Sintomi vaghi e aspecifici: quando stai male ma non sai perché

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Sintomi vaghi e aspecifici: quando stai male ma non sai perché

26-07-2019 - scritto da Paola Perria

Un senso di malessere generalizzato: chi lo sperimenta viene spesso curato con semplici ansiolitici. Ma è davvero solo stress?

Il 20% della popolazione mondiale che si reca dal medico non è in grado di spiegare quali sono i suoi sintomi.

 

Si presentano dal medico di famiglia lamentando sintomi molto vaghi, eterogenei, talvolta senza neppure trovare le parole per descrivere il loro malessere. Cose come:

 

Mi sento i brividi all’improvviso

Sudo la notte senza motivo

Ho spesso mal di stomaco

Dormo male

Mi “balla” l’occhio in continuazione

Ho le gambe sempre stanche

Mi vengono le palpitazioni senza motivo

Sto dimagrendo troppo

Sono teso come una corda di violino e sussulto per un nonnulla

Ho un senso di angoscia che mi opprime ma non so perché

Ho capogiri di frequente

Ho la nausea a digiuno…

 

Nella maggior parte dei casi, a dispetto delle evidenti preoccupazioni per il loro stato di salute, appaiono in buone condizioni, i parametri vitali sono a posto, le analisi del sangue buone, e così la maggior parte dei medici tratta questi pazienti un po’ lamentosi come vittime di forte stress psicofisico. Magari li rimandano a casa con la prescrizione di qualche integratore salino, o di blandi ansiolitici per dormire un po' meglio.

 

Possibile che questi sintomi vaghi e aspecifici siano sempre e solo conseguenza dello stress? Ovvero, rovesciando la cosa, che lo stress sia all’origine di qualunque sintomo che non si leghi ad alcuna patologia organica precisa? La questione è delicata, e in qualche misura ci riguarda tutti, perché è una gran fortuna poter attraversare tutte le fasi della vita senza mai trovarsi a sperimentare questo genere di condizione.

 

Stai male, su  questo non ci piove. Ma non sai perché. Il tuo corpo “perde colpi”, non è in equilibrio, va per conto suo, ma dalle analisi generiche – e spesso anche quelle specialistiche – non emerge nulla di nulla.

 

MUS: COSA SIGNIFICA QUESTA SIGLA?

La medicina anglosassone ha raccolto in un acronimo – M.U.S.  Medical Unexplained Symptoms – la “vaga e aspecifica” sintomatologia di cui sopra, quantificando nella percentuale di circa il 20% quella dei pazienti che si recano dal proprio medico a seguito di tale sindrome. E’ importante chiarire subito che proprio in quanto scientificamente studiata, in realtà questa sindrome esiste davvero, non è ascrivibile a semplici “sensazioni” e non ha un’origine psicogena.

 

Insomma, chi sperimenta i MUS, non è, di solito, un “malato immaginario” alla Molière, non è un ipocondriaco. I suoi sintomi sono veri, e sono riconducibili ad uno squilibrio neuroendocrino il quale sì, potrebbe avere come causa scatenante uno stress prolungato e mal gestito (distress), ma non solo. E’ questo il punto.

 

NON SOTTOVALUTARE I SINTOMI VAGHI E ASPECIFICI

Bollare i sintomi vaghi e aspecifici di un paziente senza approfondire o monitorare in alcun modo la  sua condizione, può portare a sottovalutare questo campanello di allarme. Infatti il nostro corpo – sottoposto a fattori stressogeni sia psicologici che fisici per anni – può iniziare ad avere squilibri elettrolitici e neurologici – e questo spiega la cascata di sintomi strani e di dolorini e anomalie.

 

Ma in agguato ci sono anche malattie più serie, sovente di origine autoimmune, sia reumatiche che neurodegenerative, tra cui l’artrite reumatoide e la fibromialgia, ma anche la sclerosi multipla o alcuni tipi di cancro, che tra le avvisaglie anticipatorie possono dare i segnali di cui sopra. Per ammalarsi è necessario avere una predisposizione genetica, ma è appurato che il fattore ambientale incide in modo determinante sulla possibilità che il male si manifesti. E l’esordio conclamato di patologie di questo tipo è spesso anticipato (anche di anni), proprio dai MUS.

 

Quando, quindi, il nostro corpo ci lancia segnali vaghi, ma reali, a vari livelli e in modo continuativo, che qualcosa nel nostro equilibrio si sta rompendo, andiamo dal medico cercando di spiegare nel modo più esauriente ed efficace possibile tutto quello che ci accade, quello che sentiamo, magari elencando i sintomi in una lista. E’ probabile che inizialmente ci verranno dati dei consigli generici su come superare la fase di squilibrio, ad esempio mangiare cibo più sano, svagarci, fare più moto ecc. Ma noi non limitiamoci a farci rassicurare dalla solita frase: “è un po’ di stress”. Insistiamo per farci prescrivere le analisi del sangue che vadano oltre il solo emocromo, controlliamo i livelli ormonali e i fattori di infiammazione interna, e soprattutto non lasciamoci scoraggiare.

 

Per riportare il corpo in uno stato di naturale benessere, è necessario agire su più fronti, sia su quello prettamente fisico che su quello psicologico, personalizzando le terapie. In ogni caso, quando la sintomatologia descritta nei MUS  si presenta, e perdura per qualche mese, diventando cronica, è nostro diritto pretendere di essere monitorati con più accuratezza. A costo di diventare noiosi.

Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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