Italiani e rischio cardiovascolare
Gli italiani non hanno a cuore il loro cuore
Secondo uno studio condotto presso il Gemelli di Roma gli Italiani sono molto lontani dal prendersi davvero a cuore la propria salute cardiovascolare.

L’American Heart Association ha chiarito che sono i 7 i fattori che aiutano a mantenere il cuore in salute:
- Svolgere almeno 150 minuti di attività fisica ogni settimana, con assoluta regolarità
- Cercare di mantenere la colesterolemia totale sempre al di sotto dei 200 mg/dl
- Seguire un’alimentazione equilibrata e varia che preveda un consumo regolare di cibi ricchi di fibre, di frutta e verdura, ma anche di proteine di elevato valore biologico, mentre bisognerebbe prestare la massima attenzione al consumo di zuccheri, sodio, grassi saturi e trans
- Controllare regolarmente la pressione arteriosa assicurandosi che si mantenga intorno ai 120-80 mmHg
- L’Indice di Massa Corporea (IMC, calcolato come rapporto fra il peso espresso in Kg e il quadrato dell’altezza espresso in m) dovrebbe sempre essere mantenuto al di sotto di 25
- La glicemia a digiuno non dovrebbe mai superare i 100 mg/dl
- Chi fuma dovrebbe smettere immediatamente
Studiosi dell’Università Cattolica di Roma in collaborazione con studiosi del Gemelli hanno analizzato i dati relativi a circa 1100 pazienti, il 56% dei quali donne, di età media 56 anni e hanno valutato attraverso misurazioni e questionari quale dei 7 aspetti precedentemente elencati sono effettivamente rispettati dagli italiani.
Ne è emerso che soltanto 2 pazienti su 100 possono vantare di rispettare queste 7 regole, mentre un paziente su 10 ne rispetta meno di tre.
Dall’analisi dei dati è emerso che la maggior parte degli italiani mostrano una glicemia accettabile, non fumano e seguono una dieta piuttosto equilibrata ricca di frutta e verdura. La maggior parte dei pazienti però non svolge attività fisica e evidenzia valori pressori assolutamente fuori controllo e fuori dalla norma.
Anche la colesterolemia si è rivelata lontana dai valori raccomandati: c’è ancora molto da lavorare, quindi, in termini di campagne di comunicazione e sensibilizzazione e soprattutto è fondamentale incoraggiare alla vita attiva e contrastare la sedentarietà.
Broken Heart | Flickr
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A cura di Angela Nanni, Farmacista iscritta all'Albo dal 2005 e Redattore medico scientifico freelance.
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