Victoria Beckham fuori moda, molto meglio le paffutelle
Il modello femminile, nella fantasia delle ragazze e nella moda, finalmente ha cominciato a normalizzarsi
Basta alla magrezza eccessiva! Meglio le forme al punto giusto
04/07/2006 - Era diventata famosa prima come la Spice Girl più “Posh”, poi come la moglie (pluritradita) del calciatore più sexy del pianeta, David Beckham. Visto che, per lo meno per altri quattro anni, non potrà passare alla storia come moglie di un campione del mondo, non le resta che far parlare di sé per una magrezza a dir poco eccessiva, ostentata nelle aree vip degli stadi tedeschi da mise imbarazzanti. Icona delle anoressiche insieme all’altrettanto celebre “Cocaine Kate” Moss, Victoria Adams è l’esempio vivente di come una ragazza carina possa diventare la caricatura di se stessa a colpi di bisturi e, soprattutto, diete da fame. Peccato che sia terribilmente fuori moda, e da una come lei non ce lo aspettavamo proprio... Ma l’anoressia non è un problema solo legato all’estetica: è una malattia gravissima.Fortunatamente il modello femminile nella fantasia delle ragazze, così come nella moda, ha cominciato a normalizzarsi: un po’ più arrotondato, seppur di poco, ma sufficiente a fare un primo passo contro l’eccessiva magrezza. L’anoressica è diventata una malata grave, non un esempio da imitare: un segno che, secondo gli esperti, le campagne di informazione hanno cominciato a funzionare. E la conferma arriva dai dati ufficiali che parlano di una stasi del numero delle ragazze che sfidano la bilancia al punto di rischiare e troppo spesso perdere la loro stessa vita.
Ben il 5% degli adolescenti italiani, circa 100.000 ragazzi dai 15 ai 18 anni, ha un rapporto conflittuale con il cibo. Più colpite le giovani donne, con numeri da vera e propria emergenza sociale. A Genova e in tutta la Liguria questo triste primato femminile è ancora più accentuato: il 98% dei casi anoressia e bulimia nervosa interessa le ragazze, contro una percentuale nazionale del 95%.
La fascia d’età di donne colpite da anoressia è quella delle giovanissime, mentre la bulimia, oggi in aumento, riguarda soprattutto le donne dai 30 ai 40 anni. Vissuta un tempo come un peccato solitario, di bulimia fino a qualche anno fa nessuno parlava perchè non c’era la percezione della malattia. Oggi non è più così, e fortunatamente queste donne cominciano a rivolgersi al medico con più frequenza. La corretta conoscenza dei disturbi alimentari, e dei loro sintomi, soprattutto da parte delle famiglie, è il primo modo per frenarne la diffusione: quando ci sono maggiori elementi per capire ci si muove prima. E spesso si salvano vite umane.
A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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