RIEPITELIZZAZIONE CORNEALE DOPO PRK

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RIEPITELIZZAZIONE CORNEALE DOPO PRK

06-06-2011 - scritto da siravoduilio

Cos'è l'epitelio corneale?

RIEPITELIZZAZIONE CORNEALE DOPO PRK

chirurgiarefrattiva


L’epitelio corneale è il primo dei cinque strati della [/B]cornea: è quello più esterno, a contatto col film lacrimale, indispensabile per la sua integrità (gli altri sono la membrana di Bowmann, lo stroma, la membrana di Descemet e l'endotelio). Una sua alterazione provoca dolore e sensazione di corpo estraneo (è come se ci fosse sabbia negli occhi), che aumenta con l’apertura e la chiusura delle palpebre; il dolore è dato dal fatto che si creano delle ‘rotture’ dell’epitelio che lasciano scoperte le terminazioni nervose.[/FONT]


Nella PRK viene asportato l'epitelio corneale con varie tecniche, poi viene effettuata la fotoablazione laser sugli strati corneali sottostanti (stroma); il paziente lascia la sala operatoria con una lente a contatto terapeutica per proteggere la zona del trattamento; la lente viene rimossa solitamente in terza giornata, quando è ormai completo il processo di rigenerazione dell'epitelio asportato durante l'intervento. La sintomatologia dolorosa lamentata dal paziente nei 3 giorni dopo l'intervento dipende proprio dal fatto che l'epitelio della cornea viene asportato per effettuare l'intervento e per qualche giorno i sensibili fascicoli nervosi del nervo trigemino che sono alloggiati nella cornea sono meno protetti dagli insulti meccanici da parte degli agenti esterni, anche banali (come vento, polvere, ecc).






Nella LASIK viene creato un lembo corneale (flap) mediante uno strumento sofisticato detto "microcheratomo". Il lembo, incernierato al tessuto da cui è stato asportato, viene temporaneamente ribaltato ed allontanato dalla zona del trattamento; quindi viene effettuata la fotoablazione laser sugli strati corneali sottostanti; l'intervento si conclude con la riapposizione del lembo sul letto corneale trattato con il laser.


PER TANTO BISOGNA DARE IL TEMPO AL TEMPO AFFINCHE' CI SIA UNA RIGENERAZIONE CONGRUA,REGOLARE E FUNZIONALE DELL'EPITELIO CORNEALE,CHE E' DIFFERENTE DA IONDIVIDUO ED INDIVIDUO PER PROTEIFORMI MOTIVAZIONI(GENETICHE,OPERATORIE,STRESSORS FISICO-CHIMICI,INFETTIVI ET.ET.).
L’insorgenza di tali complicanze riconosce, infatti, nella soluzione di continuo provocata a livello corneale dalle radiazioni ultraviolette il principale fattore causale: la disepitelizzazione della superficie corneale e la distruzione della membrana di
Bowman espongono il sottostante stroma superficiale all’azione lesiva di agenti patogeni di varia natura come detto (fisici, biologici, chimici) contribuendo, unitamente alla presenza in tale sede di residui ablativi proteici e lipidici, formatisi per effetto del laser e possibili substrati per l’azione litica di enzimi ad attività proinfiammatoria, all’insorgenza di uno stato flogistico post-operatorio e alla conseguente accentuazione di una sintomatologia algica corneale in genere sempre presente nelle 24-48 ore successive all’intervento.
Quest’ultima complicanza (reazione algica corneale) consegue all’esposizione delle terminazioni nervose dei plessi subepiteliale e stromale traumatizzate dall’azione del laser e può trovare un parziale sollievo nell’applicazione di una lente a contatto
terapeutica.
Distruzione della membrana di Bowman (inevitabile conseguenza della fotoablazione laser) e disorganizzazione nel processo di cicatrizzazione corneale, evento quest’ultimo estremamente complesso nella sua regolazione e strettamente correlato a eventi lesivi intercorrenti nell’immediato decorso post-operatorio, possono essere alla base di un’ulteriore complicanza della PRK consistente nella comparsa di opacizzazioni corneali centrali puntiformi, nella maggior parte dei casi asintomatiche e in genere transitorie(Haze), più frequenti con i primi laser che si basavano sull’impiego di gas non stabili.
La disepitelizzazione corneale laser indotta espone pertanto la cornea ad una serie di possibili complicanze, insorgenti nell’immediato post-operatorio o a distanza di tempo
dall’intervento, in grado di influire sulla sintomatologia soggettiva del paziente, sull’esito del trattamento fotoablativo e sul tempo di guarigione del difetto epiteliale. Una precoce riepitelizzazione corneale, con conseguente isolamento dall’ambiente esterno del sottostante stroma può pertanto svolgere un ruolo fondamentale nel favorire e promuovere i processi riparativi della cornea, prevenendo l’insorgenza di complicanze infiammatorie e/o infettive, limitando la sintomatologia algica successiva alla fotoablazione e favorendo, attraverso il mantenimento di una normale citoarchitettura corneale,la conservazione della trasparenza e della corretta geometria della cornea.



Un caro saluto
Prof.Duilio Siravo
siravo@supereva.it
http://drsiravoduilio.beepworld.it
Cell.:3385710585
PROF.DOTT. DUILIO SIRAVO
http://drsiravoduilio.beepworld.it



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