Isterectomia, cos'è e come si fa
Tipi di isterectomia e cause
Convalescenza e conseguenze dell'asportazione dell'utero

L'isterectomia inoltre può essere eseguita attraverso un'incisione nella vagina (isterectomia vaginale) o in laparoscopia con piccole incisioni sulla pancia in grado di far passare gli strumenti. Sono tecniche meno invasive rispetto alla più tradizionale isterectomia addominale che comporta, come dice il nome, l'asportazione attraverso un'incisione chirurgica sull'addome.
Quando si parla di questa procedura si pensa subito ad un tumore maligno, ma non sempre è così. Esistono altre condizioni che possono rendere necessaria tale operazione.
Oltre al tumore ginecologico infatti, a cui possono seguire radioterapia e/o chemioterapia, questa pratica si esegue anche nei seguenti casi:
- Fibromi uterini
- Endometriosi (potrebbe essere necessario un intervento di isterectomia con annessiectomia bilaterale).
- Prolasso uterino
- Anormale sanguinamento vaginale
- Dolore pelvico cronico
L'isterectomia come è noto, rende impossibile una gravidanza. Per cui, mentre nel caso di cancro non ci sono spesso alternative, per le altre patologie se la donna è in età fertile si possono e si devono tentare strade diverse. Tutto dipende dai singoli casi, dalla effettiva sintomatologia e dai rischi connessi all'avanzamento della malattia.
Un intervento di isterectomia addominale solitamente si fa in anestesia generale e dura 1-2 ore. Il ricovero previsto è in media di 2 notti almeno. Un pieno recupero delle attività si potrà avere dopo circa 6 settimane in media, per cui sarà necessario, in quel contesto, anche dopo le dimissioni e durante la convalescenza a casa, un riposo costante e soprattutto evitare di sollevare pesi.
In caso di asportazione totale con annessi si avrà una menopausa definita "chirurgica". Se vengono mantenute le ovaie, non si avrà la menopausa, ma è importante sapere che in media questa potrà arrivare prima del previsto. L'aspetto psicologico sarà forse il più difficile da superare, ma il miglioramento della sintomatologia e le aspettative di vita possono molto aiutare. In caso contrario è opportuno rivolgersi ad uno specialista psicoterapeuta.
Foto: Flickr
A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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