L'iniezione di Anti-VEGF migliora la vista in pazienti colpiti da trombosi retinica
In base ad un recente studio, l'iniezione intravitreale di pegaptanib è efficace nella cura dell'edema maculare da trombosi retinica.
È stato anche dimostrato, però, che questo stesso farmaco migliora l'acutezza visiva in pazienti colpiti da occlusione della vena centrale retinica
In base ad un recente studio, l'iniezione intravitreale di pegaptanib è efficace nella cura dell'edema maculare da trombosi retinica.
Il Macugen intravitreale (pegaptanib sodium injection, Eyetech/Pfizer), inibitore selettivo del fattore di crescita vascolare (VEGF), è approvato per il trattamento della degenerazione maculare legata all'età.
È stato anche dimostrato, però, che questo stesso farmaco migliora l'acutezza visiva in pazienti colpiti da occlusione della vena centrale retinica, "suggerendo che il VEGF contribuisce alla formazione dell'edema ed alla conseguente perdita di vista che si verifica nelle occlusioni vascolari retiniche", hanno detto gli autori dello studio.
Lo studio in questione includeva 20 pazienti. Quindici pazienti hanno ricevuto una dose di 0,3 mg di pegaptanib, mentre cinque pazienti hanno ricevuto una dose di 1 mg; le somministrazioni del farmaco sono state effettuate ogni 6 settimane per un periodo di 48 settimane.
È stata utilizzata la tomografia a coerenza ottica (OCT) per valutare lo spessore dell'edema maculare. Diciotto pazienti hanno completato il trattamento con la visita di controllo dopo 54 settimane.
I risultati mostrano che, in media, si assiste ad un miglioramento di 11 lettere della tabella ottotipica dopo la prima settimana, fino ad un massimo di 56 lettere. In generale, il miglioramento medio tra i pazienti è di 12 lettere dopo 30 settimane e di 14 lettere dopo 54 settimane, e tali miglioramenti sono stati riscontrati in entrambi i gruppi di pazienti (con differenti dosaggi del farmaco), in egual misura.
In media, lo spessore dell'edema retinico si riduce di molto, passando da 489 µm a 291 µm già dopo la prima settimana. Fra i pazienti sottoposti a trattamento non c'è stata alcuna complicazione grave: nessuna endoftalmite, nessun episodio di cataratta traumatica o aumento prolungato della pressione oculare.
Antonio Pascotto