L’acupressione contro la nausea
L'acupressione è una tecnica millenaria, sicura ed efficace, per combattere il malessere da viaggio
Oggi l'acupressione si esercita attraverso polsini e tessuti elasticizzati

Il fastidio è dovuto a un forte stimolo dell’apparato vestibolare dovuto a una repentina accelerazione o decelerazione. A peggiorare le cose ci si mette anche la discordanza tra stimoli visivi e dell’equilibrio, come vedere dal finestrino oggetti che scorrono via oppure un rapido alternarsi di luci ed ombre tipico delle gallerie. Infine, possono concorrere fattori emotivi come l’ansia.
Esistono varie tecniche per attenuare la nausea da viaggio; e, nonostante la disponibilità di sempre più evolute terapie farmacologiche, negli ultimi anni stanno assumendo sempre più rilevanza anche quelle alternative, non invasive, come l’acupressione o digitopressione, che vengono ormai praticate in molti centri ospedalieri.
L’acupressione è una delle grandi discipline della medicina tradizionale cinese. Consiste nell’effettuare una pressione su determinati punti lungo i meridiani, ovvero i canali principali del corpo umano, riequilibrandone il l’energia. La sua origine risale a circa 5 mila anni fa, quando in Cina si iniziò a osservare come la pressione esercitata su questi punti non solo alleggerisse il dolore specifico, ma avesse benefici anche su altre zone.
Tra le migliaia di punti dove affiora l’energia, lungo il cosiddetto meridiano dei vasi sanguigni ce n’è uno specifico per la nausea: si chiama P6. Trovarlo è semplice: appoggiamo l’indice, il medio e l’anulare trasversalmente sull’interno del polso, facendo in modo che l’estremità dell’anulare sia posizionata sulla prima piega flessoria: il P6 si trova proprio sotto l’estremità dell’indice, tra i due tendini centrali.
L’acupressione si effettua o con i polpastrelli o, più comodamente, con delle fasce elasticizzate capaci di esercitare, grazie a una sferetta posta all’interno del tessuto, una pressione prolungata e calibrata su alcuni punti specifici del corpo, tra i quali, appunto, il P6. Indossando i polsini, si ottengono grandi benefici contro le nausee di lieve entità. Tra l’altro, i bracciali elastici hanno un funzionamento solo meccanico, non rilasciano cioè alcun tipo di sostanza: questo significa che non presentano controindicazioni e sono indicati per tutti, anche per i bambini.
Oltre a indossare i polsini, altri “trucchi” per non stare male in viaggio sono: evitare di leggere, mangiare poco prima di partire, stare in posizione supina o semisdraiata, evitare di fissare le onde o le macchine in movimento ma guardare dritti davanti a sé.
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A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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