Interferenti Endocrini ed Ipertensione

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Interferenti Endocrini ed Ipertensione

17-05-2014 - scritto da Prof.ssa Virginia A. Cirolla

Un'esposizione elevata all’acido perfluoroottanoico è associata a un aumento della pressione arteriosa nell’uomo

L'acido perfluoroottanoico: un interferente endocrino causa di aumento del rischio cardiovascolare

Interferenti Endocrini ed Ipertensione Esposizione elevata all’acido perfluoroottanoico è associata con un aumento dell’omocisteina e della pressione arteriosa nell’uomo
Nonostante esistano controversie riguardo il rischio per la salute umana derivanti dall’esposizione all’acido perfluoroottanoico, gli studi epidemiologici suggeriscono che nella popolazione esposta per motivi occupazionali o sociali l’esposizione a questo interferente endocrino causa aumento del colesterolo e dell’uricemia, due importanti fattori di rischio cardiovascolari. Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nei paesi industrializzati , essendo ormai assodato che oltre ai fattori di rischio quali il fumo di sigaretta, il diabete e l’obesità, anche l’esposizione a sostanze tossiche disperse nell’ambiente rappresenti un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.
Gli autori di questo studio hanno indagato una popolazione esposta all’acido perfluoroottanoico per convalidare l’ipotesi che l’esposizione a questa molecola rappresenti veramente un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.

Nello studio sono stati arruolati quasi 3000 soggetti di età superiore ai vent’anni, nei quali la media di acido perfluoroottanoico era 4 µg/litro. La concentrazione del siero della sostanza era maggiore nei soggetti con più di cinquant’anni rispetto a quelli di età compresa fra 20 e 40 anni. I livelli medi erano più alti nei maschi, nei fumatori o bevitori, nei soggetti appartenenti alle fasce socioeconomiche più alte, con maggiore grado di istruzione e con minore funzionalità renale.
Dopo correzione per numerosi altri fattori, i livelli di omocisteina e della pressione arteriosa sistolica erano significativamente più elevati man mano che aumentavano le concentrazioni nel siero di acido perfluoroottanoico. Nel gruppo di soggetti con le più elevate concentrazioni di acido perfluoroottanoico nel siero, il rischio di avere ipertensione arteriosa era quasi doppio rispetto a quelli con valori inferiori .
In questo campione di adulti americani, le concentrazioni più elevate di acido perfluoroottanoico erano associate con aumenti delle concentrazioni di omocisteina nel siero e della pressione arteriosa sistolica dopo correzione per numerosi fattori confondenti. La forza dell’associazione era moderata da un punto di vista statistico, mostrando una correlazione dose-risposta che era indipendente dalle concentrazione di altre molecole simili.

I risultati di questo studio suggeriscono che l’esposizione continua all’acido perfluoroottanoico può essere importante per la patogenesi delle malattie cardiovascolari nella popolazione generale.
Tuttavia, la natura dello studio non permette di stabilire una correlazione causale fra le variabili studiate. Con riferimento ai dati già pubblicati nella letteratura medica è possibile, però, sospettare che l’esposizione cronica a basse concentrazioni di acido perfluoroottanoico può essere causa di effetti negativi sulla salute della popolazione generale.
Il meccanismo mediante il quale l’acido perfluoroottanoico porti ad un aumento dell’omocisteina nel siero e della pressione arteriosa non è noto, ma alcuni ricercatori hanno suggerito che questa molecola causi un aumento dello stress ossidativo nel fegato e nelle cellule endoteliali. Lo stress ossidativo, portando ad un’alterazione dell’equilibrio fra ossido nitrico e superossido, può ridurre la vasodilatazione. È noto che un aumento dello stress ossidativo causa un aumento dell’omocisteina riducendo la sua sintesi, attraverso una riduzione della disponibilità di gruppi metilici che sono utilizzati per riparare lo stress ossidativo.
Gli autori di questo studio hanno osservato che un aumento delle concentrazione di acido perfluoroottanoico nel siero erano associati con un significativo aumento del rischio di elevati livelli di omocisteina nel siero e di ipertensione arteriosa in una popolazione americana adulta.

Studio Medico Cirolla
Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




Prof.ssa Virginia A.Cirolla
MD,PhD in Experimental And Clinical Research Methodology in Oncology Department of Medical and Surgical Sciences and Translational Medicine "Sapienza" University of Rome
National President A.I.S.M.O. ONLUS
www.studiomedicocirolla.it
www.aismo.it

Profilo del medico - Prof.ssa Virginia A. Cirolla

Nome:
Virginia Angela Cirolla
Comune:
ROMA
Telefono:
0645477448 3396769115, 3930944388, 3335230409
Azienda:
A.I.S.M.O. ONLUS
Professione:
Ricercatore
Posizione:
PRESIDENTE NAZIONALE
Occupazione:
MEDICO CHIRURGO SENOLOGO/TITOLARE CENTRO DI FORMAZIONE ANFOS/DIRETTORE SANITARIO A.I.S.M.O. ONLUS
Specializzazione:
Oncologia Medica, Medicina alternativa, Chirurgia generale, Perf in Ecografia, Senologia, Master Format. ANFOS, Master Agopuntura, Dottorato Ricerca Oncologica
Contatti/Profili social:
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