Cardio-Oncologia
Cos'è la cardio-oncologia e a quali esigenze risponde
La cardio-oncologia è nata pensando alla tossicità che alcune terapie oncologiche (antiblastici ecc.) possono avere per il cuore
L’aumentata sopravvivenza dei malati con tumore ha posto nuovi problemida un lato una tossicità che non è più solo acuta ma anche tardiva: quindi
assistiamo alla comparsa di scompensi cardiaci, che si possono realizzare
anche dopo anni su pazienti che inizialmente presentavano un cuore
assolutamente sano. D’altra parte, con l’avanzare dell’età media, sempre più
spesso si devono affrontare casi di pazienti che hanno già una storia di
cardiopatia e che per la comparsa di un tumore devono essere sottoposti ad
un trattamento che può essere cardiotossico. E non va dimenticato che alcuni
trattamenti oncologici possono avere ripercussioni non soltanto sul cuore,
ma su tutto l’apparato circolatorio: la trombosi è la seconda causa di morte
del paziente con tumore, e quindi la prevenzione e la cura della trombosi è
molto importante in questi soggetti. Va dunque creato un percorso
cardio-oncologico che comprenda visite, esami strumentali, misurazione di
parametri ematici, per valutare le condizioni del cuore e
dei vasi e successivamente la tossicità della terapia oncologica prescritta
nonché per prevenire e seguire nel tempo quello che succede al cuore del
paziente.
Per far fronte a queste nuove esigenze è nato in Italia il nuovo settore
interdisciplinare della Cardio-Oncologia e si stanno sviluppando percorsi e
linee guida per l’identificazione di pazienti ad alto rischio cardiovascolare,
per esempio mediante biomarcatori o tecniche strumentali. La nascita di un
percorso mirato Cardio-Oncologico, nell’ambito di un più generale percorso
internistico-oncologico, è necessario in un polo oncologico di eccellenza,
perché il paziente cardiopatico presenta problemi che richiedono di essere
affrontati in maniera molto accorta .Per esempio, la presenza di una
neoplasia può rendere difficile o impossibile l’impiego di alcuni farmaci,
come gli antitrombotici cioè inibitori dei fattori dell’emostasi, che invece
sono la regola in alcune patologie cardiovascolari, in particolare delle
coronarie o delle arterie periferiche. E in un polo oncologico di eccellenza
bisogna considerare che si va verso una cronicizzazione delle malattie, per
cui in quello che si definisce il "cronic care model" la concomitanza di
problemi cardiovascolari e tumorali obbliga a un lavoro di squadra, perché
la gestione appropriata del paziente complesso nasce dalla condivisione del
progetto complessivo di cura da parte di diversi clinici, per garantire al
paziente la più lunga sopravvivenza possibile associata alla migliore qualità
della vita.
Biomarkers di Cardio-Oncologia in Follow-up
TROPONINA Aumenta con outcome cardiovascolare sfavorevole
Pro-BNP aumenta per ridurre il post-carico ed indurre la natriuresi
Ecocardiografia speckle tracking predittiva di cardiotossicita’ precoce ma
non valuta la disfunzione ventricolare sinistra
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Prof.ssa Virginia A.Cirolla
MD,PhD in Experimental And Clinical Research Methodology in Oncology Department of Medical and Surgical Sciences and Translational Medicine "Sapienza" University of Rome
National President A.I.S.M.O. ONLUS
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