Sonnolenza diurna in Medicina Legale
Sonnolenza diurna in Medicina Legale
A fronte di una molteplicità di esigenze valutative, bisogna riconoscere che al momento non esistono strumenti di accertamento medico-legale della Eccessiva Sonnolenza Diurna che garantiscano una uniformità di giudizio.
Questa carenza è dovuta principalmente all’impossibilità di tradurre le risultanze dei test polisonnografici in parametri utili a classificare in termini di maggiore o minore gravità la sonnolenza. Neppure l’uso di scale come la Epworth Sleepiness Scale, che pure ha una diffusione mondiale, un indubbio significato clinico e una certa correlazione con gli indici polisonnografici, ha un rilevante valore medico-legale, poiché i dati significativi che ne derivano dipendono dipendono dalle risposte del paziente e, nonostante la coerenza interna delle stesse, non è possibile smascherare simulazioni o dissimulazioni, sempre frequenti in questo tipo di accertamenti. Un altro problema è rappresentato dal giudizio sulla permanenza della Sonnolenza Diurna e sulle sue modificazioni in seguito a possibili terapie. Per esempio, fatta eccezione per una modesta percentuale di soggetti cosiddetti non responder, nella maggior parte dei pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive, l’uso della CPAP non solo allevia la sonnolenza diurna e il russamento, ma si è dimostrato efficace nel migliorare le funzioni cognitive e lo stato di salute generale dei pazienti. Tuttavia non è applicabile l’automatismo secondo il quale un soggetto in terapia con la CPap abbia un minore rischio di colpi di sonno alla guida, poiché si stima che una percentuale non trascurabile di coloro cui è stata prescritta la CPAP non si attenga correttamente alla terapia, tanto che l’aumento della compliance e il mantenimento di un uso quotidiano della CPAP figurano fra gli obiettivi principali del medico curante. Queste difficoltà di giudizio rendono indispensabile un dialogo fra medici accertatori e medici curanti, e sarebbe opportuno che in occasione di questo tipo di accertamenti il paziente fosse sempre in possesso di tutta la sua documentazione specialistica e di una accurata relazione clinico- anamnestica redatta dal medico di Medicina generale o dallo specialista in medicina del sonno. Solo da una integrazione fra i parametri clinico-laboratoristici forniti dalla medicina del sonno e i dati emergenti da un’approfondita anamnesi patologica e lavorativa è infatti possibile giungere a una corretta valutazione del caso.
dott. Cesare Arezzo
www.cesarearezzo.it
www.malattierespiratorie.com
Specialista in Fisiopatologia Respiratoria
Dirigente Medico U.O. Fisiopatologia Respiratoria Ospedale San Paolo Bari
Diagnosi e Terapia dei Disturbi Respiratori Sonno-correlati
Profilo del medico - cesarearezzo
