Toxoplasmosi, sintomi in gravidanza e nei bambini
Come riconoscere un'infezione da toxoplasmosi se si è in gravidanza?
Riconoscere i disturbi provocati dalla toxoplasmosi

Purtroppo la toxoplasmosi è essenzialmente asintomatica, anche se in realtà nello specifico qualche disturbo (difficile da individuare) lo provoca. In una prima fase infatti, si possono avere i classici sintomi della malattia influenzale con cefalea, linfonodi ingrossati, mal di gola, di frequente febbre e più raramente fegato ingrossato. E’ una condizione che può durare anche alcune settimane: dunque se si sviluppa in fase di gestazione o immediatamente prima del concepimento è importante indagarne le cause, a partire proprio dal sospetto di toxoplasmosi. In questo periodo il parassita è ben presente nel sangue.
Rarissimi, ma comunque documentati i casi complicanze e sintomi gravi della toxoplasmosi: con un’infiammazione dell’occhio che può compromettere anche la vista o addirittura dell’encefalo, una parte del cervello. In gravidanza o in sua assenza, i sintomi se si sviluppano sono gli stessi.
E nel bambino appena nato? Non tutte le donne incinte trasmettono il parassita al bambino, ma una diagnosi prenatale è comunque possibile (ad esempio con l’amniocentesi), fermo restando lo sviluppo di alcuni sintomi alla nascita. Non sempre presenti, ma possono essere: malformazioni fisiche, linfonodi gonfi, fegato ingrossato (epatomegalia), ittero, piastrine basse, infezione polmonare.
Il problema è che i sintomi più gravi, della toxoplasmosi congenita, laddove si sviluppano (ci tengo a sottolineare che si tratta di casi rari) si manifestano più avanti negli anni: ritardo mentale, deficit visivo anche grave, difficoltà motorie, epilessia paralisi cerebrale.
La prevenzione è quindi fondamentale, basata su un’alimentazione corretta (no a carne cruda ad esempio). Non è necessario inoltre disfarsi del gatto domestico (ospite preferito del toxoplasma gondii), basterà solo usare particolari attenzioni nel pulire la sua lettiera.
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