Il mal di pancia ha i giorni contati
Eliminiamo gli alimenti sospetti, facciamo il pieno di fibre solubili e diciamo addio a mal di pancia e stitichezza!
Avere un intestino a pieno regime e’ una condizione essenziale per stare bene, dentro e fuori

Pensiamo a quelle giornate in cui il mal di pancia non ci dà tregua, non riusciamo ad andare di corpo oppure siamo gonfie d’aria come un palloncino e ogni più piccolo inconveniente ci irrita. Sono proprio quelle le giornate che vorremmo dimenticare! Eppure, in modo ricorrente, si ripresentano.
Cosa succede? Succede che il nostro intestino non lavora come dovrebbe, con inevitabili ripercussioni sul benessere (se gli escrementi permangono troppo al suo interno, l’organismo assorbe anche le tossine), sulla psiche (sensazione di disagio in mezzo alla gente) e sul girovita (se l’intestino è pigro aumentano sia la ritenzione dei liquidi sia la capacità di assimilazione).
I motivi di questo “malfunzionamento” vanno dalla dieta non equilibrata allo stress, dal fumo agli ormoni, dalla somatizzazione delle emozioni all’abbassamento delle difese immunitarie, dall’alterazione della flora batterica alle intolleranze alimentari.
Per riportare la nostra pancia a una situazione di normalità dobbiamo vincere la cosiddetta sindrome del colon irritabile, comunemente chiamata colite.
COME AFFRONTARE GLI ALIMENTI SOSPETTI
Per farlo molti pensano che basti dire no a legumi, latticini, broccoli e caffè. Non è proprio così: nessun cibo è “proibito” per tutti, perché l’effetto sulla colite per lo più individuale. Più corretto è parlare di alimenti sospetti. Si può provare a evitarli o eliminarli – uno alla volta – per vedere se si ottiene un beneficio. Procedendo a un’eliminazione ragionata, si evitano così quegli inutili divieti che possono portare a diete squilibrate.
- Tra gli alimenti sospetti ci sono il latte e i prodotti contenenti lattosio (leggiamo l’etichetta).
- Anche il fruttosio può dare qualche problema. Lo troviamo nello zucchero, nel miele e in frutti come datteri, arance, ciliegie, mele e pere.
- Attenzione inoltre ai dolcificanti come sorbitolo, mannitolo e xilitolo usati nei chewing gum senza zucchero (leggiamo l’etichetta).
- Quanto a legumi, cipolle, broccoli, cavoli, carote, banane, albicocche e crusca, il loro effetto negativo può manifestarsi con l’aumento di gas intestinale. Ma non per tutti così.
- Per il caffè non ci sono evidenze che limitarlo giovi a chi soffre di colite.
Sono invece sicuramente da evitare i pasti abbondanti e i grassi, in particolare i piatti con ricco condimento e le fritture.
Dagli studi condotti risulta che, nella gran parte dei casi di sindrome del colon irritabile, può avere un ruolo molto positivo la fibra solubile che, sotto forma di integratori in capsule e bustine, regolarizza l’evacuazione e favorisce il naturale benessere dell’intestino soprattutto in chi soffre di stitichezza. La fibra solubile ha oltretutto un’azione prebiotica, nutre cioè la nostra flora batterica.
Occhio invece alla fibra insolubile (crusca o alimenti ricchi di crusca): nei pazienti senza stipsi potrebbe essere controproducente.
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A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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