I farmaci "off label"

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I farmaci "off label"

12-11-2013 - scritto da Dr. Augusto Borzone

Rischi e i vantaggi dei farmaci "off label", medicinali utilizzati per finalità terapeutiche ulteriori a quelle previste

farmaci off label


Può capitare che un bel giorno ci svegliamo con un nuovo “acciacco”. Anche a seconda del nostro carattere, ce ne possiamo preoccupare subito oppure lasciare trascorrere qualche giorno per prendere provvedimenti. Coloro che ci circondano, vedono subito che abbiamo qualcosa che non va e cominciano i suggerimenti: "prova questo prodotto che a me ha fatto tanto bene…”; per carità, tutti consigli rivolti al bene ma che talvolta o non raggiungono l’effetto positivo o addirittura ci fanno stare peggio.

Allora ci possiamo rivolgere al nostro Dottore (ma c’è sempre un po’ di fila e orari da rispettare) oppure è più facile e aggiornato internet. Qui troviamo tutto a disposizione ma anche “di tutto”. Come in ogni cosa, per questo vi sono aspetti positivi e negativi. Senza voler entrare nelle questioni complesse – quali possono essere le cure per malattie gravi (ne abbiamo avuto esempi con la cura Di Bella e recentemente con Stamina) – è certo che non conosciamo bene tutti gli effetti dei farmaci sul nostro corpo. Emblematico è il caso dell’aspirina: utilizzato per tanto tempo contro la febbre o altro, adesso quale persona cardiopatica non lo prende per fluidificare il sangue (= antiaggregante piastrinico)? Sono state approntate confezioni apposite, con denominazioni specifiche (cardioaspirina), ma, inizialmente era una prescrizione “off label”, cioè sul bugiardino –il foglietto allegato alla confezione farmaceutica – non vi era questa indicazione terapeutica.

Ancora oggi vi sono sempre nuovi utilizzi, ancora non riconosciuti, di vecchie sostanze: per favorire l’eliminazione di calcoli renali si possono assumere farmaci antidolorifici; più recentemente farmaci per l’ipertrofia prostatica sono stati proposti per l’incontinenza urinaria femminile, ecc… ma perché vale la pena parlare di tutto questo.
Innanzitutto perché, finché non c’è un riconoscimento scientificamente provato dell’efficacia in quella specifica condizione, non possiamo chiedere che il sistema sanitario ci “passi” il farmaco che desideriamo. Ma ancor di più non possiamo pretendere che il nostro medico, così “a cuor leggero”, ce la prescriva perché se è vero che ci possono essere effetti positivi, ce ne possono essere anche di negativi.

Inoltre vi è una responsabilità amministrativa, ovvero far spendere soldi, anche al sistema sanitario, per qualcosa di cui non è sicura l’efficacia. Però bisogna precisare che l’indicazione “off label” non è una cosa “campata per aria”: generalmente si basa sul principio di voler sfruttare il noto meccanismo di azione della sostanza in un’altra parte del corpo. Ad esempio il rilasciamento della muscolatura liscia come quella striata, per gli antidolorifici: ma la complessità delle azioni-reazioni, delle patologie e compensi, rende spesso difficile sia la previsione dell’effetto sia la valutazione reale di quanto attribuire al farmaco.
Non dimentichiamoci poi dell’ “effetto placebo” ma ne parleremo in un’altra occasione.

Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




Profilo del medico - Dr. Augusto Borzone

Nome:
BORZONE DE SIGNORIO AUGUSTO
Comune:
ROMA
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