Asma infantile: strategie di prevenzione durante la gravidanza
Un recente studio evidenzia come la carenza di vitamina D ed E durante la gravidanza possa esporre il bambino ad un maggiore rischio.
Tra i fattori di rischio per l’insorgenza dell’asma anche il fumo e l’inalazione di prodotti chimici in gravidanza.
La carenza di vitamina D ed E durante la gravidanza potrebbe esporre il neonato al rischio disviluppare asma bronchiale infantile nei suoi primi dieci anni di vita. È quanto emerge da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica European Respiratory Journal che ha coinvolto 1924 bambini e madri.
Durante la trentaduesima settimana di gravidanza alle future mamme è stato sottoposto un questionario relativo alla assunzione di vitamine D ed E durante i tre mesi precedenti.
Dall’analisi dei dati è emerso che uno scarso apporto di queste due vitamine durante i nove mesi della gravidanza è associato a un maggior rischio per il bambino di sviluppare sintomi come respiro sibilante e altri sintomi dell’asma durante il primo decennio di vita. Il rischio aumenta anche in mancanza di una delle due vitamine ma la carenza di entrambe sembra avere un maggiore effetto.
Per evitare carenze vitaminiche durante la gravidanza è dunque importante seguire una dieta equilibrata, meglio se concordata con il proprio specialista di fiducia, che comprenda cibi ricchi di vitamina D e alimenti contenenti l'altrettanto preziosa vitamina E.
Ma non è solo la carenza vitaminica a favorire lo sviluppo dell’asma dopo la nascita del bambino: tra gli imputati ci sono anche il fumo (attivo e passivo) e l’esposizione a prodotti chimici.
I figli di mamme fumatrici pesano mediamente duecento grammi in meno rispetto alla media e sono maggiormente vulnerabili rispetto all’insorgenza di asma, bronchiti e altre complicazioni respiratorie. Anche i bambini sottoposti a fumo passivo risultano avere via aeree più piccole rispetto alla media e più vulnerabili.
Quanto ai prodotti chimici, l’esposizione agli ftalati (sono prodotti chimici che vengono aggiunti alle materie plastiche per migliorarne la flessibilità e la modellabilità, spesso presenti, per esempio, nei giocattoli non a norma, negli spray deodoranti per la casa e negli smog inquinanti) sia nell’utero materno che nei primi anni di vita comporta una maggiore predisposizione allo sviluppo di asma tra i 5 e gli 11 anni.
Foto: Pixabay.com
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Concepimento, gravidanza, maternità
A cura di Patrizia Frattini aka Rockcopy, copywriter e Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2012, da anni attiva (anche, ma non solo) nel settore dell’informazione scientifica e divulgativa.
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