Le allergie respiratorie nei bambini

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Le allergie respiratorie nei bambini

26-10-2011 - scritto da lucagiangrande.ped

Cosa fare quando il bambino presenta sintomi allergici

Le allergie respiratorie nei bambini

L'organismo si difende dalle sostanze estranee producendo anticorpi. Possiamo immaginare gli anticorpi come delle piccole calamite che si attaccano ai globuli bianchi e ai microbi bloccandoli e distruggendoli.
Questi anticorpi sono il tipo G e sono quelli che aumentano quando c'è un'infezione. Esistono anche altri tipi di anticorpi, detti anticorpi E che però si attaccano da una parte alla sostanza estranea e dall'altra alle pareti dei vasi sanguigni o dei mastociti che sono un tipo di globuli bianchi ricchi di istamina, una sostanza che favorisce l'infiammazione. Gli anticorpi di tipo E aumentano quando l'organismo entra in contatto con sostanze allergeniche.
L'allergia rappresenta lo squilibrio della produzione di anticorpi verso quelli di tipo E.
Tutti produciamo anticorpi E , ma alcuni ne producono così tanti che l'istamina liberata provoca una reazione infiammatoria evidente, cioè una reazione allergica. Se questa reazione avviene nei bronchi, si ha l'asma.
Alla nascita tutti i bimbi hanno un sistema immunitario immaturo e spostato verso la produzione di IgE, in seguito le infezioni ripetute stimolano la produzione di IgG e la situazione si normalizza.
Da questo consegue che un certo numero di infezioni è utile a far crescere il sistema di difesa dell'organismo. Se viceversa il bimbo è troppo protetto dalle infezioni e contemporaneamente viene superstimolato da allergeni forti come il dermatofagoide o alcuni pollini, è possibile che l'equilibrio si sposti in senso allergico.
E' importante che il bimbo venga stimolato dai microbi o dai vaccini per poter produrre molte IgG, e che viva in ambiente salubre, libero da allergeni forti, per produrre poche IgE.
Questa regola vale soprattutto per chi ha genitori o parenti allergici perchè questo significa avere la capacità di produrre molte IgE anche in presenza di pochi allergeni.
Il bambino piccolo può simulare sintomi allergici come il broncospasmo senza essere allergico, ma solo perchè ipersensibile agli stimoli fisici. Inoltre può produrre molte IgE solo fino a una certa età e poi piano piano cominciare a produrre IgG protettive!
E' per questo che non è indicato fare delle prove allergiche prima dei tre , quattro anni.

Gli allergeni verso i quali il piccolo può sviluppare allergia possono essere sempre presenti nell'aria come la polvere di casa (allergeni perenni) e dare sintomi quasi continui, oppure essere presenti solo in alcuni periodi dell'anno come i pollini (allergeni stagionali) .
A secondo dell'organo dove avviene l'incontro tra' sostanza allergica e IgE, si potrà avere asma, congiuntivite o rinite, oppure ancora un'insieme di questi aspetti.

Il bimbo allergico è un bimbo che si ammala più facilmente, ha le mucose pallide, spesso le adenoidi e le tonsille ipertrofiche, spesso per questo motivo presenta otiti, spesso ha la lingua a carta geografica, presenta eczemi cutanei, tira sempre su con il naso, ha la tossetta tutto l'anno. Questo quadro può esplodere con una crisi d'asma o piano piano, con la crescita, cambiare e normalizzarsi.

TERAPIA
Una terapia preventiva generica si può fare stimolando gli anticorpi protettivi IgG con vaccini aspecifici per bocca (Pas Pat, Biomunil Biostim ecc.) e limitando i contatti con le sostanze potenzialmente allergiche mediante bonifica ambientale. Questi provvedimenti andrebbero adottati in tutti quei soggetti che hanno una familiarità allergica.
Se poi i sintomi si manifestano egualmente va intrapresa la terapia specifica. Essa si basa su antistaminici, cortisonici e broncodilatatori.
Dove possibile conviene somministrarli localmente tramite aerosol o spray. Nei bambini piccoli lo spray è di difficile somministrazione ed è efficace solo se dato tramite appositi distanziatori da frapporre tra' la bocca e la bomboletta.
Nel caso l'attacco sia molto forte è bene avere in casa del cortisone in compresse e/o fiale per le emergenze.

PREVENZIONE
Quando gli episodi diventano molto frequenti, si deve impostare una terapia preventiva più aggressiva della sola bonifica ambientale.
Si ricorre agli stessi farmaci dell'attacco acuto ma in forma a lento rilascio: sara' sufficiente una sola somministrazione /die ma per tempi molto prolungati.

VACCINI SPECIFICI
Un discorso a parte merita la terapia desensibilizzante mediante vaccini specifici: funzionano in un numero limitato di casi.
Se alle prove allergiche risulta una allergia a una sola sostanza, massimo due, è il caso di provare il vaccino.
Se i sintomi sono di tipo stagionale e rinocongiuntivitici, è il caso di provare il vaccino. Quando invece i sintomi sono di tipo asmatico, e coinvolgono una allergia a molte sostanze, il vaccino è tempo e soldi sprecati.
Attualmente l'immunoterapia specifica si può fare mediante iniezioni sottocutanee settimanali e poi mensili o con gocce sublinguali giornaliere. L'impressione è che le prime funzionino un po' di più!

Regole Facili
1) L'allergia è il risultato dello squilibrio tra la produzione di anticorpi di tipo IgG (protettivi) e IgE (scatenanti).
2) Tutti i bambini alla nascita hanno questo equilibrio spostato verso le IgE, ma crescendo cambia, fortunatamente, verso una maggiore produzione di IgG e solo una parte di essi sarà allergico da grande.
3) La bonifica ambientale verso gli allergeni forti come il dermatofagoide, è realmente in grado di prevenire la comparsa di allergia, o , una volta comparsa, di limitare le crisi.
4) La terapia preventiva farmacologica, una volta intrapresa va continuata con costanza.
5) I vaccini specifici servono in un numero selezionato di casi: consigliatevi con il pediatra.

Profilo del medico - lucagiangrande.ped

Nome:
LUCA GIANGRANDE
Comune:
ALBANO LAZIALE
Specializzazione:
Pediatria
Contatti/Profili social:
sito web


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