Scopriamo qualcosa di più sulla immunoterapia, utile nei casi di allergia con sintomi importanti e prolungati nel tempo

Guida all'immunoterapia o vaccino antiallergico

Comunemente viene chiamato vaccino antiallergico, ma la dicitura corretta è immunoterapia specifica ipo-sensibilizzante. Si tratta della somministrazione controllata (è infatti importante che venga effettuata soltanto presso lo studio medico e con l’assistenza dello specialista) di dosi crescenti di allergene, attraverso gocce da depositare sotto la lingua (immunoterapia sublinguale) o attraverso iniezioni sottocutanee (immunoterapia sottocutanea). Questa somministrazione ripetuta nel tempo è in grado di agire come un vero e proprio vaccino, “abituando” il nostro organismo a tollerare l’allergene e riducendo quindi i sintomi dell’allergia.

Questa terapia raggiunge la maggiore efficacia dopo alcuni cicli di somministrazione, nello specifico la massima efficacia si ottiene dopo quattro anni di trattamento, ma è bene sapere che i primi benefici sono riscontrabili già dopo il primo ciclo (cioè il primo anno) di trattamento.

L’immunoterapia richiede però costanza nella somministrazione dell’allergene, potrebbe scatenare effetti collaterali (ed ecco il perché deve essere somministrata esclusivamente alla presenza di uno specialista e in uno studio medico attrezzato con adrenalina, antistaminici o cortisonici, necessari per il trattamento di eventuali, anche se non frequenti, reazioni allergiche gravi) ed ha un costo rilevante. Per tutti questi motivi questa terapia è indicata per tutti coloro che soffrono di disturbi gravi derivanti dall’allergia, che non riescono ad essere mantenuti sotto controllo con l’utilizzo dei medicinali o che richiedono l’assunzione costante dei farmaci. In questi casi l’immunoterapia consente, sul lungo termine, anche un notevole risparmio economico, poiché tra i risultati si avrà anche quello di ridurre la quantità di farmaci assunti.

L’immunoterapia può essere praticata anche nei soggetti polisensibili (cioè allergici a più tipi di allergene), miscelando due differenti allergeni per ciclo completo di terapia (ma attenzione! L’allergologo deve valutare la dose ottimale di allergene e deve verificare che le due diverse sostanze non interagiscano tra loro).

Infine, è bene sapere che l’immunoterapia è più efficace se somministrata nella fase iniziale della patologia, che è indicata sia in età pediatrica che nei pazienti anziani e che si è dimostrata efficace nel trattamento di pazienti affetti da asma allergico, rinocongiuntivite e che presentavano reazioni allergiche a punture di imenotteri. Per quel che riguarda le allergie alimentari questo tipo di terapia è ancora in via di sperimentazione.

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A cura di Patrizia Frattini aka Rockcopy, copywriter e Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2012, da anni attiva (anche, ma non solo) nel settore dell’informazione scientifica e divulgativa.
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