Antibiotici e allergia: attenzione ai residui su frutta e verdura

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Antibiotici e allergia: attenzione ai residui su frutta e verdura

02-10-2014 - scritto da Patrizia Frattini

Primo caso di reazione allergica provocata dai residui di pesticidi presenti su frutta e verdura. Ecco perché è importante essere informati

Reazioni avverse dopo l'ingestione di cibi possono essere indice non di una allergia alimentare ma della presenza di pesticidi e antibiotici.

Antibiotici e allergia: attenzione ai residui su frutta e verdura Sviluppare una grave reazione allergica dopo aver mangiato una torta di mirtilli, senza però essere allergica a nessuno degli ingredienti utilizzati: è quello che è successo a una bambina di 10 anni il cui caso è stato riportato dalla rivista specializzata Annals of Allergy, Asthma and Immunology.

La bimba aveva una storia clinica che evidenziava la presenza di asma e di una allergia alla penicillina. Dopo ulteriori accertamenti è emerso che la piccola era allergica anche alla streptomicina, un antibiotico utilizzato anche come pesticida e presente in tracce su alcuni dei mirtilli utilizzati per la preparazione della torta.

L'allergologa Anne Des Roches è la principale autrice dello studio e spiega: "Si tratta del primo caso di reazione allergica scatenata dalla presenza di antibiotici pesticidi sulla frutta. In alcuni Stati l'uso degli antibiotici per la coltivazione è proibito, ma in Canada e negli Stati Uniti è ancora possibile utilizzare queste tecniche di coltivazione".

Urge dunque, come hanno sottolineato gli autori dello studio, una nuova normativa da parte della Food and Drug Administration che abbia lo scopo di ridurre le contaminazioni di frutta e verdura con antibiotici.

Il rischio non è soltanto quello dell'insorgenza di allergie ma anche quello di un possibile aumento della resistenza agli antibiotici.

James Sublett, presidente dell'American College of Allergy, Asthma and Immunology (ACAAI), tranquillizza: "È una reazione allergica molto rara" ma precisa "è però importante che gli allergologi e il personale delle strutture di primo soccorso siano al corrente di questa possibilità così che si possa diagnosticare rapidamente e in maniera corretta una reazione allergica o anafilattica".

Foto: Flickr.com
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A cura di Patrizia Frattini aka Rockcopy, copywriter e Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2012, da anni attiva (anche, ma non solo) nel settore dell’informazione scientifica e divulgativa.
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