L'omotossicologia e le malattie della tiroide

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L'omotossicologia e le malattie della tiroide

08-03-2011 - scritto da Ripa

L'omotossicologia e le malattie della tiroide

E’ possibile utilizzare l’Omotossicologia per curare le malattie della tiroide, ad esempio la sempre più frequente tiroidite autoimmune e l’ipotiroidismo che spesso la accompagna?

SINTOMATOLOGIA DELLA FORMA LIEVE DI IPOTIROIDISMO
- astenia
- adinamia
- rallentamento dei movimenti, dell’ideazione e dell’articolazione del linguaggio
- diminuita tolleranza al freddo

SINTOMATOLOGIA DELLA FORMA GRAVE DI IPOTIROIDISMO
- Alterazioni del sonno
- Alterazioni del ritmo dell’alvo e stipsi
- Alterazioni del ciclo mestruale
- Sordità
- Aumento di peso
- Depressione ed altre alterazioni del comportamento
- Pallore,volto edematoso
- Cute secca, fredda e spessa
- Capelli secchi, fragili, radi, perdita di capelli, alopecia
- Ciglia ridotte od assenti,sopracciglie rade nel terzo esterno
- Unghie fragili e striate

Quando compaiono uno o più dei sintomi precedenti (mi capita spesso di visitare Pazienti che hanno assunto per anni antidepressivi inutilmente perché la causa della loro depressione è un ipotiroidismo mai diagnosticato, e quindi mai curato) è buona norma eseguire il controllo degli ormoni tiroidei: FT3,FT4,TSH (servono a valutare la funzionalità tiroidea),Tireoglobulina (un aumento indica alterazione della struttura della tiroide; è anche un marker tumorale della ghiandola con uno o più noduli), Anticorpi anti-Tireoglobulina ed anti-Perossidasi (un aumento di uno o entrambi questi anticorpi indica che è presente una tiroidite, un processo infiammatorio su base autoimmune. L’organismo, non riconoscendo la tiroide come parte di sé, cerca di distruggerla attraverso un processo infiammatorio: il dosaggio degli anticorpi indica l’entità del processo autoimmune,ad esempio se la normalità è sotto 100, ci possono essere valori da 150-200 fino a 500 -1000 a 500.000. Maggiore è l’intensità del processo autoimmune, più veloce è la “distruzione” del tessuto tiroideo, più velocemente si arriva all’ipotiroidismo, che rappresenta in genere la conseguenza ultima della tiroidite.)

L’OMOTOSSICOLOGIA E LE MALATTIE DELLA TIROIDE
E’ possibile utilizzare l’Omotossicologia per curare le malattie della tiroide,ad esempio la sempre più frequente tiroidite autoimmune e l’ipotiroidismo che spesso la accompagna.
La Medicina tradizionale in questo caso “mette a riposo” la ghiandola ed istituisce una terapia sostitutiva (si assumono cioè per bocca gli ormoni che la tiroide in condizioni normali avrebbe prodotto). Purtroppo però, maggiore sarà il tempo in cui metteremo a riposo la ghiandola, minori saranno le possibilità che riprenda poi a funzionare correttamente. Nel frattempo,l’azione degli anticorpi (su cui questo tipo di terapia non ha alcun effetto) distrugge gradualmente, ma inesorabilmente il tessuto tiroideo. Il risultato di queste due azioni (messa “a riposo” della tiroide + azione degli anticorpi ) porta inevitabilmente all’ipotiroidismo, per cui il Paziente è costretto ad assumere ormoni tiroidei a vita. Ma non basta. L’organismo,in un periodo di tempo variabile, tende ad abituarsi al dosaggio assunto per cui diventa necessario aumentarlo continuamente. La maggior parte dei Pazienti inizia assumendo 25 o 50 microgrammi e, nel giro di un anno o due, arriva a prendere 100 microgrammi e più. Arrivati però ad un determinato dosaggio, non è possibile aumentarlo ancora perché compaiono degli effetti collaterali che lo impediscono (tachicardia, nervosismo, insonnia, ipertensione, dolori muscolari diffusi, ecc.).
Quindi, l’organismo richiederebbe una maggiore quantità di ormoni tiroidei,ma non è possibile soddisfare questa sua necessità. A questo punto ricompaiono i sintomi tipici dell’ipotiroidismo. Alla fine, il risultato della terapia sarà di avere un Paziente ipotiroideo, con i sintomi degli ipotiroidei,ma che è costretto comunque ad assumere ormoni tiroidei a vita.
Attraverso l’Omotossicologia,invece,purchè residui un minimo di attività ghiandolare,è possibile riequilibrare la funzionalità tiroidea e curare il processo autoimmune causa della tiroidite. Gli ormoni omeopatizzati come Tiroxina D6 o Triiodotironina D6 servono a stimolare la tiroide a produrre la quantità di ormoni necessaria all’organismo. La Glandula thyreoidea suis è un potente stimolo alla normalizzazione funzionale della tiroide, mentre alcune Interleuchine omeopatizzate (proteine con funzione di mediatori dell’infiammazione e delle risposte del sistema immunitario) hanno invece la funzione di realizzare una terapia causale che porti a risoluzione il processo autoimmune causa della tiroidite.
Nell’iperfunzionalità tiroidea, invece sono altri i farmaci omotossicologici in grado di regolarizzare la situazione complessiva, curando i sintomi più fastidiosi per il Paziente, come la tachicardia e l’eccessiva magrezza.
I risultati delle terapie effettuate vengono valutati attraverso gli esami clinici (analisi di laboratorio, l’ecografia,etc.) utilizzate per effettuare la diagnosi.
Se consideriamo poi che queste terapie, come detto precedentemente, non danno in genere effetti collaterali e che devono essere seguite solo per un periodo di tempo definito in relazione alla risposta individuale,possiamo comprendere come davvero l’Omotossicologia, sia nelle malattie della tiroide che nelle altre malattie endocrine, rappresenti un’alternativa davvero vincente a tutto vantaggio dei Pazienti.

E’ opportuno, secondo me, evidenziare che:
- Nell’ipotiroidismo la terapia tradizionale è semplicemente una terapia sostitutiva, che in genere provoca molti effetti collaterali, mentre attraverso l’Omotossicologia è possibile stimolare la tiroide a produrre la giusta quantità di ormoni per ogni organismo;
- Nella tiroidite autoimmune la terapia tradizionale è anche in questo caso sostitutiva e non ha alcun effetto sul processo autoimmune causa della malattia. Al contrario, attraverso l’Omotossicologia è possibile realizzare una terapia in grado di agire sulle cause del processo autoimmune: gli anticorpi tornano ai livelli normali e scompaiono anche i segni ecografici (disomogeneità ed aumento della vascolarizzazione) della malattia.
- Nell’ipertiroidismo la terapia tradizionale è epatotossica e controindicata in gravidanza. Attraverso la terapia omotossicologica, non tossica e compatibile con la gravidanza, è possibile normalizzare la funzionalità tiroidea. In caso di grave ipertiroidismo è possibile utilizzare la terapia omotossicologica anche per diminuire il più possibile la terapia con farmaci tradizionali.



Dr. Salvatore Ripa
Medico specialista in Endocrinologia
www.studiomedicoripa.com



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