Estate: terreno fertile per la cistite
Il caldo, il sudore e il costume bagnato non fanno che aumentare il fattore di rischio. Ecco come scongiurare l’infezione e non rovinarci le vacanze
Perchè la cistite predilige l'estate
Il corpo umano è costituito da circa 10.000 miliardi di cellule e ospita una popolazione batterica di circa 100.000 miliardi di elementi, in rapporto di 1:10; tutti hanno una loro utilità! Questo per spiegare quanto questi microrganismi, che pur non possiamo vedere ad occhio nudo (e se riuscissimo a farlo probabilmente proveremmo un certo ribrezzo...), siano importanti per il funzionamento del nostro organismo. Naturalmente, la gran parte di questi batteri è innocua, anzi, benefica. Tuttavia, può accadere che, al verificarsi di certe condizioni, i microrganismi buoni si riducano in quantità, lasciandosi sopraffare da quelli più aggressivi. Di qui, il proliferare delle infezioni.La cistite è una di queste, e si scatena quando una serie di batteri presenti nelle feci (il più comune è l’Escherichia coli) riescono a contaminare l’uretra, a colonizzarla e a risalire verso la vescica.
La cistite in genere non passa inosservata, perché si accompagna a sintomi forti e molto fastidiosi, come il continuo e incontenibile stimolo a urinare accompagnato da gonfiore, dolore al ventre ed, eventualmente, da febbre e tracce di sangue nelle urine.
L’estate, la spiaggia, il mare e la piscina non fanno che aumentare il fattore di rischio: con il caldo e la sudorazione, si riduce infatti la quantità di urina prodotta e si può verificare una maggiore concentrazione di batteri. Complici il cambio di clima e di alimentazione, possono poi verificarsi maggiori difficoltà ad evacuare. Anche il costume bagnato contribuisce a far proliferare i batteri nocivi, così come il contatto della sabbia con le parti intime. Inoltre le acque dei mari spesso sono ricche di colibatteri. Quanto alla piscina, il cloro tende a impoverire la flora vaginale e quindi le difese naturali, creando un terreno fertile per lo sviluppo di batteri.
Il miglior modo per prevenire la cistite, soprattutto quella ricorrente, è quello di tenere pulito l’intestino, cercando di liberarsi ogni volta che se ne sente la necessità, facendo attività fisica e seguendo una dieta ricca di frutta, verdura, fibre e tanta acqua. Se questo non dovesse bastare, il nostro consiglio è quello di rivolgersi, piuttosto che ad antibiotici che alterano ulteriormente la flora batterica, a prodotti naturali a base di mirtillo rosso (o cranberry) e uva ursina. L’uva ursina è un disinfettante delle vie urinarie, il mirtillo abbassa il pH rendendo l’ambiente più acido, quindi impedisce ai batteri cattivi di attecchire alle pareti della vescica.
Nel frattempo, occhio ai detergenti intimi: devono avere un pH neutro. Non utilizzare il salvaslip che crea un ambiente umido ideale per la proliferazione batterica, ed evitare le lavande vaginali frequenti poiché riducono l’acidità della vagina. E’ importante, infine, svuotare la vescica ogni 2-3 ore. Trattenere a lungo la pipì può favorire le infezioni delle vie urinarie, e infatti sono frequenti le cosiddette “cistiti del viaggiatore”.
A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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