Distacco di retina: sintomi e possibili terapie

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Distacco di retina: sintomi e possibili terapie

05-02-2019 - scritto da Francesca Morelli e Viviana Vischi

Com'è fatta la retina? E perché può distaccarsi? Quali sono i sintomi e i trattamenti di questa problematica che colpisce 1 persona su 10.000? Parola all’oculista.

Intervista sul distacco di retina al Prof. Paolo Lanzetta, Direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Udine.

 

Ti è mai capitato di osservare un tessuto molto leggero, come la garza ad esempio? La prima cosa che salta all’occhio è la fitta trama fatta di fili sottilissimi, tutti indispensabili perché la mancanza di uno solo di essi rovinerebbe la perfezione del tessuto o causerebbe un buco. Il pregio di questo tessuto è anche la sua trasparenza: la capacità cioè di filtrare la luce e di consentire, anche posta davanti agli occhi, di vedere ciò che sta al di là. Ecco, è qualcosa di simile e paragonabile alla retina, il nostro “tessuto” oculare.

 

Prima di affrontare il tema del distacco di retina, facciamo una piccola panoramica sulla funzione e l’anatomia di questa parte fondamentale dell’occhio.

 

A cosa serve la retina

Descriverla è facile: è una membrana sottile che riveste la superficie interna dell’occhio – più precisamente un fine tessuto nervoso – ed è sensibile alla luce (fotosensibile). Più complessa è invece la sua funzione; infatti gli strati di cellule che strutturano la retina e formano il tessuto nervoso hanno diversi e specifici compiti quali ad esempio la percezione dello stimolo luminoso e la sua trasformazione in un impulso che viene trasmesso al cervello dal nervo ottico. In questa azione, la retina potrebbe essere paragonata a una sorta di macchina digitale, che dunque deve essere perfetta in tutte le sue parti per svolgere la meglio e con precisione il suo compito, cioè la trasmissione delle immagini.

 

Com’è fatta la retina

La retina è idealmente suddivisibile in due aree. La prima corrisponde alla macula: è l’area più importante, occupa la zona centrale della retina ed è ricca di cellule nervose – i coni - deputate alla percezione e al riconoscimento dei colori e a trasmettere la visione distinta degli oggetti. La seconda è invece un’area media e periferica in cui sono presenti i bastoncelli, anch’essi dei fotorecettori che captano la luce e che consentono la visione quando l’ambiente è poco illuminato. Coni e bastoncelli lavorano in sinergia per permetterci di vedere ciò che ci circonda o che stiamo guardando in qualsiasi contesto, luminoso o più scuro.

 

La retina è aiutata nel suo compito dal corpo vitreo, un liquido gelatinoso che riempie il bulbo oculare e che ha il compito di spingere la retina, fino a farla aderire, a questa parte dell’occhio ma anche di proteggerla da possibili traumi, svolgendo una funzione quasi di ammortizzatore. Il corpo vitreo ha anche il compito di mantenere la retina nella sua sede corretta, perché se si dovesse spostare sarebbe un grosso guaio. E la nostra vista, progressivamente, comincerebbe a calare.

 

 

Il distacco della retina

E’ solo una delle problematiche che possono interessare la retina, ma è tra le più importanti. Quando, infatti, anche un solo strato della membrana nervosa che la compone si stacca, trascina con sé anche i vasi sanguigni e diverse altre strutture, che sono responsabili del trasporto e della diffusione di ossigeno nell’occhio. Le cellule nervose, non più adeguatamente nutrite, muoiono in un tempo rapidissimo, avviando un processo di perdita progressiva e costante della vista.

 

Le diverse tipologie di distacco della retina

Non tutti i distacchi di retina sono uguali. Se ne distinguono 4 tipologie differenti:

  • Regmatogeno (DRR): è la forma di malattia più frequente, e non consente più l’ingresso e il passaggio del liquido nello spazio sottostante la retina stessa.
  • Trazionale: il distacco in questo caso è dovuto alla formazione di membrane che si localizzano sulla superficie della retina che la sollevano e trainano verso una posizione diversa dal normale. Si verifica in maggioranza in persone con ischemia retinica causata ad esempio da diabete, trombosi venose o retinopatia precoce.
  • Essudativo: è la forma che insorge, nella maggior parte dei casi, a causa della presenza di altre problematiche, fra cui una infiammazione, lesioni vascolari o un tumore. Lesioni e alterazioni cioè che possono stimolare la produzione di più liquido che va a collocarsi sotto la retina.
  • Forme miste. Viene coinvolta la parte centrale della retina, la macula, rendendo meno probabile il recupero della vista.

 

Distacco di retina: una molteplicità di cause

Come non vi è una sola forma di distacco della retina, allo stesso modo diverse cause di varia natura la possono motivare:

  • La prima è l’età: si tratta infatti di una problematica più frequente nella mezza età o senior, con probabilità ancora maggiori in presenza di miopia medio-elevata, superiore alle tre diottrie.
  • Ma non solo, alla base ci possono essere anche problematiche cliniche già esistenti che rappresentano un ulteriore fattore di rischio, tra queste diabete, malattie infiammatorie, pseudofachia, una condizione che può verificarsi dopo l'intervento di cataratta, alcune malattie genetiche come la sindrome di Marfan e di Ehler Danlos.
  • O ancora, secondo alcuni studi scientifici, l’assunzione di una classe di antibiotici chiamati “fluorochinoloni”.
  • In soggetti più giovani il distacco della retina potrebbe avere invece una causa traumatica indotta.

 

Non si escludono altre possibili origini ancora più specifiche.

 

Distacco di retina: i sintomi

Il distacco della retina è preceduto spesso da quello che viene definito un “distacco posteriore di vitreo”. Cosa significa e quali sono i sintomi e i campanelli d’allarme? Ce ne parla il Prof. Paolo Lanzetta, Direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Udine.

 

Video intervista al Prof. Paolo Lanzetta, Direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Udine.

 

Le opzioni terapeutiche

Ai primi sintomi, l’indicazione è di rivolgersi a uno specialista per una diagnosi mirata. Prima si arriva a determinare il distacco della retina meglio è, infatti  tanto più tardiva è la diagnosi, tanto più difficile sarà il recupero della vista. La tempestività fa la differenza.

 

Le opzioni terapeutiche per il distacco di retina sono diverse in funzione dello stadio di malattia:

  • In fase precoce, di norma, è possibile attuare la fotocoagulazione. Un trattamento laser che “sigilla” la rottura della retina impedendo l'ingresso del liquido sotto la retina stessa.
  • In fase avanzata, quando il distacco di retina coinvolge un'area più significativa della retina, è necessario ricorrere alla chirurgica che offre due possibili approcci: “Ab-esterno” senza cioè entrare all'interno dell'occhio e “Ab-interno”, facendo quella che è più comunemente nota come vitrectomia. L’intervento si svolge in anestesia generale e nell’80-90% dei casi è sufficiente una sola seduta.

 

Prevenzione del distacco di retina

Sottoporsi a visite oculistiche periodiche è il modo migliore per proteggersi dal rischio di distacco della retina, soprattutto quando l’età avanza o in caso di familiarità o di problematiche che possono rappresentare un rischio (primo fra tutti il diabete).



A cura di Francesca Morelli (Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2014, collaboratrice di testate web di medicina, scienza, salute e benessere specializzate in prevenzione, oncologia, alimentazione, medicina e medicina di genere, pediatria, e-health) e Viviana Vischi (Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico).

 

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