Alimentazione bio a casa e a scuola

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Alimentazione bio a casa e a scuola

08-09-2011 - scritto da Viviana Vischi

Principi dell'alimentazione naturale e biologica nell'infanzia

La possibilità di prevenire le patologie degenerative grazie a un'alimentazione naturale e biologica

Uno dei compiti della società contemporanea è quello di dare ai genitori, attraverso l'informazione dei mezzi di comunicazione, gli strumenti per far crescere i propri figli in salute fisica e mentale.
Per raggiungere questo obiettivo, il fattore principale è sicuramente l'alimentazione: se il cibo è scarso, il bambino crescerà poco; se il cibo è troppo, il bambino crescerà troppo; se il cibo è inquinato, crescerà inquinato; e in tutti e tre i casi si ammalerà.
Da molti anni si sta assistendo, in tutti i Paesi industrializzati, ad un significativo cambiamento della diffusione delle malattie: diminuisce la mortalità causata dalle malattie infettive, mentre aumentano in termini assoluti, le malattie di tipo cronico-degenerativo (malattie cardio-vascolari, gastro-enteriche, renali,polmonari,tumori).
I motivi di questa trasformazione sono legati al cambiamento dei cosiddetti "fattori di rischio" presenti nell'ambiente di vita e di lavoro,(inquinamento ambientale;tempi,ritmi,modalità,spazi di lavoro), o prodotti da particolari abitudini di vita (sedentarietà, abuso di droghe e di alcool, alimentazione incongrua, iperstimolazione sensoriale). Questi fattori di rischio agiscono in modo lento e subdolo provocando modificazioni nel funzionamento degli organi del nostro organismo che ad un certo punto si ammala.
L'alimentazione scorretta, perché squilibrata, carente o eccessiva nei suoi principi nutritivi, rappresenta sicuramente il più importante fattore di rischio, in termini percentuali, per le malattie croniche, degenerative e infettive. È infatti ormai universalmente riconosciuta la correlazione tra salute ed alimentazione e la possibilità di prevenire le patologie degenerative attraverso un'alimentazione equilibrata.
Negli ultimi quarant'anni i consumi e le abitudini alimentari degli italiani sono profondamente cambiati, perché è cambiata la condizione socio-economica e lo stile di vita del paese: dalla cucina della povertà e dell'indigenza che aveva caratterizzato le generazioni dei secoli passati, si è giunti alla cucina dell'abbondanza e dell'eccesso.
In 40 anni si è passati da un consumo giornaliero medio di 2400 calorie, a più di 3000 calorie in massima parte assunte attraverso alimenti poco equilibrati: zuccheri semplici, grassi e proteine animali.
L'organizzazione del lavoro e le aumentate esigenze di consumo hanno cambiato le abitudini alimentari delle famiglie: si mangia spesso fuori casa, si è ridotto il tempo della preparazione del cibo, si fa sempre più uso di prodotti industriali prepararti e conservati, la cena prende il posto del pranzo come momento alimentare principale, la colazione diventa ricca come un pasto principale, la pubblicità sempre interessata al guadagno e mai alla salute del consumatore,prende il sopravvento nelle scelte alimentari.
Numerosi studi epidemiologici hanno ormai chiaramente e inconfutabilmente messo in evidenza che un'alimentazione incongrua, rappresenta la causa principale delle malattie moderne.
In Italia sono emerse in modo chiaro le discrepanze esistenti fra i fabbisogni di nutrienti e i livelli di sicurezza degli stessi, raccomandati dall'Istituto Nazionale della Nutrizione e dall'O.M.S.,e i reali consumi alimentari della popolazione.

Gli errori più frequenti presenti nella nostra alimentazione sono i seguenti:
-eccesso calorico: si mangia troppo;
-eccesso di zuccheri semplici: si assume troppo zucchero attraverso bibite, dolciumi, merendine;
-eccesso di grassi e proteine animali: si mangia troppo latte, formaggio, carne, uova;
-carenza di fibra alimentare attraverso cereali integrali, legumi, verdure.

In questa situazione un momento fondamentale è sicuramente il primo anno di vita che può condizionare la vita futura del bambino sia per quanto riguarda la sua salute fisica che per il suo sviluppo psico-affettivo.
Nel primo anno di vita si verificano due eventi di grande importanza: l'ALLATTAMENTO e lo SVEZZAMENTO
"Da quando Lucy camminava, accompagnata da altri ominidi, in una valletta dell'Etiopia, son passati tre milioni e mezzo di anni. La vita sociale e le abitudini di Lucy ci sono completamente sconosciute; ma di una cosa possiamo essere assolutamente sicuri: per i suoi figli, nel primo anno di vita e probabilmente anche nel secondo, l'alimento base era il latte che le sue mammelle erano in grado di fornire". Da allora un unico denominatore comune ha caratterizzato la vita dell'uomo: l'allattamento al seno, come unica modalità alimentare, capace in ogni tempo e luogo, di permettere la crescita e lo sviluppo dell'uomo. Da allora, ma non fino ad oggi, perché a metà del secolo scorso la rivoluzione industriale provocò in Europa una rivoluzione in campo alimentare con effetti ancora maggiori: l'adozione del latte di mucca in sostituzione del latte di donna con gravissime conseguenze sulla salute e sulla vita dei neonati. A determinare tale evento furono l'urbanizzazione e il crescente numero di donne che dalle campagne andavano a lavorare in fabbrica.
Ora l'allattamento sta tornando di moda e sempre più numerose sono le donne che allattano i loro figli fino ai 12 mesi e oltre; ma lo svezzamento continua a destare dubbi e controversie anche tra gli addetti ai lavori sia per quanto riguarda il momento che per le modalità di introduzione dei cibi. Per dare una risposta ai quesiti "QUANDO" "COME" e "CHE COSA" è necessario conoscere la fisiologia dell'accrescimento del bambino e le sue necessità nutrizionali e psico-affettive.

Sappiamo che il cucciolo del mammifero homo
-comincia a stare seduto verso i sei mesi,
-cammina verso l'anno,
-è lattante, vale a dire che necessita di latte (cibo peculiare dei mammiferi e specie-specifico) fino ai 6 - 7 anni,
-raggiunge la maturità sessuale intorno ai 14 anni,
-diventa intellettualmente e fisicamente maturo, adulto intorno ai 21 anni quando termina lo sviluppo del cervello e l'accrescimento del corpo.

Tutto ciò ci induce a pensare che le necessità nutrizionali debbano variare in rapporto al momento in cui si trova il bambino.

QUANDO INIZIARE LO SVEZZAMENTO?
NEL PRIMO ANNO DI VITA sappiamo che il cibo più importante è il LATTE MATERNO Il momento dello svezzamento è assolutamente individuale e va determinato in base alle esigenze e alle caratteristiche del bambino: possiamo dire indicativamente tra i 6 e i 12 mesi : alcuni lattanti vorranno assaggiare e mettere in bocca di tutto e mangiare nel piatto dei genitori, altri arriveranno all'anno sazi solo del latte della mamma. Per i più curiosi è meglio attendere i sei mesi per evitare rischi di allergie o intolleranze più frequenti se si introducono cibi diversi dal latte prima dei sei mesi: l'intestino non è ancora pronto, le sue difese immunitarie non adeguate, gli enzimi insufficienti.

COME INIZIARE?
Una regola da tenere presente è quella di scegliere un periodo in cui il bambino stia bene, fisicamente e psicologicamente, lontano da elementi e momenti che possano essere di disturbo: cambiamenti di ambiente, vaccinazioni, ritorno della madre al lavoro. È anche importante che il momento in cui si inizia lo svezzamento, la madre sia tranquilla e disponibile ad affrontare i problemi che si presenteranno con le pappe

CHE COSA DARE?
Seguendo il principio che nel primo anno l'intestino del bambino è adatto ad assumere per lo più latte, dobbiamo pensare che tutti gli altri cibi dovranno essere elaborati perché possano essere ben digeriti e adeguatamente assimilati. Inoltre è estremamente importante che i prodotti usati nell'alimentazione dei bambini-lattanti derivino da COLTIVAZIONE BIOLOGICA, esenti da sostanze chimiche aggiunte.

Perché?
-In primo luogo perché potremo sapere se una nuova sostanza introdotta nell'organismo è innocua, solamente dopo molti decenni (esempi degli ultimi 50 anni sono: gli ormoni nella carne, gli antibiotici nella carne e le allergie e la resistenza batterica agli antibiotici , il riso raffinato e il beri- beri, l'intolleranza al glutine e il grano moderno ibridato, le allergie, la cosiddetta "mucca pazza", i tumori da anilina, asbesto, nicotina, nitrosamine; e potremmo proseguire a lungo);
-in secondo luogo perché i prodotti biologici sono qualitativamente migliori (maggiore quantità vitaminica e minerale, minore percentuale di acqua, migliore palatabilità);
-in terzo luogo perché alimentarsi con cibi biologici vuol dire alimentarsi con cibi semplici, poco o niente elaborati, e questo ci ben dispone a capire che mettere una "benzina pulita" nel nostro motore è la premessa per mantenere una buona salute fisica e mentale e quindi porre una delle basi fondamentali per vivere sereni e felici, che è lo scopo della nostra vita.

I CIBI
La frutta
dovrà essere ben matura, di stagione, di produzione locale, cotta
La verdura
non necessaria nel primo anno di vita, polposa (zucca, zucchina, carota, patata), cotta e passata.
I cereali
(riso, mais, miglio, grano, avena, segale) devono essere precotti, raffinati (senza fibra o quasi): la fibra non solo non è necessaria nel lattante, ma può creare problemi (arresto dell'accrescimento da ridotto assorbimento di minerali e vitamine trattenuti dalle fibre ed eliminati con le feci, e stitichezza paradossa da troppa fibra)
La carne
non è mai necessaria o indispensabile. Può essere utile nelle situazioni in cui il bambino non sia allattato al seno e/o non voglia un latte adattato, oppure non cresca a sufficienza. Non essendo un cibo adatto all'organismo del bambino (almeno nei primi tre anni di vita) è opportuno, nel caso si decida, di somministrarlo omogeneizzato o liofilizzato, cioè predigerito: altrimenti viene eliminato perlopiù con le feci, rendendo vano il motivo per cui si somministra: assorbire Ferro, Zinco proteine e vitamina B 12
I legumi
(piselli, lenticchie, ceci, azuki, tofu) buon alimento da somministrare non prima dei 7-8 mesi, associato ai cereali nella proporzione di 5 parti di cereali ad 1 di legumi, iniziando con 1 cucchiaino a giorni alterni in un pasto in cui non vi siano altri cibi di origine animale.
I formaggi
cibo non indispensabile e non adatto al bambino nel primo anno di vita per la eccessiva quantità di sale, proteine e grassi saturi. Non esistono formaggi magri per definizione merceologica: solamente la ricotta vera è magra; infatti non è considerata un formaggio.
Il pesce
non necessario e non consigliato nel primo anno di vita. È uno dei cibi più allergizzanti dopo il latte vaccino, l'uovo e il grano.

Gli errori più frequenti nei primi anni di vita sono:
-eccesso di cibo di origine animale (carne e formaggio in particolare)
-uso di latte vaccino invece del latte adattato nel caso in cui manchi il latte materno
-uso di farine integrali o semiintegrali (rischio di malassorbimento e stitichezza da eccesso di fibra)
-uso di biscotti e di zucchero (rischio di obesità e di diabete)
-uso di bevande a base di riso, soia, avena, mandorle in sostituzione del latte materno o del latte adattato

Dopo i primi due - tre anni di vita l'alimentazione del bambino diventa più libera anche perché spesso coincide con l'ingresso alla scuola materna. Questa maggior libertà alimentare coincide di solito con l'introduzione, in dosi sempre più massicce, del cosiddetto "cibo spazzatura" o "cibo televisivo" (cibo dannoso alla salute, che privilegia l'aspetto esteriore, il colore e la palatabilità ed è ingannevolmente pubblicizzato in televisione nei programmi dedicati ai bambini) concesso con scarso controllo da genitori ben consapevoli della dannosità di tale cibo, ma assenti e quindi con sensi di colpa tali da compensare tale assenza con regali spesso inutili, cibo "affettivo" e televisione.
Proprio per equilibrare una alimentazione familiare spesso disattenta, squilibrata e dannosa per la salute del bambino è di fondamentale importanza che almeno nelle mense scolastiche ci siano cibi di coltivazione biologica proposti in modo vario ed equilibrato. Ritengo che uno dei compiti più importanti delle scuole dovrebbe essere l'educazione e l'istruzione nutrizionale al fine di formare una popolazione adulta consapevole che la salute fisica e mentale passa obbligatoriamente anche attraverso il cibo.

ALIMENTAZIONE NATURALE FISIOLOGICA NEI PRIMI DUE ANNI
Da 0 a 6 mesi: Latte materno esclusivo
Dal 6°-7° mese: inizio dello svezzamento con introduzione di frutta, cereali, verdure
Da 6 a 12 mesi: Latte materno a richiesta con aggiunta di una o due pasti a base di frutta, cereali e verdure.
Da 12 a 24 mesi: Latte materno a richiesta
-Un pasto a base di cereali, verdura, tuorlo d'uovo, yogurth, formaggio fresco, pesce (70-80 gr)
-Un pasto a base di cereali, verdure, legumi, frutta.
Il cibo animale (carne, pesce. uova, formaggio) non è necessario nel primo anno di vita, se il bambino è allattato al seno e presenta una crescita adeguata. La sua introduzione comporta una eccessiva assunzione di nutrienti (in particolare proteine e grassi e sale) che facilita l'insorgenza di allergie, di malattie infiammatorie, di obesità e sovraccarico renale.
L'introduzione di latte vaccino e di formaggi stagionati è da sconsigliare in ogni caso per la presenza di una quota proteica troppo elevata e altamente allergizzante, per una quota di calcio troppo elevata che essendo associata a proteine animali aumenta la calciuria (perdita di calcio con l'urina) e ne riduce la fissazione al tessuto osseo. Inoltre la componente lipidica del latte vaccino e dei latticini non è conforme alle esigenze nutrizionali del lattante dal punto di vista qualitativo.
Pertanto l'assunzione di latte vaccino e formaggi deve essere saltuaria, di consumo voluttuario o di "emergenza": non è consigliabile farla rientrare nella alimentazione quotidiana di un bambino nei primi due - tre anni di vita.

Published Online: 3 May 2001 -- Copyright © by SSNV-Onlus
Articolo riprodotto per gentile concessione della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana Benvenuti nel sito dedicato alla Nutrizione Vegetariana



A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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