La riabilitazione cardiologica

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La riabilitazione cardiologica

20-07-2011 - scritto da carlon

Il giusto momento per riprendere le proprie attività dopo un problema cardiaco.

La riabilitazione cardiologica.

Posso riprendere il lavoro? Quando?
Il momento per la ripresa dell'attività lavorativa è variabile, dipendendo sia dal tipo di lavoro svolto, sia dall'entità del danno subito con l'infarto. E' importante cercare di modificare il proprio stile di vita, qualora l'attività lavorativa comporti un certo grado di stress: evitare l'eccesso di competitività, l'aggressività e le tensioni.
Qualora invece l'attività lavorativa comporti un'attività fisica particolarmente intensa, la ripresa del lavoro andrà discussa con il cardiologo, talora in accordo con il medico del lavoro. Può essere utile un confronto con il datore di lavoro, con il superiore o collaboratore, per valutare se sia possibile modificare gli incarichi.
Nella maggior parte dei casi, la ripresa può avvenire dopo un mese e mezzo per i lavori sedentari, e dopo 3 mesi per i lavori manuali. Molto raramente, invece, sarà necessario passare ad un lavoro diverso, più consono alle nuove condizioni.
Prima di concludere ricordate che riprendere l'attività lavorativa favorisce il reinserimento sociale, migliora il senso di benessere, riduce l'ansia ed i timori residui, combatte la depressione. Insomma, vi fa sentire di nuovo "normali"!

Posso usare l'aereo?
Non vi sono controindicazioni all'uso dell'aereo (la pressurizzazione assicura una pressione di ossigeno paragonabile a quella che si trova a 1200 metri di altezza), a meno che ciò non comporti uno stimolo emotivo eccessivo.

Posso andare in montagna ed al mare?
La scelta del luogo di soggiorno per le proprie vacanze non è importante, se si seguono alcuni consigli:
- non iniziare un viaggio faticoso prima di 3 mesi dall'infarto;
- evitare l'auto per i viaggi troppo lunghi (seguire i consigli sovraesposti);
- in montagna non superare mai i 2700 metri (preferire comunque altezze inferiori ai 2000 metri). Quanto più alto si sale, tanto più ridotta dev'essere l'attività fisica: evitare, quindi, le scalate o gli sforzi intensi proporzionalmente all'altezza a cui ci si trova ed alle condizioni atmosferiche. Il buon senso e le sensazioni soggettive devono guidare il nostro comportamento: respiro affannoso, cardiopalmo (imparare a "sentire" il battito del cuore al polso è importante!), sudorazione eccessiva, ecc... L'iperteso dovrà controllare la pressione arteriosa ed eventualmente intensificare la terapia antiipertensiva.
- al mare evitare lunghe esposizioni al sole (soprattutto dalle ore 12 alle ore 16), nuotare al largo o sott'acqua. Non immergersi se la temperatura dell'acqua è troppo fredda (< 20 gradi).

Posso praticare attività sportive?
Alcuni consigli sono già stati discussi quando abbiamo spiegato come correggere la sedentarietà e come viene condotta l'attivita' fisica nel Centro di Riabilitazione. Ricordiamo che nel soggetto con esiti di infarto del miocardio la pratica di un'attività sportiva deve essere preventivamente discussa con il cardiologo. Bisognerà, comunque, seguire alcune regole:
- non dev'essere di tipo agonistico od effettuata con spirito competitivo;
- l'entità dello sforzo deve essere commisurata al grado di allenamento;
- fermarsi se compare dispnea, cardiopalmo o stanchezza eccessiva;
- controllare la frequenza del proprio polso (la misurazione può essere effettuata contando il numero di pulsazioni per 15 o 30 secondi e moltiplicando poi il risultato rispettivamente per 4 o 2: ad esempio 30 battiti in 15 secondi = 30 x 4 = 120 battiti al minuto): non superare la propria frequenza di allenamento come concordato con il proprio cardiologo;
- dopo uno sforzo intenso programmare un periodo di riposo;
- prevedere sempre un periodo di riscaldamento ed un periodo di defaticamento;
- ricordarsi che alcune situazioni ambientali impegnano di più il nostro cuore: vento, freddo, caldo ed umidità eccessivi, digestione, ecc...;
- alcuni sport possono essere pericolosi per i pazienti in terapia anticoagulante (Coumadin o Sintrom), per il rischio di ematomi importanti in caso di traumi.
- sono consigliati il nuoto, la bicicletta (non in salita), la marcia, la corsa a piedi (jogging), il golf, le bocce, lo sci di fondo, la ginnastica a corpo libero, la pesca, la caccia, l'equitazione, il pattinaggio, ecc...
- sono sconsigliati il calcio, il tennis, lo judo, il sollevamento pesi, il rugby, lo windsurf, la pesca subacquea, il ciclismo in salita, ecc...
- il tennis comporta degli sforzi improvvisi spesso mal tollerati. Inoltre implica, anche se inconsciamente, un certo grado di competitività (soprattutto nel singolo).
- è importante tener conto delle condizioni ambientali soprattutto per alcuni sport invernali (sci alpino) o per il nuoto (temperatura esterna e dell'acqua).

Che alimentazione devo seguire?
Se il malato è obeso od in sovrappeso, dovrà necessariamente ridurre l'apporto di calorie per raggiungere il peso ottimale.
I pazienti con alterazioni metaboliche (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, diabete mellito, iperuricemia, ecc...) dovranno seguire un'alimentazione corretta, con l'aiuto eventualmente di un dietologo.
I consigli dietetici che di seguito elencheremo, non devono essere considerati come regole rigide, come imposizioni che non concedono deroghe. Chi non conosce le parole "chi è senza peccato scagli la prima pietra?". A patto che "il peccato" non sia la regola.
L'alimentazione dovrebbe essere povera di grassi animali, cioè di quei grassi più dannosi chiamati grassi saturi. Essi aumentano il colesterolo e favoriscono l'arteriosclerosi. I grassi saturi (burro, strutto, ecc...) dovrebbero essere sostituiti da grassi poliinsaturi, presenti soprattutto negli oli vegetali (olio d'oliva e di semi).
Infine la dieta non dovrebbe contenere troppi zuccheri od essere povera di fibre, cioè di quelle sostanze che pur non essendo essenziali svolgono un ruolo particolare nel mantenimento dello stato di salute. Poiché le fibre (contenute nella frutta, nella verdura e nei legumi) non vengono "digerite" dagli enzimi dell'apparato digestivo, esplicano la propria azione all'interno dell'intestino, ove esercitano un'azione favorevole sul metabolismo degli zuccheri e dei grassi.
Per ultimo ricordiamo la necessità di ridurre l'apporto di sale, soprattutto nei pazienti ipertesi.

Cibi consigliati
Pesce(Nasello, Sogliola, ecc...) sia fresco che surgelato
Carne magra (vitello, manzo, carne di cavallo)
Pollame (senza la pelle)
Coniglio
Verdura cotta e cruda
Legumi
Frutta fresca (escluso Uva, Fichi e Banane perché ricchi di zuccheri)
Pane(non condito) Pasta e Riso(senza eccedere nelle dosi)
Fette biscottate e cracker integrali
Latte totalmente o parzialmente scremato
Olio d'oliva extravergine per condire e per le fritture
Olio di mais, soia, girasole per condire a crudo
Sott'aceti, pepe, mostarda, spezie, aceto, limone
Formaggi magri ( fiocchi di latte magro od altri prodotti a basso contenuto di grassi, tipo "light"; ricotta e scamorza con moderazione)
Yogurt magro (con moderazione)
Uova (non più di 2 alla settimana)

Cibi sconsigliati
Carni grasse
Cervello, Fegato, Interiora, Rognone
Insaccati (preferire la Bresaola od il Prosciutto crudo senza il grasso visibile)
Anatra ed oca
Pesci grassi (Anguilla, Carpa, ecc...)
Crostacei e molluschi (Calamari, Gamberoni, Scampi, Gamberi, Aragoste)
Cibi fritti
Frutta secca
Formaggi grassi (la maggior parte)
Panna, latte e yogurt intero
Burro, Lardo, Strutto e Margarina "dura"
Maionese
Dolci

COTTURA: preferire cibi cotti alla griglia, arrosto, bolliti, a microonde o al vapore, al cartoccio, al forno e comunque con pochi condimenti. Evitare i fritti.

Posso bere alcolici?
Un po' di vino non è dannoso alla salute, anzi può avere un effetto favorevole (vino rosso) aumentando il colesterolo-HDL, quello buono, e rendendo il sangue meno coagulabile, cioè più fluido. Tuttavia non bisogna berne oltre 1/4-1/2 litro al giorno, in quanto a dosi superiori compaiono gli effetti tossici.
E' preferibile inoltre assumerlo ai pasti poiché le sostanze benefiche in esso contenute vengono assorbite più facilmente durante il processo digestivo. Infine un altro consiglio: assumerlo con regolarità, evitando di utilizzarlo occasionalmente o solo al fine settimana, soprattutto se a dosi elevate. Evitare i superalcolici, anche se un bicchierino saltuariamente non fa male.

Posso bere il caffè?
La caffeina è contenuta anche nella Coca Cola e nella Pepsi Cola. Contrariamente a quanto si crede il caffè fatto in casa contiene meno caffeina dell'espresso. Inoltre il caffè "lungo" ne contiene di più di quello "ristretto". Non vi sono particolari controindicazioni se si bevono 2 tazzine al giorno. Da evitare comunque nei pazienti con aritmie o che accusano cardiopalmo quando assumono tale bevanda. Nei pazienti ipertesi abbiamo già visto in precedenza il suo effetto.

Quando devo sottopormi a dei controlli?
Non esistono dei criteri rigidi, dipende molto dalla gravità della malattia. I controlli successivi devono essere programmati con il cardiologo ed il medico curante. Generalmente si effettua una visita cardiologica ogni 6 mesi ed un test ergometrico ogni anno, in assenza di particolari problemi e/o disturbi.
Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




Dott. Roberto Carlon
http://space.tin.it/salute/fruca

Profilo del medico - carlon

Nome:
ROBERTO CARLON
Comune:
CITTADELLA
Specializzazione:
Cardiologia
Contatti/Profili social:
sito web


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