Pelle a rischio: all’ordine del giorno lesioni, tagli e ferite
La pelle è il principale organo di difesa del nostro organismo e il più esposto a lesioni e ulcere. Ecco come intervenire per evitare le infezioni.
L'importanza di pulire la pelle e disinfettarla in caso di escoriazioni, abrasioni, tagli e ferite.

Agisce come barriera contro i microrganismi, gli agenti chimici e l’acqua. E’ coinvolta in processi di regolazione della temperatura corporea, nell’espellere prodotti di scarto e nel fornire informazioni sensoriali. Inoltre, produce anche vitamina D per proteggersi dal sole. E’ la pelle, l’organo più esteso di tutto il corpo, così importante nel proteggere tutti gli altri tessuti del nostro organismo. Eppure, è anch’essa a rischio. Abrasioni, tagli, escoriazioni, ferite e ulcere sono all’ordine del giorno e, se non curate in modo appropriato, possono sfociare in infezioni cutanee.
Le lesione della pelle vengono distinte in due gruppi:
- Lesioni primitive: sono la diretta espressione del processo patologico che si svolge in seno alla cute. Si tratta di macchie, papule, noduli, vescicole, bolle, pustole e pomfi
- Lesioni secondarie: si evolvono dalle lesioni primitive e, nello specifico, sono macchie, croste, escoriazioni, esulcerazioni, ulcere, escare e cicatrici
Quando le lesioni non mostrano alcuna tendenza alla riparazione spontanea vengono definite croniche. Queste sono le ulcere diabetiche, le ulcere da stasi venosa e le piaghe da decubito.
Le principali cause delle lesioni cutanee sono:
- Fisiche: meccaniche (provocate da traumi che vanno a danneggiare l’epidermide ed eventualmente il derma, come le escoriazioni e le abrasioni) o termiche (provocate da temperatura elevata, elettricità e radioattività, come le scottature e le ustioni di diversa entità)
- Chimiche: provocate da veleni e sostanze tossiche che hanno un effetto sulla pelle simile alle scottature (ustioni chimiche). Sono sostanze caustiche gli acidi e le basi forti: l’acido cloridrico, l’acido fenico, l’acido nitrico, la soda, la calce e l’ammoniaca
Quando le ferite sono superficiali, interessano solo lo strato più esterno della pelle, l’epidermide, e vengono così classificate:
- Abrasione: una lesione superficiale della pelle o della mucosa, causata da un trauma che colpisce di striscio la superficie del corpo, senza fuoriuscita di sangue
- Escoriazione: una lesione superficiale della pelle con fuoriuscita di sangue
- Ferita da punta: provocata da oggetti appuntiti
- Ferita da taglio: provocata da oggetti taglienti, con bordi regolari
- Ferita lacera: provocata da oggetti taglienti, con bordi irregolari, talora scollati
- Ferita lacero-contusa: provocata da oggetti taglienti, con bordi irregolari e con sottostante contusione
In caso di ferite profonde, è meglio rivolgersi a un medico o al Pronto Soccorso. In caso di ferite superficiali, si interviene pulendo in modo accurato la lesione e la zona circostante, con acqua corrente fredda e del sapone. La ferita è associabile al rischio di infezioni. Per questo, è necessario togliere eventuali tracce di terra e polveri, indirizzando sulla lesione un getto violento di acqua oppure usando pinzette precedentemente sterilizzate. Non usare cotone idrofilo che potrebbe lasciare nella ferita piccoli fili o frammenti; meglio ricorrere a garze sterili.
Procedere poi disinfettando la zona interessata, utilizzando uno dei disinfettanti in commercio. Ce ne sono molti, da applicare direttamente sulla ferita, e possono essere a base di ioni d’argento, iodio, cloro oppure acqua ossigenata.
Se dopo qualche giorno la ferita non guarisce e si sente dolore o bruciore, è probabile che sia in corso un’infezione. In questi casi, è meglio rivolgersi al proprio medico.
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A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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