Il bambino ha l’alito cattivo? Ecco perché e cosa fare
Non solo cattiva igiene orale: 4 possibili cause dell’alitosi nei più piccoli e come porvi rimedio.
Cause e rimedi dell’alitosi nel bambino.
Ecco ci risiamo, anche questa mattina il tuo bambino si è svegliato con l’alito cattivo. Come è possibile? E che imbarazzo, specie se a scuola parla con i compagni che potrebbero cominciare a tenerlo a distanza! Così oltre alle preoccupazioni riguardo l’aspetto sociale, cresce l’ansia per la sua salute: l’alitosi può essere spia di un problema più grave e quali potrebbero essere le cause? Domande che nella maggior parte dei casi hanno risposte tranquillizzanti, poiché l’alito cattivo nei bambini è transitorio e facilmente curabile.
Alle origini dell’alito cattivo
Alla base dell’alitosi, anche nei bambini, possono esserci motivazioni associate allo stile di vita, in particolare a un’alimentazione e un’igiene orale non proprio perfetti, o alla presenza di batteri sia intestinali sia nelle vie respiratorie. Dunque, niente di così grave o preoccupante, a differenza degli adulti in cui l’alitosi può associarsi anche a cause patologiche, come problemi alle gengive, ai denti o all’apparato gastrointestinale.
Spesso allora è sufficiente fare attenzione ad alcuni comportamenti alimentari per dare scacco all’alitosi, sia nei grandi, ma soprattutto nei bambini e consentire loro di avere di nuovo una bocca fresca e sana.
4 cause dell’alitosi nel bambino e i corrispondenti rimedi
1) L’utilizzo in cucina di spezie e aromi, quelli dai sapori più pungenti, aglio e cipolla ad esempio, come accade nei grandi possono appesantire anche l’alito dei bambini, mantenendo gli effetti per diverse ore dopo i pasti.
2) Non è solo questione di soffritti o erbe aromatiche, spesso un apporto insufficiente di acqua, ma anche scarse quantità di frutta e verdura o una dieta che privilegi alimenti particolarmente saporiti o troppo dolci, possono contribuire a seccare la bocca. E l’azzeramento della salivazione ha conseguenze sulla qualità dell’alito, prima fra tutte la produzione e permanenza di batteri che ristagnano in bocca, rendendosi responsabili del cattivo odore. Il rimedio c’è ed è semplicissimo: è sufficiente bere anche pochi sorsi d’acqua per ridare maggior freschezza all’alito.
3) L’igiene orale è una pratica spesso trascurata dai bambini, invece lavarsi i denti fin dalla prima infanzia, insieme a qualche altra mossa aggiuntiva, come pulire la lingua ad esempio, agisce efficacemente a breve e lungo termine sulla salute generale della bocca, denti e alito compresi. Neppure i genitori conoscono a fondo i benefici del lavarsi i denti, a cominciare da quelli da latte: “Tanto si cambiano, che importanza ha averne cura?” Questo è uno dei pensieri più ricorrenti fra i genitori: ma è un errore! Infatti mantenere puliti i dentini da latte è fondamentale per assicurare salute a quelli che sorgeranno. I denti non ben lavati aprono la via alla formazione della placca, una patina che si deposita sui denti e non si rimuove con lo spazzolino, ma solo con sedute di igiene professionale: e non è mai piacevole andare dal dentista (soprattutto quando si può evitare!). Ma non solo: i residui di cibo che permangono in bocca e tra i denti producono sostanze, tra cui i solforati ad esempio, che peggiorano l’alito e rendono più probabile l’insorgenza di carie. Dunque, fin da piccoli, i bambini vanno educati a prendersi cura della salute della bocca, lavando accuratamente i denti dopo ogni pasto e prima di andare a letto: buone abitudini che non scorderanno neppure da grandi.
4) Se nonostante queste buone pratiche quotidiane, il problema alito pesante persiste, forse potrebbero esserci problemi di natura transitoria, come:
- Acetone: si manifesta quando nel sangue sono presenti corpi chetonici, cioè sostanze che vengono prodotte quando la dieta è povera di zuccheri semplici e ricca di proteine, sopra ai valori normali. Qual è il segnale spia dell’acetone? Un alito che ha un forte sentore di frutta, anche se il bambino non l’ha mangiata da poco;
- Influenza: tosse, raffreddore o altre implicazioni che possono interessare le prime vie respiratorie possono alterare la buona qualità dell’alito. La spiegazione è presto detta: i piccoli con difficoltà a respirare bene, così come i grandi, per aiutarsi a prendere aria aprono la bocca, la quale si secca, si asciugano le mucose ed ecco aumentare la produzione di batteri. Un circolo vizioso che innesca la formazione di alito cattivo. Anche in caso di problematiche alle vie respiratorie è possibile adottare delle norme preventive per evitare che possano evolvere verso complicanze più serie come otite o bronchite. Tra le prime regole c’è tenere pulito il nasino facendo dei lavaggi con soluzione fisiologica, umidificare l’ambiente e fare bere molto il bambino: un rimedio sano, naturale e a costo zero, quest’ultimo, che dà sollievo alle mucose, idratandole, aiuta a respirare meglio e alleggerisce anche l’alito;
- Difficoltà intestinali: stipsi, gastroenteriti o la presenza di parassiti possono sfociare in alito cattivo. Infatti i gas nocivi che vengono assorbiti dal sangue attraverso l’intestino vengono poi espulsi attraverso la respirazione;
- Problemi otorinolaringoiatrici: problemi alle adenoidi, tonsille o altre formazioni che ostruiscono le vie respiratorie, in particolare il naso, potrebbero essere responsabili dell’alito cattivo nel bambino.
Il sospetto di alitosi, specie se di origine “clinica”, va accertato con una visita dal medico di famiglia o dallo specialista. Così, con l’impostazione di una terapia adeguata, il tuo bambino potrà tornare ad avere un alito fresco. Perché ogni problema ha la sua cura, e non va trascurato.
Principali fonti utilizzate:
Ministero della Salute
Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPs)
MBenessere.it
A cura di Francesca Morelli, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2014, collaboratrice di testate web di medicina, scienza, salute e benessere specializzate in prevenzione, oncologia, alimentazione, medicina e medicina di genere, pediatria, e-health.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.