MIGLIORARE L’EQUILIBRIO: perché a piedi nudi?
Postura ed equilibrio: cosa sono? Perchè sono così importante per il nostro corpo?
Il Dr. Sortino spiega significato di propriocezione, postura ed equilibrio
Camminare indossando normali calzature riduce notevolmente la naturale sensibilità della pianta dei piedi, mentre andare a piedi nudi su qualsiasi superficie, stimola il miglioramento della sensibilità propriocettiva.Cos’è la propriocezione?
La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista, sia durante il movimento sia in condizione di stasi. Secondo questa definizione, gli stimoli adeguati sono applicati all’organismo stesso, e da qui il termine “proprio”, a recettori specifici che si trovano all’interno dell’apparato locomotore.
La propriocezione assume pertanto un’importanza fondamentale nel complesso meccanismo di controllo del movimento. Le alterazioni della propriocezione determinano sul piano clinico i sintomi dell’ATASSIA: disordine nella coordinazione del movimento sia nel mantenimento della postura (atassia statica), sia nella marcia (atassia dinamica).
La POSTURA è la capacità di mantenere una posizione del corpo e degli arti e il loro orientamento nello spazio. Per eseguire un movimento sono necessari continui “aggiustamenti” posturali.
La propriocettività è un termine introdotto da Sherrington per descrivere gli ingressi sensoriali che originano, nel caso dei movimenti, da particolari strutture: i PROPRIOCETTORI.
La loro funzione principale è di fornire informazioni sui movimenti propri dell’organismo, in altre parole di segnalare quali sono i movimenti che l’organismo stesso sta compiendo. I propriocettori hanno una funzione importante nel controllo della contrazione dei muscoli scheletrici e attraverso quest’ultima è esplicata la maggior parte delle funzioni fisiche del corpo. Tale controllo è realizzato per mezzo di due recettori:
1. FUSI NEUROMUSCOLARI, distribuiti nel ventre del muscolo;
2. ORGANI TENDINEI DEL GOLGI, posti nei tendini.
I fusi neuromuscolari sovraintendono il riflesso da stiramento: se un muscolo è improvvisamente allungato, il fuso invia immediatamente il segnale al midollo spinale. Pertanto l’improvviso stiramento del muscolo determina una contrazione riflessa che si oppone automaticamente allo stiramento. Questa funzione serve a “smorzare” le variazioni di lunghezza del muscolo, cioè a impedire che la lunghezza cambi troppo rapidamente preservandola da possibili lesioni.
Gli organi tendinei del Golgi sovraintendono il riflesso tendineo, o di stiramento inverso, che rileva l’entità della sua tensione e invia tale informazione al midollo spinale e da esso al cervello. L’informazione a sua volta è utilizzata nei centri nervosi per aggiustare con precisione la tensione muscolare in rapporto alle necessità funzionali.
L’EQUILIBRIO
L’equilibrio mantenuto nella postura eretta è un tipico e importante esempio di come tutti i meccanismi propriocettivi sono coinvolti. L’equilibrio, infatti, si mantiene con lo spostamento ripetuto dei segmenti corporei originati da continue azioni involontarie e coordinate di contrazione e rilassamento della muscolatura, in modo da correggere continuamente la posizione del baricentro.
Per imparare a riconoscere come agiscono i meccanismi propriocettivi, è necessario “ascoltare” quello che è trasmesso, sensorialmente, dal piede, che è la regione del nostro corpo in grado di fornire il maggior numero d’informazioni propriocettive, derivanti dai recettori situati nella parte anteriore del tallone, sotto la testa dei metatarsi, sotto l’alluce e nei muscoli lombricali del piede.
Il PIEDE è un complesso sistema in equilibrio, la sua struttura ad archi conferisce al sistema stesso un continuo stato di “allarme” che può essere percepito prestando attenzione a quello che trasmette il piede in appoggio.
Possiamo così sentire i continui cambiamenti di pressione in diversi punti della pianta del piede, accompagnati da oscillazioni dell’arto in appoggio e da tutto il resto del corpo. Queste oscillazioni sono determinate, inconsciamente, dalla contrazione e dal rilassamento muscolare, che mettono in movimento le masse corporee.
È importante ricordare che il controllo propriocettivo è fondamentale, non solo per le attività nelle quali è richiesto l’equilibrio, come ad esempio il ginnasta che mantiene la propria verticalità stando in appoggio sulle mani a testa in giù, ma anche per il soggetto anziano che in una situazione clinica di patologie concomitanti presenta il deficit d’equilibrio.
Dopo aver considerato quanto sopra, possiamo analizzare i motivi per i quali le esercitazioni propriocettive possono essere impiegate nei vari campi dell’attività motoria e in particolare nella rieducazione del cammino e nella prevenzione del rischio di cadute.
Tutte le esercitazioni hanno come “base” il piede e devono essere proposte evitando di INDOSSARE LE SCARPE, ciò affinché le sensazioni propriocettive non siano “distorte” dalla calzatura. Per intensificare ulteriormente l’effetto allenante potrebbe essere consigliabile proporre l’esecuzione a occhi chiusi.
Non va, infatti, dimenticato che l’equilibrio è controllato anche dagli ESTEROCETTORI (es. vista), che ricevono le informazioni dal mondo esterno e insieme alle informazioni propriocettive, danno il quadro esatto del rapporto esistente tra corpo e ambiente. Tale accorgimento è utilizzato per “disturbare” i sistemi d’informazione dell’equilibrio, costringendo così il soggetto ad essere più sensibile ai canali d’informazione rimasti operativi (PROPRIOCETTORI).
Per i soggetti anziani con rischio di caduta la sensibilità propriocettiva è una caratteristica essenziale. L’equilibrio non è rappresentato da una situazione definitiva ma deriva da un continuo adattamento tonico-posturale-coordinativo. Quando questo è carente, con una risposta tardiva e/o inesatta, si determina un errore nel gesto da eseguire, che in genere si traduce in una caduta.
DIFFERENZE TRA SENSIBILITA’ PROPRIOCETTIVA ED ESTEROCETTIVA
La sensibilità esterocettiva è quella che ci permette di percepire l’ambiente esterno: riguarda la sensibilità tattile, termica e dolorifica, tutte possibili in virtù di apposite strutture sensoriali più o meno complesse situate nella cute e nel sottocutaneo.
Le afferenze esterocettive, raggiungono diffusamente la corteccia (e quindi la coscienza), momento per momento, in maniera normalmente precisa e localizzata.
La sensibilità propriocettiva riguarda la percezione delle strutture corporee adibite al movimento:
- I muscoli (attraverso i FUSI NEUROMUSCOLARI e gli ORGANI TENDINEI DI GOLGI);
- Le articolazioni (attraverso i CORPUSCOLI DI PACINI nelle capsule articolari);
- La posizione della testa nello spazio (attraverso i canali semicircolari, il sacculo e l’utricolo, che nel complesso formano il cosiddetto “apparato vestibolare”).
La propriocezione, a differenza dell’esterocezione, raggiunge in maniera meno precisa la coscienza ma permette di avere sempre sotto controllo la posizione del corpo nello spazio.
Il movimento è quindi il corretto equilibrio tra propriocettività ed esterocettività nonché la completa integrazione dei canali di percezione: qualcuno percepisce il mondo principalmente tramite la vista, altri (ipovedenti) attraverso l’udito o il tatto. La realtà di solito è percepita dal canale predominante, che, nella cultura occidentale, è la vista seguita dall’udito.
- CANALE VISIVO: vedere
- CANALE UDITIVO: sentire
- CANALE PROPRIOCETTIVO: toccare/percepire il corpo.
Si può dunque concludere che per migliorare l’equilibrio, di qualsiasi patologia ne dia inefficacia, la riabilitazione più idonea deve essere fatta a piedi nudi e su diversi tipi di superfici (ceramica, legno, sabbia, superfici instabili come cuscini e sassi e altro) e meglio ancora se ad occhi chiusi.
Dr. Nicola Sortino
OMT Orthopedic Manipulative Therapist
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