Adolescenti e donne, sempre più vittime dell’aids

Precauzioni semplici contro l’Hiv

Si celebra domani la Giornata Mondiale dell’AIDS. Rispetto al passato, non troppo lontano, quando la malattia è stata identificata, la scienza ha fatto passi da gigante, in relazione a cure, prevenzione e dunque sopravvivenza in caso di infezione da HIV. Purtroppo però il virus si è continuato a diffondere e nuove categorie di pazienti sono oggi in terapia: molte le donne (negli Stati Uniti un sieropositivo su 4 è di genere femminile) e gli adolescenti, ex bambini a cui il virus è stato trasmesso dalla madre sin dalla nascita, sopravvissuti grazie alle terapie antiretrovirali, senza contare che il 7% delle nuove infezioni da HIV si verifica proprio in età adolescenziale.

Ed è proprio per questo che in tale occasione l’OMS (Organizzazione Mondiale di sanità) ha diffuso nuove linee guida indirizzate specificatamente ai più di 2 milioni di adolescenti sieropositivi di età compresa tra 10 e 19 anni. Purtroppo molti di loro, nei Paesi in Via di Sviluppo non ricevono le adeguate cure e sostegno, e neppure le basilari norme e modalità per prevenire ulteriori contagi, neppure se sani e semplicemente a rischio.

Ne è emerso un dato raccapricciante: se nella popolazione generale negli ultimi anni la mortalità è diminuita del 30%, tra i giovanissimi è aumentata del 50%.

In un comunicato stampa congiunto tra OMS e Unicef si sottolinea come gli adolescenti necessitino di maggiori attenzioni, per le “pressioni emotive e sociali” a cui sono sottoposti abitualmente. E’ necessario, nell’ottica della prevenzione dell’HIV oltre che della sua cura, affrontare le esigenze specifiche di questa delicata fase di crescita. Sono meno soggetti a farsi il test dell’HIV e ancora meno a prestare attenzione all’aderenza terapeutica in caso di sieropositività accertata.

L’OMS chiede ai governi di rivedere le proprie leggi al riguardo favorendo l’accesso al test per l'HIV anche ai giovanissimi, senza la necessità del consenso dei genitori; va evidenziato ancora una volta come l’HIV non sia più solo una questione tra omosessuali o tossicodipendenti, ma una malattia a trasmissione sessuale che può contagiare chiunque; va ulteriormente promosso l’utilizzo di profilattici e facilitata la loro reperibilità da parte di questa categoria di ragazzini economicamente non indipendente; vanno aiutati gli adolescenti sieropositivi a curarsi, vanno seguiti per garantire una maggiore aderenza terapeutica.

E questo riguarda in generale anche le donne: usare il profilattico è l’unico modo certo, al momento, per non contrarre l’HIV e quindi per evitare l’AIDS oltre che una gravidanza, sottolineando come da questa si potrebbe anche dare vita ad un bimbo sieropositivo. Noi donne siamo spesso vittime inconsapevoli dell’HIV, come purtroppo anche gli uomini con i quali abbiamo un rapporto sessuale non protetto: è il non sapere che ci mette a rischio e che contribuisce alla diffusione del virus. E’ importante per tutti coloro che sono sessualmente attivi fare con regolarità il Test per l’HIV e lo è di più per noi donne nel momento in cui decidiamo di avere un bambino.

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A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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