Pertosse nei bambini, cura e vaccino

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Pertosse nei bambini, cura e vaccino

05-08-2013 - scritto da Cinzia Iannaccio

Quando e perché fare il vaccino contro la pertosse e le eventuali cure in caso di malattia

Raccomandata la vaccinazione di profilassi contro la pertosse

Pertosse nei bambini, cura e vaccino La pertosse è una malattia infettiva che colpisce le vie respiratorie con una certa violenza: provoca quella che è definita una tosse convulsa, che oltre ad irritare la gola, può anche provocare apnea, ovvero mancanza di respirazione e soffocamento: un grande spavento per bambini e genitori!

E’ altresì contagiosissima: il batterio responsabile, il Bordetella pertussis si moltiplica e vive all’interno delle mucose delle vie respiratorie e quindi basta una gocciolina di saliva emessa con uno di questi terribili colpi di tosse a contagiare un interlocutore o fratellino che si trova nei pressi.

Colpisce anche gli adulti, ma i bambini tra i due e gli otto anni sono i pazienti più frequenti. Purtroppo rappresenta una delle più frequenti cause di morte nei bambini con meno di un anno, per effetto delle complicanze anche gravi che può arrecare in questa fascia d’età: encefalopatia provocata dalla mancata ossigenazione del sangue durante gli attacchi di tosse oltre che dall’azione della stessa tossina pertossica, caratteristica del batterio responsabile della malattia; polmonite e broncopolmonite.

Per tali motivi la comunità scientifica ed il Ministero della salute raccomandano la vaccinazione di profilassi. Il calendario vaccinale attuale prevede 3 dosi di vaccino: a 3mesi, 5 mesi ed tra l’11° ed il 13°. Sono suggerite anche due dosi di richiamo, verso i 6 anni e durante l’adolescenza (tra gli 11 ed i 18 anni), perché il vaccino (come pure l’aver preso la malattia) non garantisce un’immunità perpetua: questa tende a diminuire col passare del tempo, degli anni. Per questo motivo, chi si è vaccinato (o ha avuto la pertosse da piccolo) può essere nuovamente infettato e riavere la tosse convulsa, benché in tali casi si tratta quasi esclusivamente di forme molto lievi di pertosse.

Per ciò che riguarda la cura durante la malattia, trattandosi di un’infezione batterica, è opportuno somministrare (previa diagnosi e visita pediatrica) dell’antibiotico (l’eritromicina è quella che si suggerisce in prima battuta e va assunta per circa 14 giorni). Prima viene iniziata la terapia e meglio è: se avviata durante le prime due settimane, ovvero in quel periodo considerato catarrale (prima della tosse convulsa vera e propria) può di molto ridurre la violenza dei sintomi successivi.

La terapia antibiotica in tali casi è consigliata anche ai familiari e alle altre persone venute a contatto con il bambino, a scopo di prevenzione. In caso di febbre è possibile utilizzare il comune paracetamolo, mentre il pediatra può suggerire anche l’utilizzo di cortisonici e/o di sedativi della tosse. Meglio evitare il fai da te, come sempre, quando si tratta della salute dei bambini. Condividete?

Fonte: Ministero salute

Foto: Flickr

A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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