Alimentazione e salute degli occhi

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Alimentazione e salute degli occhi

24-09-2013 - scritto da Dr. Maurizio Cusani

Un'alimentazione corretta ha ripercussioni favorevoli sulla salute generale e quella specifica dell’occhio

Gli alimenti che fanno bene agli occhi

Alimentazione e salute degli occhi

L’occhio, nonostante le apparenze, è un organo strettamente unito al resto dell’organismo.
L’evidenza delle moderne branche scientifiche come la psico-neuro-immuno-endocrinologia (PNEI) dimostra che ogni evento del nostro corpo è conosciuto, controllato ed elaborato da tutti i centri nervosi diffusi ovunque e quindi non esiste una zona che non sia strettamente collegata direttamente o indirettamente alle altre.
La salute dei nostri occhi è, quindi, intrinsecamente influenzata soprattutto dall’equilibrio dell’apparato circolatorio, di quello endocrino, di quello immunologico e di quello neurologico
e psichico ma, a sua volta, essa incide su tutto il corpo.
Altrettanto sono numerosi i fattori che alimentano un benessere globale e quindi hanno ripercussioni favorevoli sulla salute generale e quella specifica dell’occhio.
In particolare rivestono una particolare importanza diverse cause che compongono quella che un po’ banalmente può essere definita igiene visiva: lo stile di vita, la sedentarietà, lo stato di gratificazione psichica nei confronti del mondo, l’abuso farmacologico, la presenza di malattie croniche come il diabete e l’ipertensione, l’età, l’attività lavorativa, la protezione oculare, la predisposizione genetica familiare e in particolar modo l’alimentazione.
L’alimentazione scorretta è uno dei fattori di rischio fondamentali nella genesi delle malattie generali e oculari e in tutte le tradizioni mediche antiche costituiva il primo fattore che doveva essere regolato per la cura dei pazienti.
Da sempre l’alimentazione non è solo un fattore preventivo ma squisitamente terapeutico.
Questa accezione è ormai ben accolta in campo scientifico dalla nutriceutica e dalla nutrigenomica, settori relativamente nuovi che si avvalgono della raccolta di dati statisticamente controllati per anni in diversi centri di ricerca collegati fra loro.


I radicali liberi sono frammenti molecolari che si formano nelle cellule sia per i normali processi metabolici sia per l’azione di radiazioni ionizzanti, raggi UV o reazioni chimiche oppure eccessiva tensione di ossigeno.
I radicali più pericolosi sono i composti dell’ossigeno che si formano nei mitocondri.
Quando la produzione di radicali liberi diventa eccessiva, i nostri sistemi antiossidanti, come quello del glutatione, non sono più in grado di funzionare convenientemente.
I radicali tenderanno a distruggere elementi importanti delle nostre cellule come acidi grassi polinsaturi, proteine e acidi nucleici e quindi, danneggiando la membrana cellulare, sono in grado di portare a morte le cellule.
I sistemi antiossidanti enzimatici di cui il nostro organismo può disporre sono il glutatione perossidasi, le catalasi e le superossidismutasi. Inoltre disponiamo anche di sistemi antiossidanti non enzimatici quali la vitamina A, la C, la E, i carotenoidi, i bioflavonoidi (in particolare la quercitina), micronutrienti quali il selenio e il rame e altri composti come le carnitine, la tiroxina e la tioredoxina.
I radicali liberi sono particolarmente importanti nello sviluppo delle malattie degenerative e dei processi di invecchiamento in tutto il corpo e particolarmente a livello del nostro occhio.
Combatterli è necessario per garantire la nostra salute generale e quella dei nostri occhi ma l’esagerazione può essere controproducente.


In particolare l’epitelio pigmentato della retina sembra disporre di rimedi naturali e cioè di sistemi enzimatici atti a lottare contro i radicali liberi.
Questi sistemi, però, sono molto sensibili a carenze alimentari (zinco, rame, manganese e selenio).
Sappiamo anche che i sistemi vitaminici A, C ed E riducono la possibilità della formazione di perossidi lipidici che si formano per effetti tossici da eccesso di esposizione ai raggi luminosi da parte dell’occhio.
Altrettanto è stato ampiamente dimostrato come la degenerazione senile della macula possa essere contrastata da alti livelli nel sangue di luteina, zeaxantina, acidi grassi omega 3 ( l’acido eicosapentanoico o EPA e l’acido decosaesenoico o DHA), oltre che elevati livelli di lipoproteine ad alta densità (HDL colesterolo).
Una corretta alimentazione, quindi, può spegnere o ritardare o rendere meno consistente l’attività genetica predisponente una certa malattia (come il diabete) mentre una cattiva alimentazione può attivare i geni “cattivi” e favorire quella malattia anche se non ci sarebbe una predisposizione familiare particolare.

Una buona alimentazione, quindi, in linea generale, prevede l'uso di frutta e verdura di stagione quotidianamente, cereali integrali, pesce almeno un paio di volte alla settimana mentre deve escludere il più possibile cereali raffinati, carne rossa, cibi pronti e precotti, grassi saturi anche vegetali (olio di palma) e zuccheri raffinati.



Dr. Maurizio Cusani
Medico Oculista



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