Poca contraccezione, bassa natalità: un paradosso italiano

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Poca contraccezione, bassa natalità: un paradosso italiano

15-03-2010 - scritto da Viviana Vischi

Come spiegare che si fa poca contraccezione ma che nascono sempre meno bambini? Ammettendo che le coppie italiane, sotto le lenzuola, non sono affatto felici…

Ritratto della vita intima (infelice) del popolo italiano

05/06/2006 - Le donne italiane non amano la contraccezione sicura, tuttavia la natalità è tra le più basse nel mondo, insieme al Giappone. Il che fa sorgere un dubbio. Che le coppie nostrane non siano poi così felici sotto le lenzuola?
In Italia, su due milioni e mezzo di donne in età fertile che utilizzano metodi contraccettivi, solo il 19% sceglie quelli ormonali sicuri, preferendo affidarsi a preservativi (30%), metodi poco sicuri come quelli naturali o il coito interrotto (17%), o addirittura niente (27%). Inoltre solo il 2% delle donne tra i 18 e i 40 anni che non vogliono rischiare la gravidanza ha iniziato a provare l’anello contraccettivo, arrivato sul mercato italiano tre anni e mezzo fa: parliamo di 55 mila persone (su un milione in tutto il mondo) che, secondo le stime dell’azienda produttrice, dovrebbero salire a 75mila entro la fine del 2006.
Questi dati ci piazzano all’ultimo posto in Europa per l’impiego di metodi contraccettivi ormonali sicuri. Eppure da noi nascono pochissimi bambini. Come si spiega questo paradosso? Semplice: con una vita sessuale insoddisfacente. Le ultime ricerche parlano chiaro: solo il 43% degli uomini italiani è felice sotto le lenzuola. Meno ancora le donne (il 32%). Il latin lover è ormai solo un ricordo sbiadito…
Da questo punto di vista è molto interessante l’indagine mondiale pubblicata sugli Archives of Sexual Behavior, che fotografa la popolazione adulta e il suo rapporto col sesso, lasciando emergere un forte contrasto tra Occidente, dove le relazioni uomo-donna sono paritarie, e paesi in via di sviluppo, dove invece la cultura è ancora dominata da un atteggiamento maschilista e libertà sessuale femminile fortemente minata. Se nei paesi occidentali due terzi degli intervistati si dichiara tutto sommato soddisfatto della propria vita sessuale, in quelli in via di sviluppo le donne vivono i rapporti come un dovere, qualcosa che sono costrette a tollerare, tanto che cessano di essere sessualmente attive con il sopraggiungere della menopausa, intorno ai 50 anni. L’Italia fa parte, almeno da questo punto di vista, dei Paesi “sessisti”.
La pagella migliore dell’appagamento spetta agli austriaci, tra i quali 8 maschi su 10 e oltre 6 donne su 10 si dichiarano estremamente soddisfatti della propria sessualità. La Spagna si piazza al secondo posto, terzo il Brasile. Fanalino di coda il Giappone, con solo il 18% degli uomini e il 10% delle donne effettivamente soddisfatto. Con le dovute differenze tra coppie sposate e persone che invece non hanno un partner stabile, l’appagamento degli italiani risulta molto simile a quello di medio-orientali e asiatici (coreani, filippini, marocchini, malaysiani).
Dall’indagine emerge anche che, mediamente, il 75% degli uomini ha sempre un orgasmo contro il 26% delle donne. Cosa ancora più sconfortante è che i maschietti pare non se ne avvedano, viste le loro dichiarazioni secondo cui la loro partner non ha certo di che lamentarsi...
Categorie correlate:

Coppia, relazioni, storie di vita




A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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