Anelli intracorneali e cross-linking per la cura del cheratocono
Il cross-linking corneale effettuata in una o in due sedute chirurgiche, risulta una pratica molto sicura.
Lo studio comparativo è stato effettuato su 16 occhi di 10 pazienti.
Da un recente studio è risultato che l'associazione dell’inserzione di anelli intracorneali con il cross-linking corneale, effettuata in una o in due sedute chirurgiche, risulta una pratica molto sicura.
Lo studio comparativo è stato effettuato su 16 occhi di 10 pazienti affetti da cheratocono in stadio medio-moderato.
I pazienti sono stati divisi in due gruppi: nove occhi sono stati sottoposti all’inserzione di anelli intracorneali Kearing ICRS (Mediphacos) seguita, 6 mesi più tardi, dal cross-linking del collagene corneale; sette occhi, invece, sono stati sottoposti ad entrambi gli interventi nello stesso giorno.
Entrambi i gruppi hanno evidenziato significativi miglioramenti sia nell’acutezza visiva, sia nella riduzione dell’errore refrattivo (migliorava sia la miopia sia l'astigmatismo pre-operatori).
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Gli studiosi non hanno riscontrato significative differenze tra i due gruppi, anche se gli occhi dei pazienti sottoposti ad entrambi gli interventi nello stesso giorno hanno mostrato una maggiore riduzione della curvatura del "cono" a 6 mesi dalle operazioni.
Gli autori dello studio sostengono che quest'ulteriore miglioramento nel secondo gruppo può essere stato indotto dal maggiore accumulo di riboflavina, la molecola che viene utilizzata di norma per il cross-linking corneale.
“Basandoci su queste scoperte possiamo affermare che la combinazione di anelli intracorneali e cross-linking del collagene corneale porta ad un più significativo appiattimento rispetto a quanto si ottiene solo tramite il cross-linking in pazienti affetti da cheratocono,” ha concluso, poi, l’autore dello studio.