Ciuccio e allergie: l'eccesso di pulizia le favorisce
Mettere in bocca il ciuccio del bebé per ripulirlo, anziché sterilizzarlo costantemente, riduce la probabilità che il piccolo sviluppi allergie
Una nuova ricerca a sostegno della tesi secondo cui l'eccesso di pulizia può favorire l'insorgere di allergie nei bambini
Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Pediatrics avvalora la tesi secondo cui l'eccesso di igiene e pulizia favorisce, nei bambini, l'insorgenza di allergie. Nello specifico lo studio ha analizzato dati relativi a circa 180 bambini. All'età didiciotto mesi il 5% dei piccoli era affetto da asma e il 25% da eczema atopico. I risultati della analisi hanno mostrato che i figli di genitori con l'abitudine di pulire sommariamente il ciuccio caduto a terra mettendoselo in bocca presentavano in misura minore patologie allergiche e avevano un numero minore di cellule del sistema immunitario collegato allo sviluppo di allergie.La ricerca inoltre ha inoltre dimostrato che è infodata una paura diffusa in merito alla pratica di mettere in bocca il ciuccio dei bambini e cioè che potesse esporre maggiormente i piccoli alla comparsa della carie. Joel Berg, presidente dell'American Academy of Pediatric Dentistry, ha infatti commentato così i risultati dello studio: "I genitori trasmettono germi ai bambini anche soltando stando loro vicino o baciandoli. Inoltre la saliva contiene enzimi, elettroliti e proteine che possono avere un'azione protettiva nei confronti delle patologie allergiche".
Infine, è bene precisare che tra l'abitudine di pulire il ciuccio mettendoselo e in bocca e la minore insorgenza di allergie non vi è uno stretto rapporto di causa-effetto: questa abitudine potrebbe infatti semplicemente essere un segnale di un approccio più rilassato alla pulizia, all'igiene e alla sterilizzazione degli oggetti a contatto con i propri figli. La ricerca ad ogni modo conferma che un certo contatto con i germi, sempre naturalmente in maniera assennata, è utile al nostro sistema immunitario, che impara così a riconoscere e combattere le minacce e a non reagire negativamente al contatto con sostanze innoque come i pollini, la polvere o altri allergeni.
Foto: Wikimedia Commons
A cura di Patrizia Frattini aka Rockcopy, copywriter e Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2012, da anni attiva (anche, ma non solo) nel settore dell’informazione scientifica e divulgativa.
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