Nanoparticelle di ossido di ferro nella Mri e studio dei tumori
Nanoparticelle di ossido di ferro nella Mri
Nanomateriali in grado di colpire con maggiore efficacia i tumori e di produrre segnali di risonanza magnetica per imaging più forti
Collegando sequenze di nanoparticelle sferiche di ossido di ferro e rivestendo il composto risultante con un polimero biocompatibile, un gruppo di ricerca americano ha creato nanomateriali in grado di colpire con maggiore efficacia i tumori e di produrre segnali di risonanza magnetica per imaging (Mri) più forti rispetto alle nanoparticelle originarie.È quanto riporta l’ultimo numero di Advanced Materials, secondo cui i nuovi nanomateriali si candidano ad essere un promettente strumento di somministrazione di farmaci anticancro.
“Molte nanoparticelle – fa sapere l’Università della California, San Diego – sono riconosciute dai meccanismi protettivi dell’organismo, che le catturano e le rimuovono dal circolo ematico in pochissimi minuti. La ragione per cui i nuovi nanomateriali funzionano meglio è dovuta alla loro capacità di evadere questi processi di eliminazione naturale grazie alla loro forma ed al polimero che li riveste.
Le nanoparticelle di ossido di ferro sono paramagnetiche il che le rende molto luminose nelle scansioni MRI.
Questo si traduce in una maggiore risoluzione strumentale nel vedere tumori molto piccoli e nella possibilita’ di diagnosticare un tumore nelle sue prime fasi di sviluppo.
Prof.ssa Virginia A.Cirolla
MD,PhD in Experimental And Clinical Research Methodology in Oncology Department of Medical and Surgical Sciences and Translational Medicine "Sapienza" University of Rome
National President A.I.S.M.O. ONLUS
www.studiomedicocirolla.it
www.aismo.it