Giochi per gatti semplici o complessi: l’importante è giocare!
Anche per il gatto apparentemente più pigrone il gioco è di vitale importanza. Puoi scegliere tra giocattoli fai da te o acquistati in un negozio apposito. Scopri come giocare con il gatto e perché.
Quali sono i migliori giochi per gatti? Interattivi, fai da te, laser, elettronici, telecomandati o altro? E come giocare con un gatto?
Per rispondere a queste domande occorre prima di tutto conoscere la natura di questo felino tanto amato da grandi e piccini: agile cacciatore, intelligente e dal carattere ben deciso!
A differenza degli amici cani, spesso i mici hanno un comportamento più indipendente, talvolta scostante, a volte un po’ ruffiano e di comodo: le coccole le richiedono quando fa piacere a loro e guai ad interromperli durante il pisolino o a cercare di farli riposare la notte! Niente paura: è tutto normale e, anche se per natura tendono a dormire moltissime ore al giorno e scorrazzare per casa dopo il tramonto o all'alba, questo non significa che siano pigri e non amino giocare, soprattutto con te.
Il gioco, al contrario, è particolarmente importante per i gatti di tutte le età, specie se domestici e indoor: il fatto che stiano ore a leccarsi il pelo o affacciati a una finestra non significa che abbiano perso la loro indole predatrice. Giocare con il gatto, stimolando questa sua predisposizione, ti servirà a renderlo felice e sano più a lungo, coniugando il tutto con una buona educazione su ciò che è corretto fare o meno in casa.
10 motivi per cui è importante giocare con il gatto
- Il gioco per il gatto domestico è l'unico modo che ha per sfruttare la sua vocazione principale: cercare una preda, seguirla e poi catturarla. I migliori giochi da gatti sono quelli che stimolano tale indole.
- Il gioco è esercizio fisico. Più della metà dei gatti domestici è in sovrappeso, e questo non è un bene perché può favorire l'insorgenza di alcune patologie come il diabete e l'artrite, diminuendone di fatto la qualità e l'aspettativa di vita. Correre dietro una preda vera o giocattolo, aiuta a mantenere sano l'apparato muscolo-scheletrico e quello cardio-circolatorio.
- Il gioco mantiene il cervello attivo.
- Il gioco evita che il gatto si annoi, specie quando è solo il casa: il tempo per lui scorre in maniera più lenta e qualche ora può sembrargli anche una settimana! Per questo è importante fornirgli giocattoli adeguati, come un tiragraffi o un topolino finto, magari con erba gatta.
- L'attività giocosa aiuta il gatto a scaricare stress, ansia ed eventuale aggressività prevenendo comportamenti inadeguati e infelicità.
- Il gioco promuove il legame tra te e lui.
- Giocare è divertente, sia per te che per il tuo gatto.
- Il gioco interattivo per il gatto è fonte di educazione, specie se accompagnato da un rinforzo positivo. E' il modo per insegnargli come comportarsi in casa.
- In caso di disturbi comportamentali, il gioco può assumere anche il valore di terapia.
- Offrire un gioco o un giocattolo al gatto significa evitare che concentri la sua curiosità su mobili, scarpe, abbigliamento, biancheria o peggio cavi elettrici!
Come giocare con il gatto
Non c’è un modo migliore dell’altro per giocare con il gatto, l'importante è optare per giochi da gatti! In natura questi felini attraverso il gioco apprendono ed esercitano abilità necessarie alla sopravvivenza, quali la caccia e la cattura delle prede, con la finalità di assumere cibo. Anche se il micio nasce e cresce in un ambiente domestico, questo suo istinto può rimanere forte e va assolutamente assecondato. Giochi e giocattoli che simulano queste attività saranno dunque quelli su cui puntare.
Non dimenticare però come caccia un gatto in natura: osserva la sua preda, la studia, si avvicina in silenzio (hai mai visto come sono bravi i gatti a giocare a nascondino?) e infine fa un grande balzo per afferrarla tra le zampe! Il micio, a differenza di altri felini, non ha la capacità polmonare di rincorrere il suo obiettivo a lungo, quindi evita di spostare il giocattolo facendolo correre a lungo per tutta la casa. Piuttosto proponigli spostamenti brevi alternando movimenti lenti e veloci in modo che lui possa pianificare la mossa successiva. Permettigli ad un certo punto di raggiungere la preda, altrimenti può rimanere frustrato: anche nel gioco ci vuole soddisfazione per divertirsi!
Per fare ciò non è necessario acquistare giocattoli particolari, va bene anche il fai da te, magari attaccando una piuma ad un filo! In molti utilizzano luci laser: può funzionare a farlo divertire e saltare, ma non dimenticare una ricompensa alla fine, in quanto la luce rossa non può essere mai afferrata.
E quando la tua palla di pelo è sola in casa e non può interagire con te? Il piccolo topolino finto non potrà destare la sua attenzione per molto: è immobile, come una preda morta. Puoi scegliere un tiragraffi con giochini appesi, costruire labirinti con scatole di cartone o lasciargli predisposta una piccola caccia al tesoro con snack salutari nascosti in vari punti. La ricerca di cibo è tra le sue attività preferite! Puoi anche acquistare (o costruire) giochi distributori di cibo, ovvero che lo erogano in seguito a particolari movimenti: prendi ad esempio una scatolina di cartone e riempila con crocchette dopo averla forata a dovere, vedrai come si divertirà! Presta solo attenzione a non impiegare materiali o oggetti che possano essere pericolosi se ingeriti.
Rispetta i suoi ritmi. Lascia al tuo gatto la libertà di decidere quando e se giocare, evitando di forzarlo se non ha voglia.
Il gioco per il gatto, da cucciolo ad anziano
A che età i gatti iniziano a giocare? I gattini sono molto attivi e curiosi, ma nelle prime settimane di vita non hanno le capacità motorie e sensoriali abbastanza sviluppate da permettergli il gioco: per 2 o più settimane non aprono gli occhi e non camminano immediatamente. Inizialmente scalpitano e interagiscono con i fratellini, nella cucciolata, alla ricerca della soddisfazione del bisogno di cibo, cercando di raggiungere il latte materno. Intorno alle 3 settimane iniziano a camminare e verso le 5 sono in grado di imitare il comportamento di mamma gatta, iniziando a definire anche la propria personalità e ad avere i primi accenni di socializzazione.
E' molto importante a tal proposito iniziare a stabilire con loro un contatto (entro le 7-8 settimane di vita) al fine di abituare i gattini al piacere della reciproca compagnia. Dopo tale fase, ovvero a partire dal 2° mese i gatti si dimostrano particolarmente attivi e giocosi ed è a questo punto che puoi iniziare a stimolarli con giocattoli e giochi interattivi: li aiuteranno - tra le varie cose - a sviluppare al meglio anche il tono muscolare e le abilità motorie.
Nel gatto anziano le energie a disposizione sono sicuramente minori che nei micini, e anche qualche disturbo alle articolazioni può renderlo meno attivo. Non confondere questo stato fisiologico con un rifiuto del gioco, al contrario continua a stimolarlo in tal senso, tenendo ben presente l'età e l'affaticamento. Questo impegno quotidiano aiuta a mantenere attivo il suo organismo e la sua mente, tenendo a bada anche un eventuale deterioramento cognitivo.
Può essere utile optare per giochi elettronici a basso impatto energetico-fisico, ma con un divertimento e stimolo assicurato. Esistono numerose App per gatti di questo tipo, puoi scaricarle gratuitamente sul tuo tablet!
Il gioco e il rinforzo positivo
Il gatto non può essere propriamente addestrato come il cane, ma educato a comportamenti corretti certamente sì. Questo è possibile proprio attraverso il gioco, soprattutto se tale attività viene svolta in modo interattivo sin dai suoi primi mesi di vita, quando cioè sviluppa le sue capacità fisiche, mentali e di socializzazione. E’ in tale periodo che scopre con curiosità e determinazione il mondo che lo circonda!
Offrirgli una ricompensa in cibo è il modo migliore per rinforzare in lui gli atteggiamenti positivi alla civile convivenza, ad esempio quando apprende che la lettiera serve per fare i bisogni e che per limarsi le unghie va usato il tiragraffi e non il divano del salotto.
L'importante è che la ricompensa gli sia data subito dopo il gioco/comportamento corretto. Il principio è lo stesso che vale per i cani: non punire il tuo pelosetto se fa una cosa sbagliata, ma ricompensalo quando fa quella giusta, lo ricorderà più facilmente e piacevolmente. La motivazione è la chiave di ogni formazione. Per la maggior parte dei gatti, questa coincide con il cibo, che andrebbe sempre accompagnato anche da una coccola, una carezza o un bel grattino sotto il mento.
A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.