Intolleranza al lattosio e alle proteine del latte: il gelato è vietato?

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Intolleranza al lattosio e alle proteine del latte: il gelato è vietato?

28-07-2015 - scritto da Paola Perria

Il gelato è amato da grandi e piccini, ma chi è intollerante al latte vaccino deve rinunciarci? Non per forza!

Gustarci un buon gelato anche se non digeriamo il latte di mucca si può, ecco una guida alle alternative.

Intolleranza al lattosio e alle proteine del latte: il gelato è vietato?

Un buon gelato, fresco e cremoso al punto giusto, in cono o coppetta, meglio ancora se artigianale, è senza dubbio una golosità a cui è difficile rinunciare, soprattutto in estate. Questo semplice ed economico alimento amato da grandi e piccini, infatti, non conosce crisi, anzi! Secondo recenti indagini statistiche gli italiani consumano una media di 6 Kg a testa di gelato, e così l’offerta continua ad espandersi e diversificarsi per la gioia di tutti. Teniamo in conto, infatti, che proprio il gelato artigianale costituisce un fiore all’occhiello della gastronomia made in Italy. Gusti sempre più “arditi” e accostamento raffinati rendono questo dessert da passeggio sempre più una prelibatezza da intenditori. Eppure…ci sono tanti ma legati al gelato e al suo consumo.

Ad esempio, è spesso accusato di far ingrassare a causa del suo contenuto in grassi e zuccheri, pertanto chi si mette a dieta dimagrante spesso lo elimina del tutto – con grande sofferenza – senza pensare che in realtà due palline di gelato alla frutta sono molto meno caloriche di una barretta energetica cosiddetta “light”.

Ma c’è un altro problema legato a questo delizioso dolce: le intolleranze alimentari. Per chi è sensibile al glutine o celiaco la soluzione è rappresentata dalla classica coppetta, senza aggiunte di cialde, biscotti o cono che sono fatti per lo più con farina di frumento. Ma per chi ha un’intolleranza al latte vaccino, che sia al suo zucchero (il lattosio), o alle sue proteine (in particolare alla caseina), come la mettiamo? E’ necessario dire addio per sempre all’amato cono e rifugiarsi verso altri prodotti dolciari meno “intossicanti”, oppure esistono della valide alternative?

La buona notizia è che sì, esistono diverse alternative costituite da prodotti in alcuni casi ancora più gustosi, salutari e gratificanti dell’”originale” fatto con il latte di mucca intero. Pensiamo o solo al gelato fatto con il latte di soia. Ne troviamo di diversi tipi e in diversi gusti, sia nelle classiche vaschette industriali che costano appena un pochino più delle altre, che in preparazioni artigianali ormai sono diffuse pressoché ovunque.

Sono sempre di più gli italiani, soprattutto bambini, che soffrono di un qualche tipo di intolleranza, pertanto il mercato propone molte opzioni interessanti anche nel “piccolo”. Non c’è gelateria artigianale sparsa da nord a sud dello Stivale, borghi più piccoli inclusi, che non proponga almeno una delle seguenti versioni del gelato:

  • Gelato fatto con latte ad alta digeribilità. Viene fatto con latte vaccino senza lattosio ed è perfetto, quindi, per abbia questo tipo di intolleranza definita enzimatica (perché causata dalla mancanza di un enzima, detto lattasi, necessario per metabolizzare lo zucchero del latte)
  • Gelato di soia. La soia in questione non è il legume intero, naturalmente, e neppure la salsa usata per le preparazioni salate di molte ricette della cucina orientale, ma il cosiddetto “latte”. Si tratta del succo che si ricava dalla spremitura della soia gialla messa a mollo nell’acqua e lasciata macerare. Si ottiene un liquido di una certa consistenza, nelle versioni industriali addizionato di olio di girasole e, talvolta, calcio e vitamina D. Il latte di soia contiene ottime proteine e minerali ma è privo di colesterolo e di glutine. Il suo sapore delicato ben si sposa con gli accostamenti di frutta, cioccolato o altri aromi usati per la preparazione dei diversi gusti del gelato
  • Gelato di riso. Anche in questo caso, il gelato viene preparato con la bevanda ricavata dalla spremitura del riso fatto fermentare in acqua fredda. Questo gelato è molto leggero e perfetto anche per chi è intollerante alla soia. Il latte di riso è ideale anche per chi soffre di disturbi digestivi e intestino irritabile
  • Gelato di mandorle. Il latte di mandorle è un prodotto “antico”, ricco di grassi “buoni”, omega 3, zuccheri naturali e minerali (e calorie, quindi occhio a non esagerare con le porzioni) e permette la realizzazione di un gelato squisito dal gusto molto particolare
  • Gelato di avena. La bevanda di avena, ricavata dalla farina di avena “ammollata” in acqua con l’aggiunta di grassi vegetali (ad esempio olio di girasole) spremuti a freddo, è un’ottima fonte di carboidrati, acido folico, beta-glucani (sostanza antiossidanti) e fibre. Contiene anche piccole quantità di proteine ed è molto digeribile, pertanto è perfetta per tutti gli intolleranti ad eccezione dei celiaci (l’avena è un cereale che contiene anche glutine) che dovrebbero preferire il gelato al latte di riso, sicuramente non allergizzante, o di soia. Non sono tante le gelaterie che preparano il gelato con il latte di avena, ma se lo trovate assaporatene una bella coppetta, ne vale la pena!
  • Sorbetto. Fatto solo con frutta, acqua a zucchero, il sorbetto “taglia la testa al toro” per quanto riguarda il pericolo legato alle principali  intolleranze alimentari: latte vaccino, uova e glutine. Ipocalorico, leggero e rinfrescante, il sorbetto va bene per tutti, e si può gustare come spuntino spezza fame anche in caso di dieta dimagrante

 

Fonte | fondazioneveronesi.it 

Foto | via pixabay.com



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
Profilo Linkedin di Paola Perria
 

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