Artemisina e Costridium novy nella cura contro i tumori
Dalla Cina potrebbe arrivare una cura contro i tumori: l' artemisina sostanza che è estratta dal fusto dell'assenzio.
Lo afferma uno studio americano pubblicato su 'Life Sciences' che aggiunge come la terapia sia già stata brevettata dall'Università di Washington.
Entro breve si prevede che avranno luogo i primi esperimenti sugli animali che potrebbero aprire la porta a un'applicazione pratica. Obiettivo dei ricercatori è che la terapia possa essere ridotta all'ingestione di semplici pillole sulla base del principio che, avendo esse un dosaggio elevato di artemisina, possano uccidere le cellule tumorali senza arrecare danno a quelle sane.Se gli esperimenti in provetta riusciranno a essere replicati anche sugli animali, allora la scoperta potrebbe davvero assumere toni epocali. Dalla sperimentazione in laboratorio si è notato che l'artemisina è riuscita in sedici ore a riconoscere ed eliminare tutte le cellule neoplastiche di un tipo di tumore al seno non trattabile con le radiazioni, risparmiando le cellule mammarie sane. Come dichiarano i due bio-ingegneri che hanno condotto lo studio, Narendra Singh e Henry Lai, "E' stato quasi facile poiché sapevamo che l'artemisina diventa un 'killer di cellule' solo quando queste contengono molto ferro; del resto non è stato difficile aggiungerglielo a quelle cellule tumorali: esse vanno esposte a una sostanza, la olotransferrina, che ne facilita il passaggio attraverso la membrana cellulare". Le cellule cancerose presentano normalmente livelli di ferro più alti del normale, per permettere le continue replicazioni del Dna, e un numero di recettori per il metallo 15 volte superiore a quello delle cellule sane.
"Oltretutto l'artemisina - continuano - è stata usata anche contro la malaria e si è visto come non abbia effetti collaterali: è economica, potrebbe essere somministrata per bocca e senza l'assistenza medico-ospedaliera per seguire la cura".
Intanto, in tema di lotta al cancro ecco un'altra notizia interessante e che giunge dagli USA. Ricercatori della Scuola di Medicina e del Centro oncologico Jhon Hopkins di Baltimora, hanno proposto di uccidere i tessuti 'soffocati' dal cancro infettandoli con dei batteri.
"Poiché le aree tumorali poco irrorate dal sangue, quindi poco ossigenate, sono spesso insensibili alla chemioterapia tradizionale - spiegano gli scienziati - attaccandoli con dei batteri in grado di vivere senza ossigeno è possibile 'colonizzarli' selettivamente, rendendoli più vulnerabili ai farmaci standard". Il team statunitense ha utilizzato topi ai quali erano stati iniettati tessuti tumorali umani di cancro del colon, e li ha trattati con un 'cocktail' composto da chemioterapici e da spore di Clostridium novyi.
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Prof.ssa Virginia A.Cirolla
MD,PhD in Experimental And Clinical Research Methodology in Oncology Department of Medical and Surgical Sciences and Translational Medicine "Sapienza" University of Rome
National President A.I.S.M.O. ONLUS
www.studiomedicocirolla.it
www.aismo.it