NANOTECNOLOGIE E TUMORE DEL SENO
Nanotecnologie: le terapie del futuro contro il cancro perchè permettono di arrivare dove i farmaci tradizionali non riescono
Nanotecnologie contro i tumori: microparticelle di albumina eviteranno l'utilizzo di chemioterapici pesanti e dai potenti effetti collaterali
In un Futuro prossimo assisteremo alla scoperta di protocolli terapeutici sempre piu' mirati chepermetteranno di selezionare forme tumorali oggi considerate di difficile risoluzione e capaci
di compromettere le qualita' di vita di una persona. E' il caso del carcinoma metastatico del
seno che colpisce le donne duramente dal punto di vista fisico e psicologico sottoponendole a
cure difficili da sostenere.
Le terapie bersaglio frutto dell'ingegneria genetica mettono a disposizione micro particelle di
albumina che funzionano da carrier per trasportare al centro della cellula tumorale un
chemioterapico come il paclitaxel uno dei taxani utilizzati nel trattamento del tumore del seno
metastatico.
La nanoterapia CT bypassa il ricorso a chemioterapici pesanti che contengono sostanze solventi
legati a sgradevoli effetti collaterali quali reazioni iatrogene allergiche.
Comporta una somministrazione piu' breve e facile mezz'ora d'infusione versus le tre ore in
media di fleboclisi. E soprattutto piu' efficace ed allunga la sopravvivenza media.
Le pazienti non devono essere preparate in premedicazione e dopo l'infusione le pazienti sono
dimesse autonomamente senza effetti collaterali negativi dei farmaci tradizionali.
Dal punto di vista psicologico un notevole alleggerimento del peso emotivo che la patologia
tumorale puo' comportare;l'albumina costituisce un veicolo naturale che si adatta in ogni parte
del nostro corpo come ospite naturale.
E' stata approvata ad oggi come seconda linea nel carcinoma del seno metastatico ma e' gia
stata avviata la sperimentazione per poterla prescrivere in fase della malattia precoci ed altri
tumori.
In seconda linea la terapia ha una percentuale di risposta doppia nel trattamento del tumore del
Seno anche se non e' stata ancora validata per gli altri parenchimi
Il comportamento degli specialisti nei confronti del tumore del seno e' mutato negli ultimi tempi
piu' che pensare alla sopravvivenza esente dalla malattia ci si preoccupa di come superera'la
paziente il rischio della sconfitta e soprattutto di come saranno dal punto di vista qualitativo i
tempi della malattia oncologica.Si pensa alla Vita in famiglia della donna,del suo ruolo di
madre e moglie,alla sua integrita' fisica e psichica. La Chirurgia e le Terapie Oncologiche
segnano un'unica direzione il Rispetto della Persona- paziente piu' che la Cura di Organi e/o
parenchimi !!!!!
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Prof.ssa Virginia A.Cirolla
MD,PhD in Experimental And Clinical Research Methodology in Oncology Department of Medical and Surgical Sciences and Translational Medicine "Sapienza" University of Rome
National President A.I.S.M.O. ONLUS
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