Allergia all’artemisia, sintomi e cure

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Allergia all’artemisia, sintomi e cure

10-07-2015 - scritto da Paola Perria

L’artemisia fiorisce in tarda estate provocando fastidiose allergie, vediamo come correre ai ripari contro questa pollinosi.

Come si manifesta e si cura una tipica allergia estiva: quella all’artemisia.

Allergia all’artemisia, sintomi e cure

Starnuti a raffica e naso che cola in continuazione, occhi che lacrimano e si arrossano, dispnea possono essere i sintomi di un’allergia respiratoria, ad esempio ai pollini delle piante come l’Artemisia vulgaris, della nutrita famiglia delle composite. L'Artemisia è una pianta molto simile all'ambrosia, tanto che spesso vengono confuse tra di loro. E non è raro che chi sviluppa una allergia all'artemisia tenda a soffrire anche di allergia all'ambrosia, e viceversa.

I microgranuli pollinici di cui in alcuni periodi dell’anno si impregna l’aria, contengono i gameti maschili (le cellule sessuali) che andranno a fecondare quelli femminili durante l’affascinante processo dell’impollinazione, in cui anche il vento e gli insetti giocano un ruolo strategico per trasportare i pollini.

Per chi non ha reazioni avverse alle proteine contenute in questi minuscoli granelli, la primavera e l’estate – le due stagioni dell’anno in cui si concentrano le fioriture – sono piacevoli, sia perché si assiste al miglioramento delle condizioni atmosferiche, che per la bellezza della natura in pieno rigoglio, con tutto il magnifico sbocciare dei fiori e il maturare di spighe. Ma chi soffre di pollinosi attende l’arrivo della “bella stagione” con ansia, ben sapendo che ci saranno giorni in cui uscire di casa sarà proibitivo.

L’Artemisia vulgaris è una delle piante che procurano più problemi, anche perché assai diffusa. La troviamo, infatti, soprattutto nel Nord Italia e in generale in tutte le zone di collina, soprattutto alta collina, con sovrabbondanza se in prossimità ci sono fiumi o torrenti. Insomma, chi scopre di avere una febbre o raffreddore da fieno (definizione popolare di rinite allergica) dovrebbe accuratamente evitare tali luoghi soprattutto come mete di campeggi e villeggiature a fine estate, nel periodo compreso tra la seconda metà di agosto e settembre, quando la produzione di pollini è massima.

I sintomi dell’allergia da Artemisia vulgaris sono i classici di ogni pollinosi, in cui i disturbi alle prime vie aeree e agli occhi sono i più evidenti. “Inalare” i microgranuli pollinici è infatti quasi inevitabile quando ci si trova all’aperto in zone in cui la pianta cresce rigogliosa, e una volta a contatto con le mucose nasali, le proteine presenti sulla superficie di questi pollini, percepite come nocive dal sistema immunitario, scatenano i disturbi infiammatori che abbiamo visto. Le ore più pericolose del giorno sono quelle del mattino, ma attenzione a non pensare di essere al riparo da possibili crisi una volta superata questa fascia oraria, perché i pollini si “attaccano” facilmente anche alle gomme delle auto e ai vestiti, e si depositano dappertutto.

Come si scopre di avere un’allergia all’Artemisia vulgaris? Una volta che si ripetano gli attacchi di asma, rinite, o rinocongiuntivite allergica, bisogna recarsi da un allergologo ed effettuare il prick test sul braccio, in cui in pratica si induce la reazione allergica usando poche gocce di allergene di diversi tipi di piante, tra cui anche la nostra l’Artemisia. A questo semplice test si associano le analisi del sangue per scoprire la presenza degli anticorpi specifici all’allergene incriminato. Una volta stabilito che sia proprio questa la pianta da “temere”, allora si può agire in molti modi. Come terapia d’urto il medico prescriverà i classici spray antistaminici e cortisonici per alleviare i sintomi e spegnere la reazione allergica, che dovranno essere portati dietro all'occorrenza, cioè quando si esce nel periodo dell’anno a rischio.

Sarà necessario prestare anche attenzione ad alcuni cibi per evitare il pericolo di cross-reattività, pertanto occhio a non esagerare con sedano e finocchi, che contengono gi stesi allergeni dell’Artemisia.

Se si abita in zone in cui la pianta è presente occorre essere prudenti, ad esempio evitando di uscire e di aprire le finestre nelle prime ore del mattino nella fasi di fioritura, usando delle mascherine protettive, installando filtri anti polline negli impianti di aerazione di casa e della macchina. Se si soffre anche di altre allergie, cosa piuttosto comune nei casi di pollinosi da parietarie, si può considerare la vaccinazione almeno contro una o due di queste, per ottenere una progressiva desensibilizzazione. Il vaccino più efficace consiste in un’iniezione da effettuarsi una volta a settimana per diversi mesi e l’ideale, se consideriamo l’Artemisia, è quello di iniziare in pieno inverno, ovvero a gennaio, e proseguire fino a primavera.

 

Foto | via Pixabay.com

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A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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