Riflessioni su Lorenzo, un bimbo obeso

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Riflessioni su Lorenzo, un bimbo obeso

23-11-2017 - scritto da Paola Perria

Un’intervista speciale a Lorenzo, un bambino “in carne”, durante un pomeriggio passato in casa tra patatine, merende e videogames.

Lorenzo e l'obesità infantile.

 

Lorenzo (nome di fantasia) è un bambino come tanti: ha quasi 11 anni, frequenta la prima media dove eccelle in storia e geografia, ama il suo cane Rocky, è curioso, simpatico, un asso ai videogames. Lorenzo è anche fortemente sovrappeso: il suo IMC (indice di massa corporea) è arrivato a quota 28, ancora 2 punti e questo bel bambino sano e intelligente entrerà ufficialmente nella categoria obesi.

 

E’ stata sua mamma Angela (anche questo un nome di fantasia) a raccontarci la sua insoddisfazione per le dimensioni considerevoli ormai raggiunte dal figlio.

 

Non mangia frutta e verdura, non beve altro che bibite gassate e non si muove, sono disperata. Il padre non si preoccupa, dice che con la crescita dimagrirà da solo. Ma io ci credo poco. Mi sembra ingrassare giorno dopo giorno. E non capisco da chi abbia preso! Nessuno di noi ha problemi di peso…

 

Abbiamo deciso di andare a casa di Lorenzo e della sua famiglia per renderci conto della situazione e scrivere questo articolo. Un articolo che vuole scuotere le coscienze su un problema, quello dell’obesità infantile, troppo spesso frutto di scelte alimentari sbagliate fatte da adulti troppo assenti, distratti o semplicemente disinformati.

 

Ed è così che, arrivati sul posto, abbiamo trovato Lorenzo da solo, appena rientrato da scuola con una fame da lupi.

 

Ho la roba pronta, mamma prima di andare a lavoro me la lascia in frigo o nel forno. Sono abituato a mangiare da solo, ormai sono grande e sono capace di scaldarmela.

 

 

Dal frigo ecco uscire delle patatine fritte e un filetto di pesce impanato.

 

Scaldo tutto al microonde e aggiungo la maionese! Poi c’è il gelato. Più tardi farò merenda, vedrò se panino, biscotti o merendina.

 

Abbiamo notato che Lorenzo mangiava contento senza preoccuparsi del suo peso. Così, abbiamo provato a stuzzicarlo.

 

Senti Lorenzo, ma tu ti senti un po’… cicciottello?

Sì, lo so, ma non mi interessa. A scuola mica sono tutti magri! Anzi. Anche la prof. di matematica è grassissima! C’è chi nasce grasso e chi magro. Io sono così, non posso cambiare.

 

Lorenzo ci ha raccontato che a scuola lui e i suoi compagni all’ora della ricreazione si dividono la merenda, nel senso che mettono insieme quello che hanno portato da casa e fanno una specie di picnic. Poi a volte comprano qualcos’altro dal camper dei panini.

 

Potete uscire dalla scuola?

No, è che si ferma proprio davanti al cancello. Di solito compriamo panini o patatine.

Ma i tuoi lo sanno?

Boh!

 

A quel punto lo abbiamo invitato a riflettere sul fatto che sua mamma vorrebbe che lui dimagrisse, e lui si è un po' irrigidito.

 

Mamma non mi dice che devo dimagrire. Lei borbotta che deve comprarmi sempre felpe e jeans nuovi, che non mi stanno le cose di un mese fa e devo fare sport. Ma io non l’ascolto. Lei borbotta sempre. Papà, invece, dice che diventerò uno chef come Cannavacciuolo. A me non me ne frega niente, tanto non devo fare il calciatore. A scuola vado bene lo stesso e nessuno mi dice nulla. 

Vuoi fare lo chef da grande? Ti piace cucinare?

Sì, qualcosa so fare. Un giorno ho fatto la pasta da solo. Cioè, il sugo era pronto, ma l’ho cotta io. Ho solo sbagliato un po’ il sale. Poi so fare il budino al cioccolato, quello pronto. Da grande magari provo a fare altre cose, tipo un bell'hamburger!

Mmm… e le verdure… non ti piacciono? Neppure le carote, le zucchine?

Fritte! Oppure impanate al forno. No, il minestrone non mi piace.

 

Lorenzo ci ha raccontato che l'anno prima a scuola glielo preparavano sempre, ma lui lo schifava.

 

 

Quest’anno alle medie la mensa non c’è, così per fortuna posso tornare a casa e farmi quello che voglio. Anzi, mamma mi lascia quello che voglio.

A scuola non vi fanno un po’ di educazione alimentare?

No, non parliamo di queste cose. E poi a me piace la geografia, da grande vorrei viaggiare.

Lo sai che mangiare troppo e pesare troppo possono farti ammalare quando diventi più grande?

E perché?

Perché quando pesi troppo il cuore deve fare uno sforzo enorme per pompare il sangue in tutto il corpo, e quindi si affatica, e il tuo fegato e il tuo pancreas rallentano, e puoi accumulare sostanze tossiche come gli zuccheri e i grassi che poi causano malattie molto serie come il diabete, lo conosci?

 

Lorenzo ci ha risposto che in effetti un suo compagno di classe si deve fare delle iniezioni.

 

Non so che malattia è, so solo che lui è magro!

Sì, nei bambini la causa non è il peso, ma se mangi troppi dolci a lungo andare può venire anche a te tra qualche anno e darti un sacco di problemi.

Boh, a me sembra che la gente si ammali lo stesso. Io, invece, mi ammalo poco. Poi cosa mi interessa adesso, quando sarò grande ci penserò.

 

 

Finito il colloquio con Lorenzo, che si è messo a fare i compiti, abbiamo aspettato che la mamma e il papà rientrassero dal lavoro. Angela si è presentata con una grossa borsa della spesa. Dal sacchetto sono emersi buste di surgelati, pacchi di pasta, scatolette di tonno, confezioni di merendine al cioccolato, biscotti per la colazione, yogurt alla frutta, insalate in busta e arance vaniglia.

 

Ho poco tempo per cucinare, e così anche Giulio, mio marito. Quindi anche per le verdure usiamo molto i surgelati e le buste. In tv hanno detto che i cibi surgelati sono buoni come quelli freschi. Anche il pesce lo prendiamo surgelato, tranne qualche volta.

A Lorenzo il pesce piace?

I bastoncini di merluzzo li mangia volentieri. Per farli più sani glieli cucino al forno e non fritti. Mangia anche i cuori di nasello al sugo o con il purè. Per il resto… non credo mangi altro tipo di pesce.

 

Quando abbiamo chiesto cosa facessero per invogliarlo a fare sport, è stato il papà di Lorenzo, Giulio, a rispondere.

 

L’anno scorso eravamo riusciti ad iscriverlo in palestra, ma ci è andato sì e no 5 volte. Poi ha iniziato a pestare i piedi che non ci voleva più andare, che non gli piaceva, che l’istruttore gli faceva fare esercizi stupidi… si fingeva malato per non andare! Alla fine l’abbiamo ritirato perdendoci anche i soldi.

Gli abbiamo lasciato la più ampia scelta, ma non gli piace nulla! Ha fatto una lezione di prova a tennis, ma non appena ha fatto due tiri gli è venuto il fiatone, ha buttato la racchetta e ha detto che non intendeva morire giovane… e che gli vuoi dire?

 

A quel punto abbiamo indagato sui gusti di Lorenzo in fatto di sport, e lo sguardo di Giulio si è fatto interrogativo.

 

Mi sembra che gli piaccia andare in bicicletta. Gliel’abbiamo regalata, ma dopo i primi tempi ha smesso di usarla…

 

 

A quanto pare era stata Angela a non volerlo più far andare sulle due ruote.

 

Non so se avete visto come sono qui le strade, c’è il rischio che non mi torni vivo a casa! Per carità, finché non fanno la ciclabile…

 

Ed è lì che Giulio si è seccato.

 

Ma che gliela abbiamo comprata a fare allora?

Che domande, per imparare!

 

Abbiamo lasciato Angela e Giulio alle loro incombenze serali e siamo andati via con una sensazione di freddo dentro.

 

Lorenzo e i suoi genitori potrebbero essere i nostri vicini di casa, o persino i tuoi. Potrebbe essere addirittura la tua famiglia. Lorenzo è un bambino che mangia male, perché il cibo è a sua completa disposizione, lui non conosce altro modo di alimentarsi e nemmeno gli interessa. Lorenzo è annoiato, troppo spesso solo, troppo facilmente assecondato, contornato da adulti che non si prendono la responsabilità della sua alimentazione perché non hanno voglia di vederlo arrabbiato o di innescare una sequela di lamentele.

 

C'è che pensa che una cosa delicata come la nutrizione dei bambini sia di pertinenza esclusiva dei genitori. Ma per insegnare a un bambino a mangiare bene occorrono impegno, pazienza e tempo a disposizione, e moltissime famiglie odierne semplicemente non hanno la possibilità di gestire anche questa incombenza.

 

Eppure da qualche parte bisogna iniziare. L’obesità nei bambini non è solo un problema di salute, è prima di tutto l’espressione di un corto circuito sociale, in cui tutti gli “attori” che dovrebbero occuparsi della buona crescita e dell’educazione dei piccoli giocano in modo disarticolato, senza fare squadra. La scuola da sola non basta, la famiglia da sola non basta, il pediatra da solo non basta, i mezzi di informazione da soli non bastano.

 

Un bambino sano è figlio di una società sana. Se è obeso la colpa - se di colpa si può parlare - non è sua! Il cibo è il mezzo a sua disposizione per gratificarsi. Lo usi anche tu. Lo usiamo tutti. Ma quanto c’è di sbagliato in questo? Per ridurre i numeri da record dell’obesità infantile in Italia – il 21% di bimbi in sovrappeso di cui il 10% obesi – occorre provare a capire quali squilibri celi questa realtà. Partendo dalle nostre case. 

 

Le storie e i personaggi riportati all'interno di questo articolo sono inventati e pertanto non riferibili a persone e/o accadimenti specifici, tuttavia esse sono anche frutto di una rielaborazione di situazioni realistiche e pertanto in qualche modo rappresentative di episodi teoricamente possibili.



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
Profilo Linkedin di Paola Perria
 

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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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