Il gioco d’azzardo? Un effetto collaterale del Parkinson

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Il gioco d’azzardo? Un effetto collaterale del Parkinson

08-04-2013 - scritto da Angela Nanni

Sembra incredibile, ma chi è in cura per il Parkinson può sviluppare questo pericoloso effetto collaterale

Il gioco d'azzardo come effetto indesiderato delle terapie contro il morbo di Parkinson

Il gioco d’azzardo? Un effetto collaterale del Parkinson Il Parkinson è una grave malattia degenerativa per la quale, al momento, non esistono farmaci in grado di curarla definitivamente, ma sono disponibili solo terapie che possono rallentarne il decorso.
I farmaci assunti per la gestione del Parkinson possono essere responsabili di comportamenti compulsivi nei confronti del gioco d’azzardo. Ricercatori dell’università di Milano in collaborazione con studiosi dell’Istituto Neurologico Besta e Mondino di Pavia hanno recentemente pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale, uno studio a questo proposito. I ricercatori hanno arruolato per il loro lavoro di ricerca 58 malati di Parkinson che evidenziavano un comportamento compulsivo verso il gioco d’azzardo a causa del trattamento farmacologico seguito e 59 malati in cura per il Parkinson, ma senza compulsione per il gioco d’azzardo.
I ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione sul nucleo subtalamico, una regione del cervello umano molto piccola, di dimensioni simili a quella di un lenticchia, coinvolta nei processi decisionali e nell’elaborazione delle emozioni. I ricercatori tramite l’ausilio di particolari elettrodi hanno potuto evidenziare che nei pazienti colpiti da gioco compulsivo il nucleo subtalamico si mostra iperattivo quando si trova di fronte all’evenienza di correre un grosso rischio al gioco, è come se da questa iperattività ne risultasse un’effettiva incapacità di valutare correttamente la grossa somma che si sta mettendo in ballo e ci mostra noncuranti dei disagi economici a cui si va incontro, insomma si è disposti a tutto pur di continuare a giocare.
Nei pazienti che non evidenziano compulsività verso il gioco, invece, il nucleo subtalamico non è affatto iperattivo e infatti questi pazienti, di fronte a scelte rischiose o pericolose optano sempre per la risoluzione meno rischiosa.

http://www.flickr.com/photos/insightimaging/3593236191/
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Malattie, cure, ricerca medica




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