La correzione dei difetti di vista con il laser
L'evoluzione tecnologica ci ha consentito di utilizzare dei laser sempre più sicuri e precisi per la correzione dei difetti di vista; breve guida alle indicazioni ed ai limiti di queste tecniche.
La chirurgia refrattiva è quella branca dell'oftalmologia nata allo scopo di eliminare o ridurre la correzione con lenti dei pazienti affetti da miopia, astigmatismo, ipermetropia ed ora anche da presbiopia.
L'esigenza di eliminare la correzione con lenti riconosce più di una motivazione:
la più comune è sicuramente quella di natura estetica, ma non trascurerei i casi di intolleranza alle lenti o alle lenti a contatto senza tralasciare motivi di natura lavorativa, sportiva o di altro genere.
Ma cosa e quanto possiamo correggere in realtà con le metodiche laser tradizionali (PRK, LASEK, LASIK con o senza fentosecondi)?
Sicuramente non possiamo ridare la vista quando si è persa per motivi non refrattivi o per "occhio pigro"; possiamo invece raggiungere, e in qualche caso superare, la vista che abbiamo con i nostri occhiali.
Tra i difetti della vista quelli meglio correggibili con le tecniche laser sono quelli miopici, astigmatismo compreso: Nella miopia semplice possiamo correggere con successo fino a 8 diottrie di difetto, negli astigmatismi anche 5 diottrie (un discorso a parte merita il cheratocono, argomento che tratterò in altra occasione). I difetti ipermetropici invece a volte tendono a recidivare ed il range di correzione è comunque inferiore (si possono ottenere buone correzioni specialmente nei pazienti con difetto inferiore alle 4 diottrie).. Con i nuovi laser e l'aiuto del laser a femtosecondi si può ottenere una discreta correzione anche della presbiopia. Ma se non si effettua un trattamento specifico occorre dire al paziente ultraquarantenne che per la lettura avrà comunque necessità di un occhiale per la lettura, così come avverrà per i soggetti operati anche in giovane età (in genere non prima dei 18-20 anni e comunque a difetto visivo stabile da almeno 2 anni) che al raggiungimento degli “anta” avranno bisogno di lenti per vicino.
Prima del trattamento è tassativo eseguire una serie di esami oltre la normale visita oculistica: topografia, pachimetria, motilità oculare, tono, fondo oculare, aberrometria e pupillometria.
Il trattamento è poco doloroso, preceduto da anestesia tramite colliri, e di breve durata (l'applicazione dura meno di un minuto), può provocare dolore e lacrimazione nelle 24 ore successive ma questo è controllabile con i comuni analgesici e viene drasticamente ridotto se si adopera una tecnica Lasik o I-Lasik con femtosecondi.
La ripresa visiva sarà quasi immediata dopo la Lasik, più lenta dopo PRK, mentre il risultato visivo è equivalente sia che si pratichi la PRK che la Lasik.; la ripresa visiva del paziente ipermetrope è comunque più lenta rispettto al paziente miope. Con i laser moderni le complicanze sono davvero rarissime con qualsiasi metodica; l'importante è che venga effettuata una scrupolosa visita preoperatoria che ci consenta di escludere dal trattamento i pazienti a rischio di complicanze. Nel postoperatorio il paziente dovrà indossare occhiali scuri all'aperto e nelle ore diurne per un paio di mesi ed istillare colliri che gli verranno indicati dal suo oculista.