Avastin e Sutent nel carcinoma renale metastatico

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Avastin e Sutent nel carcinoma renale metastatico

21-05-2010 - scritto da Prof.ssa Virginia A. Cirolla

Avastin e Sutent nel carcinoma renale metastatico

I dati relativi all'associazione di Avastin e Sutent

Avastin e Sutent nel carcinoma renale metastatico


Fino a oggi i dati clinici disponibili non sono sufficienti a trarre

conclusioni certe relativamente alla sicurezza dell’associazione di

Avastin e Sutent.

Le informazioni fanno riferimento a eventi avversi verificatisi in uno

studio di fase I, che prevedeva l'associazione di Avastin con dosi

crescenti di Sunitinib in pazienti con carcinoma renale metastatico .

In 5 dei 12 pazienti che assumevano Sunitinib al livello posologico

maggiore ( 50 mg una volta al giorno ) sono stati riscontrati valori

di laboratorio compatibili con un’anemia emolitica microangiopatica

( MAHA, microangiopathic haemolytic anemia ).

La sicurezza e la dose massima tollerata ( DMT ) di Sunitinib in

associazione a Bevacizumab sono state valutate in pazienti con K

renale met.in uno studio di fase I, analizzando 3 coorti con una

dose fissa di Avastin ( 10 mg/kg/die e.v. ogni 2 settimane ) e con

dosi crescenti di Sunitinib ( 25 mg, 37,5 mg, e 50 mg

al giorno per via orale, alternando 4 settimane di trattamento e 2 di

riposo ).

Fino a oggi sono stati trattati complessivamente 25 pazienti in

questo studio, 12 dei quali assegnati al dosaggio di Sunitinib più

elevato. In 5 dei 12 pazienti di questa coorte sono stati riscontrati

valori di laboratorio compatibili con anemia emolitic

microangiopatica ( MAHA ).

In nessun paziente assegnato alle coorti con dosaggi inferiori di

Sunitinib è stata diagnosticata MAHA.

La MAHA è sottotipo di anemia emolitica provocata da lesioni

trombotiche nei microvasi e da altre cause meccaniche ed è

associata a trombocitopenia e frammentazione dei globuli rossi.

E’ diagnosticata in presenza di schistociti all'esame microscopico

dello striscio di sangue e di altre alterazioni dei valori di laboratorio

come l'aumento dell'LDH e riduzioni dell'aptoglobina serica. Due dei 5

casi sono stati considerati gravi per la presenza di altri eventi

avversi come trombocitopenia, anemia, reticolocitosi, riduzioni

dell'aptoglobina sierica, modesti incrementi dei livelli della

creatininemia e ipertensione grave, sindrome leucoencefalopatica

posteriore reversibile ( SLRP ) e proteinuria. In

entrambi i casi gli eventi avversi si sono dimostrati reversibili nelle

tre settimane successive alla sospensione di entrambi i farmaci,

senza ulteriori interventi.

Queste informazioni hanno portato alla chiusura di uno studio di

fase II sponsorizzato da Genentech sulla somministrazione di

Sunitinib alla dose di 50 mg con o senza Avastin con uno schema

posologico simile, nel K met. in prima linea.

Un'analisi preliminare di questo studio ha evidenziato 2 ulteriori casi

di MAHA simili a quelli sopra descritti.


In un altro studio di fase I, sponsorizzato dal National Cancer

Institute ( NCI ), relativo all’uso di Sunitinib

a dosi crescenti associato a Bevacizumab in diversi tipi di tumore,

non sono stati ad oggi riportati casi di MAHA.


Allo stesso modo, nessun episodio di MAHA è stato riportato in altri

due studi sponsorizzati da

Genentech con questa associazione in aggiunta alla chemioterapia

nel NSCLC e nel carcinoma mammario. Tuttavia, questi due studi di

Genentech, che prevedevano regimi posologici differenti da

quelli degli studi di cui sopra ( dose piena di Avastin e dose

crescente di Sunitinib fino a 37,5 mg ) sono stati interrotti per la

scarsa tollerabilità, principalmente dovuta a mielosoppressione,

affaticamento e complicanze gastrointestinali ( ad es. diarrea,

anoressia, disidratazione, stomatite ).

L'uso di Avastin associato a Sunitinib malato non è autorizzato in

nessuna condizione patologica.

È autorizzata l'associazione di Avastin con:


1) chemioterapia a base di fluoropirimidine nel trattamento dei

pazienti con carcinoma metastatico del colon o del retto,

2) Paclitaxel nel trattamento di prima linea dei pazienti con

carcinoma mammario metastatico;


3) chemioterapia a base di Platino nel trattamento di prima linea di

pazienti con carcinoma polmonare

non a piccole cellule non resecabile, avanzato, metastatico o

recidivante con istologia non a prevalenza squamocellulare;


4) Interferone alfa-2a nel trattamento di prima linea dei pazienti

con carcinoma renale metastatico e/o avanzato.


Si attendono i risultati dello studio di associazione Avastin /Sutent

nel trattamento del K renale a cellule chiare.
Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




Prof.ssa Virginia A.Cirolla
MD,PhD in Experimental And Clinical Research Methodology in Oncology Department of Medical and Surgical Sciences and Translational Medicine "Sapienza" University of Rome
National President A.I.S.M.O. ONLUS
www.studiomedicocirolla.it
www.aismo.it

Profilo del medico - Prof.ssa Virginia A. Cirolla

Nome:
Virginia Angela Cirolla
Comune:
ROMA
Telefono:
0645477448 3396769115, 3930944388, 3335230409
Azienda:
A.I.S.M.O. ONLUS
Professione:
Ricercatore
Posizione:
PRESIDENTE NAZIONALE
Occupazione:
MEDICO CHIRURGO SENOLOGO/TITOLARE CENTRO DI FORMAZIONE ANFOS/DIRETTORE SANITARIO A.I.S.M.O. ONLUS
Specializzazione:
Oncologia Medica, Medicina alternativa, Chirurgia generale, Perf in Ecografia, Senologia, Master Format. ANFOS, Master Agopuntura, Dottorato Ricerca Oncologica
Contatti/Profili social:
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