Insonnia da caldo? Combattiamola a tavola
I consigli di Coldiretti per dormire bene anche quando fa caldo.
Afa e umidità disturbano il sonno, ma l’alimentazione ci viene in soccorso.

Periodi, talvolta intere settimane di temperature molto elevate, afa e umidità sono condizioni frequenti in estate che possono trasformare le nostre notti in un tormento. Certo, esistono i condizionatori, ma tenerli accesi mentre dormiamo, o cerchiamo di farlo, non è un’idea molto salutare soprattutto se l’impianto si trova proprio in prossimità del nostro letto. Le conseguenze sono dolori e rigidità muscolari, infreddature, recrudescenza di forme allergiche. Per non parlare del dispendio energetico e del conseguente impatto non sostenibile per l’ambiente.
Eppure dormire, e dormire bene in estate, specialmente quando ancora non siamo in vacanza e dobbiamo lavorare o studiare per gli esami, è fondamentale.
L’insonnia produce scompensi di ogni genere, rallenta le nostre facoltà intellettive e la memoria fa cilecca, il nostro umore diventa instabile, ci irritiamo per un nonnulla, il nostro aspetto appare sciupato e inoltre tendiamo a mangiare di più e quindi ad ingrassare.
Ma, a proposito di cibo, proprio l’alimentazione può diventare il miglior alleato del nostro sonno.
Ci sono cibi che ci aiutano a dormire bene, che ci rilassano e quindi favoriscono, in modo naturale, la produzione di melatonina (l’ormone del sonno) e di serotonina, il neurotrasmettitore che induce il rilassamento, e cibi che, al contrario producono un effetto “sveglia”. Non solo il caffè, ci sono molti altri alimenti insospettabili, il cui consumo a ridosso dell’ora della “nanna” può disturbare in modo importante i nostri ritmi circadiani, quell’orologio interno che regola l’alternanza sonno veglia; cibi che vanno ad affaticare la digestione, facendoci svegliare nel cuore della notte con le palpitazioni e il corpo fradicio di sudore o disidratarci al punto da costringerci ad alzarci per placare l’arsura.
Conoscere i cibi amici del sonno e quelli che invece non lo favoriscono diventa quindi un’informazione cruciale in una strategia tutta naturale contro l’insonnia estiva.
Coldiretti ci fornisce proprio questa lista degli alimenti sì e degli alimenti no, vediamola anche noi e prendiamo appunti da tenere in bella vista in cucina!
Cibi che non fanno dormire, da ridurre o eliminare:
- Patatine fritte salate (soprattutto confezionate)
- Scatolame
- Salatini, salumi
- Pietanze cucinate con dado per brodo
- Sughi pronti, soprattutto di carne
- Spezie piccanti che “fanno sudare” come peperoncino rosso, curry, pepe e paprika
- Caffè, tè e cioccolato che sono degli psicostimolanti
- Alcolici e soprattutto superalcolici
Cibi amici del sonno da preferire a cena in estate:
- Lattuga e radicchio (hanno un riconosciuto potere sedativo)
- Cipolla e aglio (se non abbiamo problemi a digerirli)
- Pasta e riso cucinati in modo light
- Orzo
- Pane (anche integrale in moderata quantità)
- Yogurt (ottimo anche come condimento per l’insalata)
- Miele da sciogliere nella camomilla o nel latte tiepido (da bere mezzora prima di andare a letto)
- Frutta dolce come le pesche o il melone, ciliegie
- Uova sode
Non ci resta che prendere nota e costruire i nostri menù serali in base a queste indicazioni. Ricordiamo, inoltre, che andare a dormire subito dopo aver cenato non è salutare, meglio cercare di anticipare l’ultimo pasto e, semmai, lasciare la frutta o un bicchiere di latte con miele al dopo cena per favorire la produzione di triptofano, l’aminoacido che regola la sintesi della serotonina.
Sogni d’oro!
Fonti | Lastampa.it e Coldiretti.it
Foto | via Pinterest
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Benessere, sentirsi bene, consigli di vita equilibrata
Dieta, Alimentazione e Integrazione Nutrizionale
A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.