Cronobiologia e tumori
La terapia dei tumori umani a base di melatonina
Cronobiologia per la lotta contro i tumori
Dopo più di 20 anni di indagine nel ruolo che la ghiandola pinealericopre nel cancro e di studi clinici del suo ormone, la melatonina, nel
trattamento delle neoplasie umane, è giustificato affermare che
l’accettazione dell’importanza della ghiandola pineale nei disturbi
neoplastici richieda una sostanziale modificazione nella coscienza
delle scienze umane.
La terapia dei tumori umani a base di melatonina è giustificata per
almeno tre ragioni:
1) È una terapia endocrina sostitutiva per correggere la deficienza
pineale correlata al cancro.
2) L’attività anti-cancro della melatonina dovuta all’azione
anti-proliferativa (modulando l’espressione di oncogeni e
anti-oncogeni ed i processi apoptotici), attivazione dell’mmunità
anti-cancro (accrescendo in particolare l’attività e il rilascio dell’IL-2
dai linfociti TH1 e la stimolazione della secrezione dell’IL-2 da parte
delle cellule dendritiche), e proprietà antiossidanti.
3) È una terapia palliativa, specificatamente per la cachessia, la
debolezza e trombocitopenia collegate al cancro, per le proprietà
anticachettiche e trombopoietiche della melatonina.
I 15 anni di storia clinica riguardante la terapia a base di melatonina nei neoplasmi umani possono essere così riassunti:
1) Terapia palliativa di neoplasmi solidi incurabili.
2) Terapia neuroimmune del cancro con melatonina più citochine
(IL-2) per accrescere la sua efficacia, nei tumori resistenti all’uso del
solo IL-2.
3) Terapia chemio neuroendocrina, con melatonina più
chemioterapia; terapia radio neuroendocrina con melatonina più
radioterapia, per ridurre la tossicità della chemioterapia attraverso la
proprietà antiossidante della melatonina ed accrescere l’efficacia
terapeutica, prevenendo danni ai linfociti causati dalla
chemioterapia e radioterapia, incrementando inoltre il loro potere
citotossico.
4) Terapia neuroendocrina con melatonina in aggiunta alle classiche
terapie endocrine, che si basa sulla capacità della melatonina di
accrescere la dipendenza endocrina del cancro. In tutti gli studi, la
melatonina è stata somministrata oralmente una volta al giorno
durante la fase oscura del fotoperiodo, in dosi che variavano dai 20 ai
40 mg al giorno.
In ricerche condotte su 1.440 pazienti, scelti a caso, con tumori solidi
incurabili in stato avanzato, che hanno ricevuto solo melatonina o
una cura di sostegno, la melatonina ha prolungato il tempo di
sopravvivenza ed evitato la cachessia neoplastica, anche se una
regressione oggettiva del tumore è stata rilevata soltanto nel 2% dei
pazienti.
In termini di regressione tumorale, risultati più incoraggianti sono
stati raggiunti grazie alla terapia neuroimmune con melatonina in
aggiunta a dosi sottocutanee di IL-2 (3 millesimi di unità
internazionale per litro), con un tasso di regressione del tumore del
16% in 400 pazienti affetti da tumori solidi incurabili ed in stato
avanzato; una efficienza particolare si è riscontrata negli
epatocarcinomi, nei tumori gastrointestinali, nel cancro polmonare
non a piccole cellule e nei mesoteliomi.
In una ricerca effettuata su 450 pazienti, scelti a caso, con un cattivo
stato clinico o con tumori resistenti alla chemioterapia, la
melatonina sembra accrescere il tasso di reazione al tumore,
prolungare il tempo di sopravvivenza rispetto alla sola chemioterapia
ed evitare i danni collaterali causati da quest’ultima, quali:
trombocitopenia, cardiotossicità, neurotossicità e astenia. Non sono
stati rivelati effetti nella protezione da anemia, leucopenia e
alopecia. La melatonia, associata al tamoxifene, sembra indurre un
tasso di reazione del 29% in 14 pazienti con metastasi al seno, curati
solo con tamoxifene; ed un tasso di reazione del 12% in 25 pazienti
con neoplasmi avanzati, tranne tumori classici endocrino-dipendenti.
La melatonina può pertanto essere usata con successo in oncologia,
sia da sola che utilizzata per armonizzare a livello biologico le
tradizionali terapie anticancro tra cui: chemioterapia, radioterapia,
immunoterapia e terapia endocrina. L’applicazione della melatonina
nella cura di neoplasmi umani potrebbe completamente modificare
l’oncologia medica, in una direzione bio-modulatoria, ristabilire
l’unità psicobiologica dei pazienti e ricostituire le reazioni
psicoendocrine ed immunobiologiche contro il cancro. Ulteriori
ricerche saranno necessarie per stabilire l’efficacia della melatonina
rispetto alla manifestazione (rilascio) da parte delle cellule
cancerose di recettori della melatonina ed alla produzione endogena
della melatonina stessa.
Il cancro è una guerra biologica che distrugge l’unità della vita, e la
cura a base di melatonina può aiutare a ripristinare nei pazienti
affetti da cancro l’armonia a livello biologico.
Per informazioni Studio Medico Cirolla
Prof.ssa Virginia A.Cirolla
MD,PhD in Experimental And Clinical Research Methodology in Oncology Department of Medical and Surgical Sciences and Translational Medicine "Sapienza" University of Rome
National President A.I.S.M.O. ONLUS
www.studiomedicocirolla.it
www.aismo.it