I bambini italiani e la carenza di ferro: ne soffrono 8 su 10
La carenza di ferro è la grande debolezza dei bambini italiani: il ferro manca nella dieta di 8 piccoli su 10
Carenze di ferro sin dai primi mesi di vita per la maggioranza dei bimbi italiani

Come in molti Paesi in Europa, anche in Italia la carenza di ferro viene spesso sottovalutata e non sempre riconosciuta. A dichiararlo è il Prof. Andrea Vania, Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Dipartimento di Pediatria e NPI della Sapienza Università di Roma.
“Il ferro è un micronutriente indispensabile per la crescita sana del bambino, perché necessario al corretto sviluppo di differenti funzioni biologiche – spiega il Prof. Vania È infatti correlato allo sviluppo delle facoltà cognitive e comportamentali e influenza fortemente anche sul corretto funzionamento del sistema nervoso centrale”.
Cosa può provocare un insufficiente apporto di ferro? Un anomalo sviluppo neuromotorio, che si manifesta con situazioni di irrequietezza, scarsa reattività e performance intellettive ridotte. Oltre all’alterazione delle funzioni cerebrali, è stato anche dimostrato che la carenza di ferro riduce la capacità di resistenza alle infezioni e può influire sulla velocità della crescita, diminuendola.
“Il ferro è un elemento nutrizionale tanto fondamentale per lo sviluppo quanto difficile da catturare. È caratterizzato infatti da un metabolismo complesso – spiega il Prof. Vania – che ne prevede l’assorbimento preferibilmente quando connesso a determinati nutrienti. Alcuni alimenti sono infatti ricchi di ferro ma non lo cedono facilmente all’organismo e altri invece ne inibiscono l’assorbimento. È importante quindi saper scegliere gli alimenti corretti”.
Quali sono gli alimenti più ricchi di ferro?
Sicuramente carne, legumi, alcune verdure e il tuorlo d’uovo. Molti altri alimenti, che nell’immaginario collettivo sono preziosa fonte di ferro, in realtà non ne garantiscono l’apporto o l’assorbimento: sono ad esempio gli alimenti molto ricchi in fibre quali i cereali integrali. Altri alimenti, come gli spinaci, apportano quote di ferro che possono essere assorbite dall’organismo in modesta quantità.
Come si possono aiutare i bambini a raggiungere il fabbisogno di ferro necessario?
“La carenza di ferro in età pediatrica può essere evitata o ridotta facendo attenzione alla nutrizione dei bambini sin dai primi mesi di vita, mettendo così le basi per una buona salute presente e futura” spiega il Prof. Vania.
Ecco un utile "Vademecum pro ferro" per i genitori:
- Prediligere l’allattamento al seno almeno per i primi 6 mesi di vita del bambino, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In caso il latte materno venga a mancare, scegliere, in accordo col Pediatra, il latte per l’infanzia più adatto alle esigenze nutrizionali delle diverse fasi di crescita del bambino. Non introdurre il latte vaccino come bevanda lattea principale prima dei 12 mesi, perché povero di ferro.
- Dopo l’anno di vita il latte rimane un alimento fondamentale per il bambino, all’interno di una dieta varia ed equilibrata. Sentito il parere del pediatra, si può scegliere il latte di crescita arricchito in ferro, che può aiutare ad ottimizzarne l’apporto.
- Nello svezzamento introdurre la carne e alternarla con il pesce, entrambi ricchi di ferro altamente biodisponibile (ovviamente rispettando le quantità suggerite).
- Associare laddove possibile la vitamina C ad alimenti ricchi di ferro per migliorarne l’assorbimento. Ad esempio si può spremere del succo di limone sulla carne e ancor più sulle verdure, data la minore biodisponibilità del ferro in queste ultime.
- Non privilegiare o abbinare alimenti che inibiscano l’assorbimento del ferro: ad esempio non abbinare alimenti ricchi di calcio, come il latte, o di fibre, come i cereali integrali, alla carne; preferire i legumi secchi a quelli freschi; non dare tè ai pasti.
- Scegliere alimenti arricchiti con ferro, che all’interno di una dieta equilibrata e diversificata, possono contribuire a raggiungere la quota di ferro necessaria.
- Dopo i 12 mesi favorire l’uso delle piante aromatiche, tipiche della cucina mediterranea, nel condimento, quali timo, rosmarino, menta, che sono ricche in ferro.
Categorie correlate:
Allattamento, salute del bambino, neonato e bambino
Dieta, Alimentazione e Integrazione Nutrizionale
A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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