Psichiatri e femminicidi: la causa non è la malattia mentale

Oggi la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

Le manifestazioni sono tante oggi, in Italia e nel mondo, tutte dedicate alla lotta contro la violenza sulle donne che nel nostro Paese, dall’inizio dell’anno ha già fatto contare 128 vittime: una strage senza fine. Gli psichiatri della SIP (Società Italiana di Psichiatria) in una nota ufficiale specificano: alla base dei femminicidi e della violenza sulle donne non ci sono malattie psichiatriche, ma solo una personalità aggressiva, egoistica ed antisociale.

L’assunto è quello dato dalla pratica clinica, ma anche dai dati ufficiali diffusi dall’Eu.R.E.S (Istituto Europeo di Ricerche Economiche e Sociali): in oltre 400 casi di femminicidio presi in esame, solo il 3,6 % degli uomini assassini sono stati identificati come portatori di una malattia mentale”.

La Società Italiana di Psichiatria in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra oggi, si rivolge così anche ai magistrati e alle Istituzioni tutte, affinché la perizia psichiatrica, in tribunale, sia accettata solo in casi rarissimi. La malattia psichica non può e non deve essere una scusante per violenze ed omicidi di genere.

Laura Boldrini, presidente della Camera ha ieri lanciato un messaggio importante che mi sento di sottolineare: è fondamentale lavorare sulla prevenzione di questi assurdi fatti, educando al “rispetto e alle differenze di genere” i bambini sin dalla tenera età tanto in famiglia che nelle scuole. Necessario per il raggiungimento degli obiettivi anche coinvolgere gli uomini, quelli che non hanno ancora perso la dignità dell’appellativo che portano:”uomini” per l’appunto.

La violenza sulle donne costa allo Stato, come abbiamo visto da un recente studio, ben 17 miliardi di euro ogni anno (tra assistenza, procedure giudiziarie e legali, mancato lavoro, eccetera) oltre che ovviamente la vita delle vittime stesse che non ha prezzo. Basterebbe una minima parte di questi soldi da investire in prevenzione, per salvare tante vite.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha nominato Cavaliere Lucia Annibali, l’avvocatessa di Pesaro sfregiata con l'acido dall'ex marito. E’ un gesto che ho molto apprezzato, ma –la mia non vuole essere una polemica- ho pensato subito a quelle figlie, tante, che hanno visto uccidere la loro madre da un padre violento, nonostante le tante denunce, in totale assenza di protezione.

Soprattutto a loro avrei dato un riconoscimento, avrei fatto sentire la presenza seppur tardiva, di uno Stato che non è stato in grado di intervenire preventivamente. Spero che le cose cambino, magari grazie alla legge contro il femminicidio.

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A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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