Allergia: quando a ribellarsi è la cute

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Allergia: quando a ribellarsi è la cute

30-09-2015 - scritto da Viviana Vischi

Quando gli allergeni provocano ipersensibilità della cute compaiono orticaria, dermatite da contatto, dermatite atopica.

Pomfi, prurito, pelle arrossata, secca e desquamata? Potrebbe trattarsi di allergia.

La parola allergia deriva dal greco allos- altro e ergon-reazione quindi alla lettera questo termine descrive una reazione anomala in risposta ad uno stimolo ben preciso. Si può parlare di allergia se in presenza di sostanze eterologhe, normalmente innocue, si innesca una risposta immunitaria estrema ed esagerata.

Gli allergeni possono raggiungere con molta facilità la cute, un vero e proprio elemento di scambio e di contatto fra l’uomo e l’ambiente circostante, attraversare l’epidermide, combinarsi con le cellule del sistema immunitario lì dislocate e presentarsi così complessate ai linfociti, le cellule responsabili della risposta immunitaria del corpo umano.

A questo punto se vi è, purtroppo, la giusta predisposizione genetica, i linfociti si moltiplicano e danno vita ad una reazione abnorme nei confronti dell’allergene e compaiono manifestazioni patologiche quali l’orticaria, la dermatite da contatto o la dermatite atopica.

 

L'ORTICARIA

L’orticaria è una condizione molto frequente: si stima che il 15-20% della popolazione generale ne abbia sofferto almeno una volta nella vita; clinicamente si caratterizza per i pomfi, ovvero per le lesioni eritemato-edematose, leggermente rilevate per numero e forma, molto pruriginose, ma che tendono a regredire spontaneamente nell’arco di 24 ore senza lasciare esiti. Si distingue fra orticaria cronica e acuta a seconda che il disturbo perduri per più o meno di 6 mesi: l’orticaria acuta o cronica che sia può essere dovuta all’ingestione di alcuni alimenti o farmaci, essere sostenuta da infezioni batteriche o parassitarie o essere di natura idiopatica; si parla di orticaria fisica, infine, quando è indotta da traumi meccanici, variazioni di temperatura o radiazioni solari.

 

LA DERMATITE ALLERGICA

La dermatite allergica da contatto o eczema allergico è una condizione frequente e sempre più diffusa a causa dell’esposizione continua e crescente ad un infinito numero di sostanze chimiche; può essere dovuta al contatto con metalli come cromo, nichel e cobalto, all’assunzione di farmaci come antibiotici e antistaminici, all’uso di cosmetici come tinture per capelli, smalti per unghie, deodoranti e detersivi e può essere indotta anche dal contatto con alcune fibre tessili. Si stima che la dermatite da contatto rappresenti circa l’80-90% delle dermatosi professionali, pur essendo una condizione molto diffusa anche in ambito extra-professionale; clinicamente si caratterizza per il prurito, per la presenza nella fase acuta, di chiazze arrossate, edematose a bordi sfumati e mal definiti.

 

LA DERMATITE ATOPICA

La dermatite atopica o eczema atopico o eczema costituzionale è un problema tipico dell’età pediatrica, anche se spesso si trascina fino all’età adulta e oltre; non è una condizione indotta da una causa precisa, ma è geneticamente determinata ed è ravvisabile una certa familiarità per le malattie allergiche. Un soggetto affetto da dermatite atopica ha una pelle con un contenuto lipidico deficitario, perciò ha una cute più vulnerabile alla penetrazione di sostanze e agenti chimici: la pelle atopica è per definizione secca, povera di lipidi e quindi sviluppa con facilità condizioni allergiche e in particolare è soggetta alle allergie da contatto. Clinicamente la dermatite atopica si caratterizza per la presenza di macule eritematose che confluiscono in ampie chiazze, con fine desquamazione e prurito continuo e persistente: è una situazione tipica dell’età infantile non a caso compare nel 90% dei casi entro i primi 5 anni di vita e nel 65% dei casi già durante il primo anno di vita. La malattia può presentarsi a seguito dell’inalazione di particolari sostanze, per ingestione di alcuni alimenti, per l’uso di alcuni detergenti e saponi, per il contatto con tessuti di lana o sintetici, a causa dell’eccessiva sudorazione o per fattori psico emozionali.

 

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Fonte: www.simg.it

www.sidemast.org

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A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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