Le allergie respiratorie: asma, rinite, febbre da fieno, rinosinusite

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Le allergie respiratorie: asma, rinite, febbre da fieno, rinosinusite

08-05-2015 - scritto da Viviana Vischi

Quando gli allergeni provocano ipersensibilità dell’albero respiratorio il naso è chiuso, gocciola, arrivano tosse, starnuti, lacrimazione degli occhi, asma, sibili e fischi respiratori.

Negli anni il paziente accanto alla febbre da fieno può sviluppare anche sindrome orale allergica.

Le allergie respiratorie: asma, rinite, febbre da fieno, rinosinusite

Si stima che il 30% della popolazione soffra di allergia respiratoria: l’inalazione di sostanze nocive irritanti (allergeni) in persone geneticamente predisposte può scatenare una risposta anomala del sistema immunitario che si concretizza nel rilascio massivo di istamina, un mediatore chimico che innesca una serie di reazioni a catena a danno dell’albero respiratorio.

 

L’asma allergica

Se l’inalazione dell’allergene comporta ipersensibilità a livello polmonare e toracico si parla di asma allergica: il 6-10% dei bambini in età scolare e il 6-8% degli adulti soffrono di asma; l’80% delle manifestazioni asmatiche in pediatria riconoscono una base allergica. L’asma allergica è un disturbo respiratorio importante che provoca:

  • tosse soprattutto notturna
  • senso di oppressione toracica
  • respiro affannoso contraddistinto da fischi e sibili
  • edema con ristagno di muco

 

La rinite allergica

Se l’inalazione degli allergeni provoca ipersensibilità di naso, gola e occhi si parla di rinite allergica, una condizione che implica infiammazione della mucosa nasale, con richiamo e ristagno di liquidi nelle cavità nasali, paranasali e rigonfiamento anche delle palpebre, con irritazione oculare: in questo caso si parla di rinocongiuntivite allergica.

 

Febbre da fieno o pollinosi

Più in generale tutte le manifestazioni a carico dell’apparato respiratorio (naso chiuso, gocciolante, starnuti ripetuti, tosse,sibili respiratori, prurito di naso, gola, lacrimazione profusa) indotta dall’inalazione di pollini (specialmente quelli dell’ulivo e delle graminacee, molto abbondanti e comuni durante la primavera) vengono descritte dall’espressione febbre da fieno o pollinosi.

Circa il 25% dei pazienti affetti da pollinosi, infine, soprattutto se sensibilizzati a pollini diversi possono sviluppare, nel corso degli anni, una cross-reattività verso frutta e verdura, probabilmente perché esistono numerosi antigeni in comune fra pollini e alimenti del mondo vegetale. Si è visto, per esempio, che le persone allergiche alle graminacee possono diventarlo anche a banane, prugne, pesche, albicocche, ciliegie mentre quelle allergiche alle parietarie possono diventarlo anche a more, ciliegie, melone e basilico.

In caso di cross-reattività al momento dell’ingestione di quel particolare frutto o dell’ortaggio incriminato compare sindrome orale allergica con prurito, bruciore al palato, alla lingua, disturbi della deglutizione e gonfiore della mucosa oro-labiale; dopo 15-60 minuti possono comparire anche sintomi gastrointestinali, orticaria, edema, asma e nei casi più gravi persino shock anafilattico.

 

La rinosinusite allergica

Le manifestazioni cliniche dell’allergia respiratoria, invece, vengono distinte in:

  • stagionali se la rinite o raffreddore da fieno ha carattere intermittente con una sintomatologia che compare per meno di quattro giorni alla settimana o dura meno di quattro settimane
  • croniche se la rinite è sostenuta da allergeni presenti nell’ambiente stabilmente come acari, peli d’animali o muffe 

 

La rinite sia stagionale che cronica può complicarsi in rinosinusite allergica se, per un periodo superiore ai tre mesi o se per tre, quattro volte l’anno, nonostante le terapie in atto, alla rinite si accompagnano dolore facciale, sensazione di pressione, ostruzione nasale, secrezioni catarrali dense che a causa del ristagno tendono a infettarsi pericolosamente. 

 

La complicanza più temibile della rinite però è l’asma: è stato dimostrato che le persone affette da rinite allergica sono 3 volte più propense, rispetto alla popolazione generale, a sviluppare asma.

 

Fonte: Epicentro Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute

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A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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