Il "fenomeno" delle intolleranze alimentari

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Il "fenomeno" delle intolleranze alimentari

29-11-2013 - scritto da Antonio Rosatelli

Le intolleranze alimentari, ovvero le reazioni ostili che l’organismo ha nei confronti del cibo ma che non possono essere classificate come allergie

Sintomi e diagnosi delle intolleranze alimentari

Le intolleranze alimentari rientrano nel più vasto capitolo noto come
“reazioni avverse agli alimenti”.



Le allergie immediate e le intolleranze alimentari comportano la produzione di anticorpi rivolti contro le proteine degli alimenti. Questa reazione è finalizzata alla eliminazione di quelle proteine che l’organismo riconosce come estranee.



La rapida comparsa dei sintomi nelle allergie immediate rende facile individuare l’alimento che scatena la reazione, al contrario la sintomatologia ritardata, caratteristica delle intolleranze, rende più difficile individuare il cibo responsabile, sia da parte dello stesso paziente che del medico curante.

Solamente l’1,4% della popolazione soffre di allergie alimentari immediate diagnosticate (dosaggio IgE, RAST e Prik test). Mentre una quantità molto maggiore di persone accusa disturbi legati al consumo di alcuni alimenti anche se i test allergici sono negativi.

Infatti è stato stimato che circa il 40% della popolazione sospetta di essere intollerante ad alcuni cibi. Quindi si rende necessario disporre di uno strumento diagnostico valido per conoscere e curare questo tipo di reazioni.

Le intolleranze alimentari rappresentano un fenomeno in aumento, al punto che la ricerca scientifica dedica molte energie nella messa a punto di test affidabili che aiutino il medico ad individuarle e curarle (Kemeny et al. 1986; Taylor et al. 1988; Foster et al. 2003; Cave et al. 2004).

Esiste una correlazione fra intolleranza e allergia alimentare: un sovraccarico alimentare, può, dopo un periodo più o meno lungo di latenza durante il quale si è instaurata intolleranza, sfociare in allergia immediata agli alimenti.



Inoltre diversi studi scientifici hanno dimostrato che le intolleranze alimentari sono predittive anche dello sviluppo di allergie ad inalanti (Calkhoven et al. 1991; Kemeny et al. 1991;Hidvegi et al. 2002).

L’intolleranza agisce per accumulo e può essere paragonata ad una sorta di “intossicazione” associata alla produzione di anticorpi (IgG) che concorrono all’instaurarsi di una situazione infiammatoria che può manifestarsi a carico di vari organi e apparati.

Le intolleranze alimentari costituiscono un fenomeno che appare collocarsi sempre più come concausa in numerose condizioni patologiche presenti nella nostra popolazione. Con tale definizione si indicano, infatti, reazioni ostili che l’organismo ha nei confronti del cibo e che risultano essere differenti dalle allergie, non esibendo la medesima sintomatologia. Il termine “intolleranza” è largamente adoperato per individuare un insieme di sintomi non altrimenti spiegabili con le tecniche diagnostiche comunemente adottate e non regredibili a seguito di terapie sintomatiche.

La condizione sintomatologica più tipica connessa alle intolleranze alimentari è il GONFIORE ADDOMINALE ma anche altri sintomi secondo quadri più o meno lievi caratterizzati da stanchezza, cefalee, nausea, asma, diarrea, meteorismo, dolori addominali postprandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari, riniti, congiuntiviti, e con modificazioni cutanee del tipo di orticaria, pelle secca, eczemi, dermatiti, psoriasi. Sono poi spesso correlate a disordini del peso corporeo con variazioni sia in eccesso sia in difetto.

I sintomi tendono a manifestarsi tardivamente e per questo motivo i pazienti non riescono a stabilire un nesso di causalità in quanto realizzano una sintomatologia cronica, non necessariamente specifica dell’apparato digerente, legata all’assunzione di cibi che rientrano nell’alimentazione di tutti i giorni. Altre concause che possono facilitare la comparsa di intolleranze alimentari sono attribuibili allo stile di vita. Un’alimentazione non corretta sia nei tempi, sia nelle quantità, sia nella variabilità dei cibi, così come una scarsa masticazione ne facilitano la comparsa. L’utilizzo di antibiotici, allo stesso modo, altera delle condizioni basali.

Oggi è possibile identificarli tramite un semplice prelievo di sangue, dove verrà eseguito un test per valutare se ci sono degli alimenti o dei conservanti che ad oggi ci portano una infiammazione e quindi un intolleranza.

Antonio Rosatelli
Biologo Nutrizionista A.C.S.I.A.N.

Profilo del medico - Antonio Rosatelli

Nome:
Antonio Rosatelli
Comune:
Acquapendente
Telefono:
3497256747
Professione:
Altro Operatore Sanitario
Occupazione:
Biologo Nutrizionista
Specializzazione:
scienze biologiche
Contatti/Profili social:
email sito web facebook


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