:
0645477448 3396769115, 3930944388, 3335230409
Azienda:
A.I.S.M.O. ONLUS
Professione:
Ricercatore
Posizione:
PRESIDENTE NAZIONALE
Occupazione:
MEDICO CHIRURGO SENOLOGO/TITOLARE CENTRO DI FORMAZIONE ANFOS/DIRETTORE SANITARIO A.I.S.M.O. ONLUS
Specializzazione:
Oncologia Medica, Medicina alternativa, Chirurgia generale, Perf in Ecografia, Senologia, Master Format. ANFOS, Master Agopuntura, Dottorato Ricerca Oncologica
Contatti/Profili social:
email email sito web facebook twitter google plus linkedin


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